Lo sciopero delle… ricariche

Niente paura, non è uno sciopero dei consumatori ne’ tantomeno dei gestori. E’ lo sciopero dell’altra parte interessata dalle numerose variazioni commerciali che hanno coinvolto le TLC.

Stavolta a fermarsi sono i tabaccai che nei giorni 26 e 27 aprile hanno indetto due giorni di sciopero in cui non venderanno ricariche telefoniche per protesta contro la cospicua diminuzione della loro provvigione nella vendita delle stesse. Diminuzione che è partita in parallelo all’abbattimento del costo di ricarica.
Un’altra categoria che non ha avuto i vantaggi promessi (o meglio… sperati). Una buona legge, ma una coperta troppo corta a quanto pare. Che si tiri da una parte o dall’altra c’è chi prende freddo ai piedi nell’indifferenza totale.

3 risposte a “Lo sciopero delle… ricariche”

  1. W i supermercati, oserei dire. Un tempo i tabaccai vendevano giusto sali e tabacchi, oggi son diventati un assortimento di tutto e di più. Non si può pretendere di avere la botte piena (ricariche da vendere) e la moglie ubriaca (pure guadagnare su quelle oltre che su tutto il resto)…

  2. Guarda caso si sono svegliati tutti insieme………….. non capisco dov’è la perdita per un tabaccaio nel tenere su un banco delle ricariche!! Con tutta la pubblicità che fanno i gestori si ritrovano i clienti nel negozio senza 1 euro di spesa…..e poi scusate non è mica obbligatorio tenerle!! O sbaglio ?

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