Corriere Mobile, si paga con tutti

Che qualcosa non tornasse me ne accorto stamani. Dopo la famosa storia del corriere.it a pagamento con H3G avevo iniziato a controllare il sito mobile del Corriere della Sera dall’altro mio cellulare evitando 3.

Onestamente pensavo che quella richiesta di pagamento e di inserire il mio numero di cellulare fosse un errore. Per distrazione forse pensavo di essere con l’altra sim. Non ci ho pensato molto fino a quando, ieri sera, noto questa segnalazione sul fatto che ora pagano tutti.

RCS ha deciso quindi che in mobilità corriere.it è a pagamento. C’è chi pensa che la manovra riguarderà anche il sito istituzionale, intanto gli occhi più attenti avranno notato che alcune cronache locali del Corriere non riportano più gli articoli dell’edizione cartecea. Passa da Milano quindi il tentativo italiano delle news a pagamento?

Su Vita Digitale si chiedeva un parere sulla cosa ad oggi il post che faceva confrontare i lettori non è disponibile (errore 404).

Il popolo del televoto, da Sanremo al portafoglio…

Il Festival di Sanremo è bello perchè fa parlare di se’, dicono i suoi estimatori. Al contrario chi non lo sopporta usa lo stesso tono per denigrarlo.

Di sicuro qui non parlo di musica. Non ne ho le minime competenze. Invece uso l’edizione 2010 del Festival per parlare del televoto. Non è la prima volta che lo faccio. Uno perché l’oggetto pare smuovere grossi interesse commerciali (sia nelle TLC che nelle varie iniziative correlate), due perché di fatto non se ne sa niente.

I numeri a valore aggiunto

Raramente escono dati (talvolta deprimenti come il calcolo spannometrico di quanto probabilmente il GF incassi più degli SMS di beneficenza), altrettanto raramente sono esaminati i vari aspetti in cui viene nominato il televoto. Di sicuro non sono usciti quelli di Sanremo, la Rai promette di “ragionare sul Televoto assieme” ma i numeri non ci sono.

Eppure quei numeri devono uscire. Uno per dare credibilità stessa al sistema, due per conoscere i dati assoluti dei messaggini inviati, tre per (far) capire perché il blocco delle numerazioni in decade 4 dai cellulari sarà solo su base volontaria. Già il terzo punto dovrebbe aprire gli occhi a molti di coloro che leggono queste poche righe per fare una riflessione assieme: a chi giova tenere i dati nascosti di tutto questo sistema?

Forse c’è un conflitto di interessi tra gli stessi operatori telefonici (che prendono una sostanziosa % per il disturbo, nda) e le società terze che magari, in barba a direttive ed etica, incassano anche dozzine di euro da adolescenti che (sempre in pura linea teorica) manco sarebbero autorizzati ad utilizzare questi contenuti VAS?

Al di là della vittoria di X o della sconfitta di Y, spero che – comprese alcune richieste alla GdF – si inizi invece a ragionare su quanto costano e quanta poca trasparenza regalino al contempo.

Qui si rischia di avere persone che, in perfetta buona fede, spendono anche 20 euro per sostenere un cantante o un amico senza poi sapere se quei 10 voti sono stati realmente conteggiati…

C’è crisi

C’è crisi, c’è grossa crisi.

Molti di voi avranno una carta di credito, probabilmente una CartaSì.


Uno dei vantaggi delle carte emesse da CartaSì è quella dell’assistenza gratuita: “Chiamando il Numero Verde del Servizio Clienti (800-15.16.16) puoi usufruire gratuitamente di una vasta gamma di servizi“, recita il sito ufficiale.
Beh, ancora per poco Leggi tutto “C’è crisi”

La cortesia a pagamento

Rientro in Italia e leggo i miei soliti giornali online.

Spesso dall’iPhone. L’informazione costa, il fatto che i giornali diventeranno sempre più a pagamento mi pare con le dovute precauzioni un passaggio a mediotermine. Avevo intuito da tempo, soprattutto con la lettura attenta di alcuni articoli di importanti blogger, che si sarebbe arrivati a pagarla anche online.

Beh, se le richieste degli editori hanno un senso si vedrà da cosa dirà il mercato. Ma intanto vorrei dire una cosa: è possibile pagare la versione mobile di Corriere.it come succede da connessioni H3G? Direi di sì. Ci sono molti interrogativi da sciogliere, ma non spetta a me stabilire cosa e come si paga. Posso intanto sottolineare, come hanno fatto in molti, altri che pagare ANCHE il messaggio di cortesia sulla tariffazione è troppo?

Non sono stato il solo, infatti, ad aver sborsato 9 centesimi per leggere che avrei pagato 9 centesimi dalla pagina successiva… sarà l’ennesimo disservizio, ok, non lo nego: a questo punto aspetto a gloria quello a favore del mio conto telefonico 😉

Le suonerie trillano per due anni

Il titolo è fuorviante. Lo so. E soprattutto ora farò affidamento a chi ha buona memoria.

Correva l’anno 2008, all’epoca le sanzioni dell’Antitrust facevano ancora notizia. Arrivò, prima di una lunga serie, una sanzione contro le suonerie di Zero9 con una condanna che toccò, oltre all’azienda che distribuiva i contenuti, anche i gestori mobili.

Gli operatori non la presero bene. Si arriva alla decisione del Tar del Lazio: sembrava un sostanziale passo indietro. I legali di Telecom e Wind, infatti, avevano sostenuto l’illegittimità dell’estensione del concetto di operatore pubblicitario alle società telefoniche. Non in maniera troppo convinta – avevo scritto – se uno degli avvocati, Antonio Lirosi, al Messaggero parla di «un successo clamoroso».

Beh, siamo nel 2010 ed ancora non siamo arrivati alla fine. Leggo infatti che Telecom, Wind e Vodafone, come apprende Radiocor, hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro le multe per pratiche commerciali scorrette, inflitte loro dall’Antitrust il 21 agosto 2008 in relazione alla diffusione di un messaggio pubblicitario per loghi e suonerie. Da parte loro, TIM, Wind e Vodafone, nei rispettivi ricorsi, chiedono l’annullamento totale delle multe in quanto le loro condotte non andrebbero qualificate come omissive e non ci sarebbe corresponsabilita’ nella pratica commerciale scorretta.

Certo, un operatore telefonico non sa che ci guadagna dalla condotta scorretta altrui sulla propria rete… molto credibile, il problema è che potrebbe essere pure considerato vero.