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Wind era una storia italiana e proprio l’Italia si è disinteressata delle sorti della società arancione in un momento in cui si è tanto dibattuto del futuro invece di Telecom Italia e della volontà di salvaguardare la stessa da controlli stranieri tanto da sollevare molteplici polemiche sulle pressioni della nostra politica in merito ad un possibile “inquinamento”/instradamento delle strategie industriali dell ex monopolista a scapito delle mere logiche di mercato…ecco che i in occasione della vendita di Wind le nostre istituzioni si sono mostrate meno attente e addirittura parte di esse hanno dato una superficiale approvazione senza indagare a fondo su quelle che erano le carte e le disponibilità delle due pretendenti (Blackstone e Weather) Chi ha assistito alla trasmissione “Report” una propria idea di base credo se la sia potuta fare.
Telecom probabilmente rappresenta certamente per il nostro paese una storia di interessi economici/politici decennali e per questo la rilevanza mediatica è stata nettamente superiore però anche Wind non è/era una “cosa” da sottovalutare cosi come è stato.
Sempre nell’ottica di un raffronto con Telecom a mio parere non è una questione di italilianita o meno (anche se mi rendo ben conto che ogni paese ha le sue aziende prioritarie da “rivendicare) è una questione invece vigilare su chi compra cosa e come, su chi cioè ha le possibilità reali per potere competere con risorse e idee serie e credibili.