Catricalà: “Le tariffe telefoniche saliranno”

Delle due l’una. O Catricalà, presidente dell’AGCM, legge questo blog (poco probabile) oppure mi ha letto nel pensiero. Su Repubblica c’è una sua interessante battuta sul futuro senza costi di ricarica tratta dalla sua partecipazione a “In Mezz’ora” su RAI3.

In merito all’abolizione dei costi di ricarica dei telefonini introdotta dall’ultimo pacchetto di liberalizzazioni, Catricalà, infatti, ha semplicemente detto che essa “non comporterà direttamente un vantaggio, le tariffe del traffico saliranno“. Chapeau.

7 risposte a “Catricalà: “Le tariffe telefoniche saliranno””

  1. Che l’abolizione dei costi di ricarica non sia la panacea per la risoluzione di tutti i “mali” è un dato di fatto e mi pare che anche su queste pagine sia stato più volte evidenziato. Catricalà ha fatto certamente bene a mantenere alta l’attenzione sui “rischi” di questo Decreto Legge (scatenando la logica/illogica vuota dialettica politica secondo il tradizionale gioco delle parti) ma allo stesso tempo non possiamo aprire un processo alle intenzioni, non sarebbe corretto e potrebbe concettualmente avere risvolti perversi anche per i futuro.
    Le aziende hanno determinato tutto lo scenario e per il consumatore non è stato facile determinare VERE e quindi PROPRIE scelte. Certo lo Stato deve contemplare un quadro di sviluppo imprenditoriale ma deve dare più LIBERTA al consumatore.
    Da qualche parte si doveva cominciare (nel bene o nel male) perchè spiace dirlo ma l’AGCOM ha tergiversato troppo in questi anni creando scialbi tavoli istituzionali in cui si siedevano sopratutto gli interessi delle aziende…
    In una ottica più generale, questo pacchetto delle liberalizzazioni cerca di “sfidare” una vecchia mentalità che peraltro sarà dura di abbattere cosi come sarà forte la battaglia di chi vorrà tutelare gli interessi corporativi, forte prerogativa del nostro Bel Paese….
    L’Antitrust vigili per davvero perche le buone intenzioni da sole non bastano

  2. A me i CDR non sono mai piaciuti, ma preferisco sempre la libertà di poter scegliere tra offerte diverse. Con questo decreto perderemo questa libertà e facilmente finirò pure col pagare più di prima per avere lo stesso servizio… Posso apprezzare lo spirito di queste liberalizzazioni, ma IMHO, in ambito telefonico, hanno sbagliato target…
    Comunque speriamo che Catricalà si sbagli…

  3. L’asseufazione a regole imposte in maniera unilaterale non è un atteggiamento positivo; l’immobilismo al fine di non cadere nel tacito ricatto delle aziende (tu mi togli i costi di ricarica io ti aumento da qualche altra parte) non è auspicabile.
    Che si debbano ancora andare a toccare altri punti nevralgici e che chi deve sorvegliare lo faccia con attenzione reale è altrettanto vero.

  4. Per me invece Catricalà ha fatto male a dire quasi con rassegnazione che si alzeranno le tariffe.
    Non può dirlo con così leggerezza chi si dovrebbe preoccupare di mantenere competitivo il mercato.

    Perchè ora questo è un alibi potente per farlo. Non che le aziende si facciano dei problemi, ma se lo dice il garante, insomma, allora che problema c’è a farlo? Magari non solo per le nuove offerte, ma per tutti?
    Nessun problema, e come dice Carlo, chi la prenderà nel sedere saranno proprio i consumatori più attenti e risparmiatori, gli unici che andrebbero premiati da un mercato libero.

    E Catricalà poteva anche risparmairsela quell’uscita, al massimo poteva dire che ci sarebbe potuto essere un sostanziale pericolo di innalzamento delle tariffe cui prestare attenzione, ma non dare per scontato che ci sarà e basta.
    Messa così sembra un “beccatevi gli aumenti e state zitti”…

  5. Lecite le preoccupazioni di Winston Smith cosi come l’interpretazione che ha dato Andrea alle parole di Catricalà, ovvero l’intento di ammonire dai facili entusiasmi derivati dal DL…appunto interpretazioni

  6. Quoto Winston, l’unica speranza è che, come promesso dagli attuali governanti, si dia maggior potere alle Autority, per poter mantenere quel controllo necessario a non far trovare l’inghippo per raggirare la legge (prassi diffusa da noi).
    Più che preoccuparsi dei possibili aumenti, è necessario creare nel consumatore, una coscienza sufficiente al giudizio di scelta, e questo compito, oltre alle tantissime ass. di consumatori, spetta all’ autority, la quale deve cambiare metodo di comunicazione, e soprattutto deve essere più incisivo nei cronfronti di aziende che con l’inganno alimentano il lucro.

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