Chi la dura la vince

Da tempo segnalo che quando vado in Svizzera spesso, nelle zone di confine, cerco di agganciarmi alle reti francesi per evitare i costi di roaming ‘standard’.

Tutto questo perché due gestori su quattro tenevano la vicina Confederazione in una zona tariffaria “non europea”: uno dei due ‘cattivi’ però ha preso la retta via e, almeno per la mia personale soddisfazione, H3G ha finalmente inserito i cugini elvetici nella tariffazione “europea”.

Il caso di 3 era quello più paradossale visto che la Svizzera era inserita (anzi lo è ancora fino al 30 giugno p.v., attenzione la nuova tariffazione parte dal 1° luglio!) assieme a Stati Uniti e Canada. Chiasso al prezzo delle Hawaii, non male vero?

Comunque ancora non tutto si è risolto.

Leggi tutto “Chi la dura la vince”

Tutti pazzi per l’Eurotariffa

O almeno io. Dato che due gestori italiani su quattro (ossia Tim e H3G) commercializzano la Svizzera fuori dall’Eurotariffa (legalmente visto che il regolamento europeo non lo prevede espressamente), mi trovo a cercare manualmente le reti francesi dato che la prossimità al confine del Lago di Ginevra dove mi trovo lo rende (parzialmente) possibile. Almeno negli spazi aperti.

Certo è che sperare nella buona volontà dei gestori nel diminuire i costi del roaming internazionale senza un intervento dall’alto è quasi un miraggio. Leggi tutto “Tutti pazzi per l’Eurotariffa”

Via dal Wimax

Tranquilli, per ora niente è successo in Italia. Dove, in teoria, il servizio Wimax é in continua espansione.

Probabilmente non é noto e diffuso come molti si aspettavano. Ma prima di cantare vittoria o di piangere la sconfitta del Wimax nostrano attendiamo ancora qualche mese. La fretta raramente da’ buoni consigli.

E’ interessante però vedere cosa succede nei paesi da noi vicini. Non nascondo una certa preoccupazione per una scelta fatta da un gestore importante come Swisscom in Svizzera. Ossia di abbandonare la licenza Wimax.

Il futuro, si spiega, per l’operatore è nell’LTE… beh, una motivazione carina e simpatica che però si scontra con una semplice riflessione: cosa c’entra il Wimax con l’LTE?
Il secondo richiede un grande dispendio di antenne ed è l’evoluzione 4G della telefonia mobile. Il primo dovrebbe servire ad altro, specie in paesi – come quello elvetico – che hanno un’orografia complessa come quella italiana.

| via  scal | Swisscom rend sa licence Wimax

Italia, le telefonate più care di Europa (forse)

la Repubblica - 26 09 09Il titolo della Repubblica è di quelli che fanno paura. Di sicuro attira l’attenzione di un pigro sabato settembrino.

L’articolo pure. E’ l’analisi del Ficora, l’autorità di regolamentazione finlandese per le comunicazioni. L’AgCom della Finlandia per intendersi. Che snocciola dati su dati mettendo in cattiva luce il nostro Bel Paese (e la vicina Svizzera) sui costi del cliente in abbonamento di telefonia mobile.

Per fare ciò l’autorità scandinava ha preso, come spiega anche il quotidiano, tre diversi profili clienti:

  1. quello dell’utilizzatore prudente, che in un mese fa 50 chiamate da 3 minuti ciascuna (per un totale di 150 minuti di conversazione) e invia 25 sms (meno di uno al giorno);
  2. quello dell’utilizzatore ‘normale’ (100 chiamate da 3 minuti e 100 sms al mese);
  3. quello dei grandi utilizzatori (100 chiamate da 10 minuti l’una, 200 sms e 50 MB di dati scaricati).

L’Italia (nonché la Svizzera…) primeggia nei costi assoluti di tutte e tre le tipologie, con un primo posto assoluto per chi fa un grande uso del telefonino. E per questa tipologia di clienti da 1.000 minuti al mese, 200 sms e qualche decina di mega arriva la stangata: 201,69 euro al mese.

Fermi tutti. Innanzitutto è una cifra in diminuzione come ricorda la stessa Repubblica. E poi fermi tutti gli altri che sono pronti a snocciolarmi che è “impossibile spendere quella cifra!“. “Se uno avesse 3 spenderebbe molto meno e avrebbe di più“, potrebbero (giustamente) rinfacciarmi molti di voi.

