BlackBerry, quale futuro?

Premessa: pur apprezzando molto la filosofia BlackBerry non sono mai riuscito a farmi piacere i telefoni RIM. Affascinato dal PlayBook avevo pensato – dopo la mia prima fallimentare esperienza (BB tenuto per neanche 10 giorni – di provare a dare una chance a RIM: ok, dopo un anno esatto ancora non l’ho fatto… anzi sono sempre più critico verso le funzioni degli smartphone.

Detto questo ovviamente ho un profondo rispetto ed ammirazione per i prodotti BlackBerry: tra l’altro conosco un sacco di persone che la usano a livello professionale.

Leggevo però ieri notte, in orari da insonnia peraltro, dei problemi di RIM a mantenere clienti: al di là di dati (non) sorprendenti della crescita di produttori “entry level” come ZTE, è innegabile che il boom di Apple e Android non abbia fatto male solo a Nokia.

BlackBerry infatti ha, a sua volta, pagato pegno. In tal senso vedevo che PCWorld ha invece in evidenza una serie di punti di forza che la RIM ha e che potrebbe sfruttare per cercare di rimanere ancorata al mercato degli smartphone.

1. il grande parco clienti che la RIM ha, tra aziende ed enti governativi.

2. il secondo punto di forza sono indubbiamente i brevetti che l’azienda ha.

A questo punto chiedo, specie agli amici “blackberriani”, ma i BlackBerry quanto futuro hanno ancora? Lo chiedo, con tutt’altro che velata malizia, perché sono due punti che altri – Nokia, Motorola – avevano nel loro CV, seppur in maniera diversa. E voi che dite?

RIM ha lunga vita avanti a se’? E soprattutto, qualcuno mi riesce a convinvere ad usare un buon telefono BB? 😉

3 risposte a “BlackBerry, quale futuro?”

  1. BB rimane una scelta valida per l’attività professionale e aziendale in cui il sistema si integra bene con il push email, la batteria dura moltissimo anche con bluethoot accesso ed è un telefono senza fronzoli e gadget inutili. Che dire… oggi lo smartphone non è più un palmare e Android, WM e ios oltre al push e l’imap hanno cominciato ad essere una realtà anche nelle aziende. I prezzi poi sono abbastanza alti, basta pensare all’ultimo touch Bold 9900… 650 euro.

  2. Mi sembra che manchi il punto fondamentale che tiene ancora “incollati” utenti e soprattutto aziende al servizio Blackberry: l’infrastruttura (BIS e soprattutto i vari BES) che RIM ha messo in piedi negli anni e che è diventata lo standard per l’email push e per tutti quei servizi di sincronizzazione e gestione che offre. Quindi non tanto i brevetti in sé ma il fatto che siano utilizzati per mantenere questa grossa rete autonoma ed indipendente dai singoli carrier.

    In questo modo ha creato una dipendenza da parte degli operatori e dei clienti, specialmente quelli più grossi (realtà enterprise soprattutto), che è difficile eliminare.

    Ma il fatto stesso che per utilizzare i loro servizi si debbano continuare a pagare queste royalty, e il fatto che i competitor hanno sviluppato soluzioni che – almeno per l’utenza consumer e small business – si avvicinano o superano quelle di RIM, ha fatto crollare l’utilizzo dei device Blackberry da parte di questi ultimi.

    Man mano che i concorrenti raggiungono o superano RIM in ciascuna “core feature” della sua infrastruttura, infatti, essa perde quote in quello specifico mercato.

    Rimanendo tutto com’è ora, è destinata a perdere sempre più quote di mercato. Attendiamo gli sviluppi del nuovo sistema operativo e dei nuovi device per capire se il suo destino è più simile a quello di Nokia e Microsoft o a quello di Google e Android.

  3. Infatti… rimane quasi solo la questione delle informazioni criptate e in generale la protezione dei dati personali in favore di RIM. Che possa “svilupparsi” verso altre frontiere è possibile, ma per qualche tempo (imho anni), tra la reputazione (tipologia d’uso) che s’è fatta e l’ingresso di Android (da un paio d’anni) e WM (in spolvero nel recente), vedo una dura vita per RIM

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