Chi la dura la vince

Da tempo segnalo che quando vado in Svizzera spesso, nelle zone di confine, cerco di agganciarmi alle reti francesi per evitare i costi di roaming ‘standard’.

Tutto questo perché due gestori su quattro tenevano la vicina Confederazione in una zona tariffaria “non europea”: uno dei due ‘cattivi’ però ha preso la retta via e, almeno per la mia personale soddisfazione, H3G ha finalmente inserito i cugini elvetici nella tariffazione “europea”.

Il caso di 3 era quello più paradossale visto che la Svizzera era inserita (anzi lo è ancora fino al 30 giugno p.v., attenzione la nuova tariffazione parte dal 1° luglio!) assieme a Stati Uniti e Canada. Chiasso al prezzo delle Hawaii, non male vero?

Comunque ancora non tutto si è risolto.

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Call center poco trasparenti. E poco competenti

Ho scritto in mattina un articolo su Mondo3 dal titolo Call center poco trasparenti, AGCOM striglia i gestori.

Il tutto nasce dalla somma che l’Autorità ha fatto in un comunicato stampa sulle mancanze varie dei call center. Roba che coloro che mi hanno letto la scorsa estate avevano trovato elencato in questo blog dove avevo riassunto i minimi richiesti ai servizi di assistenza.

Dalla discussione emersa sia nei commenti che nei canali Web 2.0 era chiaro che non tutti li rispettassero, qualche addetto manco sapeva che esistessero. Ma questo non c’entra con la competenza di cui nel titolo. Vi ricordate che lo scorso mese avevo segnalato che praticamente nessun operatore sapeva/voleva impostare un limite personalizzato per il roaming dati nei paesi UE?

Qualche call center ha fatto passare addirittura delle settimane per rispondere che era impossibile. Non solo personalizzare, ma impostare qualsiasi limite. Ho continuato a scrivere a quel gestore fino a ricevere, nei giorni scorsi, una telefonata in cui mi si chiedeva la DIRETTIVA EUROPEA a cui facevo riferimento. Credevo in uno scherzo, invece il responsabile che mi aveva telefonato voleva via fax l’intera normativa “perché non gli risultava che dal 1° marzo ci fosse alcun limite da impostare a richiesta“. Beh, auguri clienti di telefonia…

Iva in roaming internazionale fuori dall’Unione europea

Ho trovato questa “chicca” in bolletta. La notizia non è nuova ma è bene ripetere soprattutto per coloro, tra cui il sottoscritto, erano abituato a considerare i prezzi del roaming fuori dall’Unione Europea come “esente iva”.

Invece a partire dal 1° Gennaio 2010, con il recepimento della Direttiva 2008/8/CE, l’eventuale traffico effettuato in roaming internazionale extra UE da clienti titolari di Partita IVA nell’ambito di attività d’impresa, sarà tariffato con aliquota IVA al 20%. La modifica dell’applicazione IVA è visualizzabile nella sezione “Riepilogo IVA” e “Riferimenti IVA” in seconda pagina.
In caso di ritardo nel pagamento degli importi dovuti, si applicheranno interessi di mora nella misura del  saggio  degli interessi  per ritardi nei pagamenti  nelle transazioni commerciali del Ministero delle Finanze, maggiorato di 7 (sette) punti percentuali, dalla data di scadenza della fattura alla data di effettivo pagamento. In caso di mancato pagamento dei corrispettivi dovuti entro il giorno successivo dalla scadenza della fattura, nell’ambito della normativa vigente, il gestore potrà sospendere i Servizi stessi previo invio al Cliente di una intimazione ad adempiere entro e non oltre un termine non inferiore a 10 (dieci) giorni.

Un altro motivo, se non bastassero i costi proibitivi, per non usare il cellulare fuori dall’Eurotariffa…

Eurotariffa, il limite del limite…

Dal 1° marzo 2010 è in vigore un’altra novità nell’ambito della cosiddetta Eurotariffa. Arriva il limite per il roaming dati all’estero.

Un’ottima notizia per evitare bollette astronomiche con l’uso di internet mobile e le sue (folli) tariffe a consumo (si noti bene solo all’estero dove, per ulteriore paradosso, siamo nuovamente più tutelati che in Italia e nei propri stati nazionali…). Dall’inizio di questo mese – e fino al 1° luglio quando diventerà obbligatorio e di default per tutti i clienti mobili dell’UE – questo limite è volontario. Il limite preimpostato è di 50 euro mensili (+IVA) e al raggiungimento dell’80% del budget di spesa il cliente viene informato via SMS o tramite pop up. Un modo CHIARO e TRASPARENTE per informare la clientela che è piaciuto anche ai mass media tradizionali che hanno segnalato – oltre ai casi limiti di bollette di oltre 10.000 euro – anche la possibilità di personalizzare il limite di spesa. Sottolineo POSSIBILITA’.

