Rimodulazioni, multe e gestori

La patente a punti è il meccanismo introdotto in Italia a partire dal 1 luglio 2003 attraverso il quale ogni automobilista, al quale inizialmente vengono assegnati 20 punti, in caso di infrazione delle norme del codice della strada se ne vede togliere alcuni e dovrà superare nuovamente l’esame di teoria e l’esame di guida qualora dovesse arrivare a perderli tutti (in quanto la perdita di tutti i punti causa il ritiro automatico della patente).

Il numero di punti sottratti dalla patente è stabilito dalla legge e varia a seconda della gravità dell’infrazione. Per recuperare i punti è sufficiente seguire dei corsi appositi presso un’autoscuola.

È importante notare come il meccanismo del punteggio vada ad affiancare e non a sostituire le sanzioni già previste per le varie infrazioni, compresa la sospensione della patente.

La patente a punti è stata introdotta nel codice della strada (articolo 126 bis) dal D.L. n.151 del 27 giugno 2003, modificato in alcuni punti dalla legge n. 214 del 1 agosto 2003. La n. 214 del 2003 ha introdotto nel 126 bis la possibilità di non dichiarare l’identità del guidatore, se il proprietario del veicolo versa una maggiorazione di 250 euro, in modo che le sanzioni della patente a punti non siano applicabili. Analoga norma non esiste negli altri Paesi europei che hanno introdotto la patente a punti.

Dalla strada ai telefoni la via potrebbe essere simile… sicuramente le semplificazioni rimodulazioni avrebbero vita più difficile. Che ne dite?

Semplificazione tariffaria

Abolire la tariffazione a scatti sarebbe una (vera) semplificazione tariffaria. In questi giorni di semilatitanza dal blog (non sono in ferie, magari!, sto lavorando…) pensavo a come poter invertire quello che i consumatori subiscono dai gestori. Le nostre TLC hanno tanto magagne, ma in questo periodo in cui Tim e Vodafone si sono impossessati degli interessi estivi dei media (era l’ora, nda!) con le loro rimodulazioni non potevo non pensare a questa… “semplificazione”. Altro che quella di Vodafone (che, a proposito, fa il contrario di quel che sto proponendo, visto che il mio piano Autoricarica Immediata Eurobonus  in nome della “semplificazione”, sic, passa da una tariffazione a secondi a una scatti a scatti anticipati), questa sì che sarebbe una ventata di novità semplificativa per capire quanto si spende.

Attenzione: non faccio la guerra allo “scatto alla risposta” che ha il merito di ‘premiare’ le chiamate più lunghe, ma combatto quel modo di tariffare in maniera anticipata secondi di conversazione di cui non si usufruisce. E da cui NESSUNO è indenne. Nessuno, ho scritto bene. Neanche i piani senza scatto alla risposta e con la tariffazione al secondo (tecnicamente 1/1). Come è possibile? Guardate bene alcune vostre tipologie di chiamate “non standard” del vostro piano telefonico, le internazionali e soprattutto il roaming lo trovate tariffato 60/30 et similia.

Che significa? Che qualcuno vi fa pagare secondi di conversazioni che non pagate. Se vi sembra normale pazienza, se vi sembra un punto controverso della nostra telefonia iscrivetevi al club della semplificazione tariffaria… quella vera, non quella che nasconde le rimodulazioni.

Internet mobile costa caro (ai gestori)

Per una volta a pagare sono anche i gestori. Si potrebbe dire che anche i ricchi piangono. Soprattutto dopo il bollettino emesso ieri dall’AGCM dove sia Tim che Vodafone, i primi per la promo dati “Flat Day” e i secondi per la famosa “internet key”, dovranno pagare rispettivamente la bellezza di 300.000 e 360.000 euro di multa per pratica commerciale scorretta. Niente male, le multe salgono. Era l’ora.

W Tim, W Vodafone!

Non sono impazzito, ma qualche dubbio mi sta venendo. Leggevo il blog di Valerio Mariani, parla nel suo ultimo articolo delle recenti rimodulazioni ( Tim e Vodafone va bene così ). Al di là del titolo pruriginoso comunque la verità viene detta: ci sono aumenti tariffari per i clienti e la modalità via SMS è legittima (w l’autorità garante…). Quel che mi sorprende è un’altra riflessione: passi l’essere sarcastici con il commissario europeo Reding, ma perchè nessuno fa la riflessione più ovvia? Ossia come è possibile che aumentino i prezzi in un settore dove i costi industriali (EU o meno) stanno diminuendo vertiginosamente da anni? Il costo per la costruzione di una nuova rete costa, listino alla mano, sempre meno; idem per la manutenzione. I guadagni di posizione poi hanno già reso molto ai primi due gestori… semmai qualcuno vuole guardare cosa succede al terzo e quarto gestore? Hanno le tariffe migliori sia per la voce che per i dati, eppure come si è alzata la voce con Wind e 3 mai è successo con Tim e Vodafone. Anzi, come si può leggere accade quasi il contrario… intanto incredibile a dirsi si sono mosse entrambe le autorità, sì anche quella di Calabrò!

UPDATE: i lettori di Corriere.it sembrano comunque molto interessati all’argomento. Niente male, forse il vento sta cambiando.

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Corriere.it - Articoli più letti

UPDATE 2: è scomparso l’articolo che linkavo da stampa.it. Any idea?

Blog Valerio Mariani
Blog Valerio Mariani - 21.08.08, ore 23:45 il post su Tim e Vodafone è scomparso

Google Street View a Firenze

Beh per un blogger appassionato di tecnologia come il sottoscritto non può non essere una notizia l’essere stato “immortalato” dalla telecamera di Google Street View. E’ successo oggi ieri in via Panicale a Firenze quando un’auto (simile a quella della foto) mi ha superato mentre camminavo. Nei prossimi mesi quindi anche il sottoscritto farà parte di quell’esercito invisibile di protagonisti delle mappe online…

Comunque per gli amici toscani questo incontro è tutt’altro che difficile: nei giorni scorsi era in Casentino, (vedasi Avvistata l’auto di Google Street View in Casentino) ora è a Firenze. Per chi vuol fare due passi ed essere immortalato l’auto è a portata… di click.

La lista delle sim Vodafone per codice cliente

Ufficialmente non è possibile sapere “al volo” quali e quante sim sono attivate a nostro nome con Vodafone.

L’ADSL di Vodafone diventa una scultura

Il sito 190.it vodafone.it, infatti, fa inserire manualmente le sim in proprio possesso senza un controllo “real time” sul proprio codice fiscale come fa invece Wind su 155.it .

Per ovviare è possibile fare una semplice richiesta via fax a Vodafone ai sensi dell’Informativa ai Sensi del D.Lgs. N. 196/2003. Di seguito allego la bozza della lettera che ho inviato mentre ancora mi compiaccio per la rapidità  della risposta: tra l’invio del fax e l’invio della raccomandata di risposta sono passate appena 48 ore.

Testo di richiesta

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