Verissimo, probabilmente per chi usa 3 Italia quei costi sembrano fuori da ogni logica. I bundle dei vari abbonamenti ZeroX ad esempio hanno una quantità di minuti e SMS che modificherebbero sostanzialmente le cifre ipotizzate da questo studio. Che quindi potrebbe sembrare non approfondito. Invece lo è (almeno in grande parte). Guardando il file originale del Finora sui costi dei cellulari europei (cliccare per scaricarlo in versione PDF, ahimé in finlandese) si scopre che hanno usato i profili più diffusi dei gestori con maggiore quota di mercato. Quindi nel caso dell’Italia H3G* è stata esplicitamente esclusa (il suo parco clientela per un’indagine così vasta, infatti, è stato considerato marginale rispetto al 40% di Tim, il 30,6 di Vodafone e il 19,4% di Wind di cui dispongono 9 italiani su 10). E guardate bene quindi i piani scelti (ossia quelli più diffusi) per l’indagine sulle tre diverse tipologie di clienti:

  1. utilizzatore prudente: Easy TIM new,  Vodafone Stile Libero, Wind10
  2. utilizzatore ‘normale’: Easy TIM new, Vodafone Stile Libero, Wind All Inclusive
  3. grandi utilizzatori: Chiara di TIM, Vodafone Stile Libero, All Inclusive Plus

Al di là di piccoli errori più che sui costi finali gli italiani probabilmente andrebbero educati nel conoscere le offerte tariffarie migliori per il proprio traffico. Le tariffe più diffuse ed usate nella statistica sono eloquenti. Gente con alto traffico che si ostina ad usare il piano “Chiara di Tim” è normale che paghi molto.

E’ quindi vero verissimo che tanti spendono tanto soprattutto per pigrizia. Quindi, nonostante alcuni (quasi inevitabili) errori, ben vengano le ricerche in questo senso, sperando che tra coloro che hanno costi mensili altissimi ci sia qualcuno che abbia la volontà di controllare se il proprio piano telefonico è davvero adatto al proprio traffico. Cambiare gestore e tariffa è sempre più facile e… veloce!

NOTA *: ovviamente non trovo invece coerente l’esclusione dei piani  internet 3 dal calcolo delle tariffe dati. La quota di mercato è assai maggiore, Wind con la sua Wind 15000 è meno di una nicchia nel campo di internet mobile.

Paese che vai, TV che trovi: DVB-H in Svizzera

Premessa: non è un attacco di esterofilia. Anzi. Preferisco quanto ha fatto H3G in Italia con l’introduzione di canali free nella televisione mobile digitale che pagare un canone per vedere dei canali solitamente gratuiti.

Però trovandomi in Svizzera non posso che notare alcune importanti differenze sul DVB-H. Differenze importanti: la prima sui terminali, qua intanto ‘esiste’ il tanto atteso Nokia con la TV. E’ il modello Nokia N77. Non solo, la TV digitale mobile elvetica ha alcuni canali in HD (una 20ina) e soprattutto ha più canali della nostra offerta. Sono trenta (di cui 20 in alta definizione) per il DVB-H by Swisscom.

Al momento il gestore sembra non particolarmente interessato a diffondere il servizio sia per i prezzi imposti (vedasi costi di abbonamento, siamo sui 16.- CHF al mese) sia sulla copertura (al momento le città di Euro 2008 più Losanna). Sicuramente è notevole la qualità di trasmissione e l’offerta complessiva.

Riassumendo: se 3 Italia copierà le ultime due peculiarità  (qualità&offerta) e gli svizzeri copieranno da H3G la gratuità di parte dell’offerta potremo ben presto vedere la TV digitale del futuro.

UPDATE: ringrazio per la precisazione su Orange CH e la sua offerta Luca Palli.

Stazioni TLC in Toscana

Finalmente un po’ di informazione. E anche stasera devo ringraziare un amico, albianir, per la segnalazione.

Nel campo della trasparenza delle informazioni nel mondo delle TLC qualcosa pare muoversi e stavolta il merito va al Servizio Informativo Regionale Ambientale della Toscana (S.I.R.A.) che ha reso pubblico l’elenco e la relativa ubicazione degli impianti Radio-Televisivi attivi nei Comuni della regione; infatti, è stata allestita un’apposita pagina (http://sira.arpat.toscana.it/sira/circom/COMUNI.htm) che riassume tutti i dati in possesso al Catasto Impianti di Radio-Comunicazione dell’ARPAT.

Finalmente altre esperienze estere – in primis quella della Svizzera che al riguardo fornisce un monitoraggio nazionale d’eccezione all’indirizzo dell’UFCOM Ufficio federale delle comunicazioni – Frequenze & Antenne – non sembrano così lontane. Un piccolo passo verso il futuro.