IVA al 22%, cosa fanno i gestori? Chi aumenta le tariffe e chi non lo fa

Dal 1° ottobre l’IVA è salita dal 21 al 22%.

Tra le varie ripercussioni quelle sulla telefonia dove, nel corso degli anni, si sono sommate vecchie e nuove tariffe che si trovano a dover far i conti con il variare dell’imposta sul valore aggiunto.

Ad oggi (manca solo Wind, se avete notizie in tal senso integrate pure nei commenti grazie!) per la telefonia mobile la situazione è questa :

  1. Vodafone aumenta le vecchie tariffe ed opzioni
  2. 3 Italia aumenta le tariffe e i canoni. Invariate opzioni, ricariche e rate in corso
  3. TIM (per ora) non rimodula
  4. CoopVoce e gli altri MVNO che non varieranno i prezzi (la lista)

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Se questa è una tariffa esclusiva, poveri parlamentari…

Non voglio entrare nel merito del lavoro di SpiderTruman (per cui si può anche simpatizzare), ma c’è una cosa che mi ha fatto davvero sorridere come “privilegio”.

Complice la mia passione per le tariffe telefoniche,  non ho potuto resistere dal commentare (come ho già  fatto sul forum di Mondo3) le cosiddette condizioni tariffarie esclusive della TIM per i parlamentari italiani:Questo invece sono le condizioni tariffarie riservate per i deputati!! sono del 2008, oggi sono ancora più vantaggiose! Anche qui, mica possono spendere come i comuni mortali!!! l’unico negozio abilitato ad attivare questa tariffa è il negozio tim in Largo Chigi: io sarei per boicottarlo!”

Incuriosito dal fatto che si potesse attivare in un solo negozio (scelta bizzarra, i parlamentari hanno un tesserino che li rende riconoscibili ovunque…), ci sono altre cose non mi tornano. A mio avviso sono presenti diversi errori che sono lampanti anche nell’immagine parziale (in basso) resa pubblica.

Fonte https://web.archive.org/

Partiamo da un dato di fatto: se questa è una tariffa esclusiva, i comuni mortali hanno tariffe migliori. No, non sto provocando… anzi.

Vediamo nel dettaglio i costi: a meno che i parlamentari italiani non chiamino solo altri clienti Tim, le tariffe per tutte le altre destinazioni sono nella media: sono tendenzialmente basse verso la rete fissa e certamente non a buon mercato per gli AOM, ossia gli altri operatori mobili. Per intendersi le chiamate verso Vodafone, Wind e 3 a 18 centesimi sono care (i prezzi indicati nell’immagine sono IVA esclusa, nda). Ci sono prepagate sul mercato che costano anche il 40% in meno di questa “tariffa privilegiata”.

Altro errore. La tariffa non può essere del 2008, sicuramente è di qualche anno prima. Probabilmente addirittura del 2003.

Lo si può dedurre dal fatto che i servizi attivabili (tra cui l’avviso di chiamata) ormai lo sono di default per tutti e da tanto tempo (altro che esclusivi quindi…). Secondo dettaglio: UNI.TIM è un sistema integrato che Tim ha sostituito da anni.

Insomma non mi sembra una tariffa (così) esclusiva, personalmente non la farei mai e non la consiglierei a nessuno! 😛

Se siete arrivati fin qui, aggiungo un’ultima considerazione: i listini CONSIP per le Pubbliche Amministraziono hanno costi minori da tempo.

PS: la vera notizia sarebbe scoprire una tariffa esclusiva assai più bassa dei prezzi in vigore nel 2011… quello sì che sarebbe un privilegio! 🙂

Anche Tim rallenta la banda

Non mancava che Tim all’appello ufficiale dei (4) gestori italiani che limitano la banda nell’uso di internet in mobilità.

Direttamente dal sito ufficiale il 1° aprile cambiano le condizioni per tutti i clienti che usano le offerte dati Tim.

Così recita la nota: “La velocità di navigazione attraverso la banda larga mobile, per ragioni legate alla tecnologia, è influenzata dal numero di clienti che utilizzano contemporaneamente il servizio e dalla quantità di dati scaricati da ciascun cliente. Ad esempio, l’utilizzo di applicazioni come il peer to peer possono causare, in situazioni di intenso traffico, un degrado della qualità del servizio offerto a tutti. Allo scopo esclusivo di garantire l’accesso di tutti i clienti ai servizi di connettività ad internet e l’integrità della rete anche nelle fasce orarie in cui il traffico dati è particolarmente elevato, Telecom Italia, nel rispetto del principio di parità di trattamento, si riserva la facoltà di introdurre – a partire dal 1 aprile 2011 – per tutte le offerte e/o i profili commerciali che prevedono traffico dati, ove necessario, meccanismi temporanei e non discriminatori di limitazione all’uso delle risorse di rete disponibili, qualora tale uso divenga incompatibile con il diritto di accesso ai servizi di connettività ad internet da parte della generalità degli utenti. Leggi tutto “Anche Tim rallenta la banda”

DVB-H, il primo funerale (by Tim)

Swisscom ha già chiuso, H3G è prossima a farlo e Tim… lo sta facendo.

Parlo della chiusura dei servizi televisivi in DVB-H. Una lunga agonia nata negli anni scorsi e che probabilmente Vincenzo Novari aveva sintetizzato al meglio nell’intervista rilasciata a Mondo3: “Abbiamo provato a costruire dei prodotti a prezzo contenuto, ma ci è mancata la dimensione di scala europea. Abbiamo avuto un buon successo sul DVB-H con più di 800 mila clienti, ma gli altri non ci hanno seguito. Dunque la produzione di terminali, per abbassare il prezzo degli stessi e con la diffusione di schermi con dimensione più ampia, non si è potuta attuare”.

Il 1° gennaio 2011 i clienti Tim con telefonino DVB-H (quanti sono poi?) non avranno più la TV in mobilità. Leggi tutto “DVB-H, il primo funerale (by Tim)”