Ed è quello che ho tentato di fare da cliente mobile dei principali gestori di telefonia italiana. Con risultati imbarazzanti. Le prove le ho fatte dal weekend scorso a quello appena trascorso, ho concesso ben 3 telefonate ad ogni gestore (H3G esclusa il cui costo del 133 mi ha portato a usare la funzione di contatto online). Andiamo in ordine:

  • H3G: sono cliente postpagato, ho chiesto l’attivazione del limite mensile a 20 euro – valore che ho chiesto anche agli altri Call Center, nda – attraverso il form “Contattami” del 133 online. Scritto sabato 6 marzo, il giorno 9 mi promettono che sarei stato ricontattato: ad oggi nessuna risposta. Leggi tutto “Eurotariffa, il limite del limite…”

Tim Senza (?) Confini Europa

La nascita dell’Eurotariffa aguzza l’ingegno. E Tim, ancora una volta, trovo il modo per massimizzare con un’operazione cristallina i limiti comunitari… molti amici mi hanno chiesto cosa ne pensassi di Tim Senza Confini Europa.

E’ una nuova opzione per chi si trova in roaming internazionale e pensa di fare un discreto traffico. Ha molti pregi a prima vista: costa relativamente poco (10 euro), si paga solo effettivamente quando si è all’estero.

Cosa è che “non torna” allora? La logica della stessa tariffa. Ammesso e concesso che il regolamento europeo permette di derogare volontariamente all’Eurotariffa, Tim sfrutta al meglio questo cavallo di Troia per:

a) far pagare ai clienti (con l’opzione attiva) gli SMS più del doppio (29 centesimi l’uno invece del limite massimo di 13,2)

b) far pagare le chiamate entranti, oltre i 100 minuti compresi, 28,8 centesimi quando l’Eurotariffa per le stesse è ben più economica;

c) si conferma la tariffazione 60/60 per le entranti (ah proprio mentre l’Europa ha imposto quella più economica al secondo, 1/1), quindi NON sono 100 minuti ma 100 chiamate entranti massime (100 telefonate da  meno di 1 minuto, nda).

A parte che i punti b) e c) possono non interessare per chi fa un uso calibrato dell’offerta, ma fate attenzione se mandate messaggini nei vostri viaggi. Questa fantastica “promozione”, infatti, vi fa pagare 10 euro per avere la beffa di avere prezzi più cari del 130% sulle tariffe massime comunitarie.

Esiste la libera scelta per evitare l’Eurotariffa, ma fatevi i vostri conti prima di rischiare un clamoroso autogol economico…

UPDATE:  ho letto solo ora, nel pomeriggio, anche del pacco di Natale by Vodafone: beh, la scorciatoia scelta è chiara e lampante, peggio di quanto pensassi.

Europa Unita (dei telefonini) cercasi

Leggevo nei giorni scorsi, con somma meraviglia, una proposta così intelligente che non mi sembrava vero.

[…] dal primo novembre 2009, in Italia e in gran parte del Vecchio Continente sara’ possibile domiciliare sul proprio conto corrente anche il pagamento di un servizio (utenze domestiche, fatture telefoniche, ecc.) acquistato in un altro Paese europeo gia’ facente parte dell’eurozona.
Anche per il pagamento delle bollette arriva cosi’ il ‘passaporto Ue’, sebbene il servizio inizialmente sara’ offerto dalle banche su base volontaria. Ma tra un anno, cioe’ dal 2 novembre 2010, tutti gli istituti di credito dei Paesi aderenti all’eurozona dovranno offrire obbligatoriamente questa possibilita’.
Dal 2014 sara’ poi completata l’estensione del servizo a tutti i Paesi aderenti al Sistema di pagamenti europeo (Sepa), cioe’ i 27 Ue piu’ la Norvegia, la Svizzera, l’Islanda, il Liechtenstein e il Principato di Monaco, indipendentemente dalla moneta in circolazione in ciascuno di loro.
Ad oggi in Italia, secondo i dati diffusi dall’Associazione bancaria italiana (Abi), ben 450 banche, per un numero di filiali pari a 23mila (su un totale di 34mila) sono pronte a offrire alla propria clientela questo strumento.  [via Aduc]

Utile e divertente. In pratica potrei aprire un abbonamento francese con Orange se vado spesso là e lo pago con il mio conto corrente italiano. Fantastico, no?

Ma chi lo ha proposto ha mai saputo che in Italia, Francia etc. etc. AD OGGI nella gran parte dei contratti telefonici manco viene prevista la possibilità di inserire un indirizzo estero in anagrafica? Basti pensare che, alle soglie del 2010, è praticamente impossibile ricaricare online una sim estera con una carta di credito straniera… mi pare paradossale che ora nasca un (doveroso) obbligo per pagare le fatture telefoniche di quei gestori che manco hanno aperto le porte alla libera circolazione degli SMS europei!

…un anno passa veloce e non vedo miracoli all’orizzonte.