Twittare senza saperlo, il potere dei genitori

Chi mi segue su Twitter ha visto il sottoscritto, la settimana scorsa, in pieno panico per una mezzora.

La colpa era di un tweet apparso a mio nome senza che io lo avessi inviato. Il mio account @andtrap aveva pubblicato all’improvviso un’immagine (per l’esattezza l’auto dei miei genitori). Il problema è che, dopo le prime mention di commento, non riuscivo capacitarmi di come potesse essere finita online quella foto mentre il sottoscritto era a qualche decina di km da casa e i miei genitori sono totalmente refrattari alla tecnologia.

La ricostruzione di cosa fosse accaduto non è stata facile. La prima telefonata è stata a mio padre: “Babbo, ma hai fatto una qualche foto alla tua macchina?“. “No”, mi risponde sicuro. Ingenuamente non rifletto e continuo a credere che i genitori non dicono bugie ai loro figli: beh, come scoprirò più tardi, sbagliavo ;-).

Così inizia il panico. Perché qualcuno dovrebbe aver violato il mio account per postare l’auto dei miei parcheggiata a casa di mio nonno? Non ha molto senso, comunque nel dubbio inizio a fare controlli sugli accessi e a cambiare un po’ di password.

Dopo venti minuti questo lavoro comincia a non dare nessun risultato, richiamo i miei. “Sicuro di non aver scattato nessuna foto?“. Tengo duro ed arrivano i primi cedimenti: “Forse la mamma“. Il forse la mamma è la chiave. A mia mamma – che ama perdere cellulari su cellulari, nda – ho regalato un Nokia 5800 che non uso più. Il Nokia 5800 ha la macchina fotografica, “l’ha voluto” per questo motivo ripenso tra me e me. Ecco, peccato che le abbia bloccato l’accesso ad internet in maniera “pesante”: eliminazione di tutti gli APN e installazione di “Roaming guard” che blocca tutte le connessioni. Però non avevo pensato alla potenza di un niubbo.

Chi non usa la tecnologia, come i miei genitori, è capace di tutto. Uno di mentire sull’aver scattato una foto (mia mamma, infatti, come mio padre nega di averla fatta :P), due di pigiare tasti a caso con successo. Riuscendo tra l’altro ad arrivare a risultati incredibili: nell’ordine mia madre

  1. ha autorizzato Wind ad installare gli APN con qualche SMS autoinstallante in coda chissà da quanto
  2. ha disabilitato Roaming guard “intercettandolo” a qualche riavvio del telefono
  3. ha scattato una foto per poi entrare, subito dopo, nel menu’ impostazioni
  4. ha trovato l’applicazione Furtiv e di seguito la condivisione su Twitpic
  5. ha autorizzato l’applicazione a pubblicare su Twitter

Insomma, mi devo arrendere. Il fatto di aver lasciato collegato l’account Twitter a un’applicazione che forse ho usato una volta è stato il grimaldello per farmi passare mezzora di panico.

Una lezione comunque l’ho imparata, anzi due: 1. anche i genitori mentono 2. a volta i niubbi possono fare meglio di qualche hacker 😉

6 risposte a “Twittare senza saperlo, il potere dei genitori”

  1.  in effetti… la mezza dozzina di telefoni che ho persi erano comunque miei, se li gettavo direttamente facevo prima 😀

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