“Separare la rete ma non per decreto”

“Separare la rete ma non per decreto”, così parlò Viviane Reding. Il governo incassa dall’Unione europea il primo via libera allo scorporo della rete telefonica dai servizi di Telecom, ma a patto che non sia lo stesso palazzo Chigi ad occuparsene. A fissare i paletti è stata la Commissaria europea per la Società di informazione ed i Media, Viviane Reding, nel corso di un colloquio telefonico avuto stamane con il ministro delle Telecomunicazioni Paolo Gentiloni. Da Bruxelles è arrivata la disponibilità alla “separazione funzionale” della rete telefonica dai servizi, ma a condizione che ad occuparsene sia un’autorità indipendente. Precisazione decisiva, ma superflua, almeno a giudicare dalla pronta reazione del vicepremier Francesco Rutelli. Il governo, ha assicurato il leader della Margherita, non ha mai pensato di intervenire su questa materia per decreto.

La Commissione europea e il governo italiano, ha spiegato Martin Selmayer, portavoce del commissario Reding, hanno raggiunto una “intesa comune” che dà al regolatore nazionale nel settore delle telecomunicazioni, la possibilità di imporre la “separazione funzionale” della rete dai servizi come “rimedio” per rispondere a “seri problemi di concorrenza” nel settore.

Seri problemi di concorrenza, dice l’Europa. Peccato che l’ente che dovrà intervenire ha chiuso gli occhi per anni sul problema, speriamo che la strigliata belga serva davvero.

Separazione rete sempre piu’ vicina?

Mentre si parla molto (troppo?) di Telecom Italia e delle offerte dall’estero per le sue quote azionarie di un certo rilievo l’intervista a Paolo Gentiloni, Ministro delle Comunicazioni, effettuata dal Corriere della Sera.

.. ora stiamo pensando di inserire sempre nel disegno di legge Bersani o nella riforma delle authority una norma che attribuisca all’autorità per la Comunicazioni ancora più poteri regolatori sulla rete, sul modello britannico di Ofcom

Che sia l’inizio del futuro della telefonia fissa in Italia?

Digitale Terrestre: via i costi di ricarica, ma….

I costi di ricarica son caduti anche nel digitale terrestre. Non solo telefonia, ma anche un altro riflesso della Legge Bersani molto atteso dai consumatori ha avuto effetto da alcuni giorni. Andiamo nel dettaglio a vedere cosa è successo. Purtroppo non è tutto rose e fiori…

LA7 Cartapiù elimina i costi di ricarica. A partire dal 3 Aprile 2007, l’importo da te pagato per l’acquisto di una ricarica corrisponderà all’effettivo credito a tua disposizione. L’adeguamento riguarda tutti i tagli e tutte le modalità di ricarica. Sono disponibili i seguenti tagli di ricarica: 10, 20 e 60 euro iva inclusa.

La stessa cosa ha fatto Mediaset Premium. I tagli senza costi di ricarica sono vari: 10, 20, 40, 60, 85 e 100 euro. Ma proprio partendo da Mediaset Premium si scopre una cosa poco simpatica. Le tessere non solo continuano ad avere una data di scadenza, ma soprattutto il credito – in barba alla legge – rimane non rimborsabile! Vedere per credere: La tessera ha una scadenza che è riportata sul retro della stessa. Alla scadenza il credito residuo non è rimborsabile.
E LA7 Cartapiu’ cosa fa del credito in una scheda scaduta? Boh, semplicemente non lo dice.
Se questa è l’applicazione di una legge, si prevedono lunghe telefonate ai due call center…. attenzione, non sono numeri gratuiti e si rischia una doppia beffa. Pagare per la mancata comunicazione, c’est l’Italie.

MVNO: così non basta, Vodafone deve fare di piu’

Gli accordi per dare il via all’operatore mobile virtuale con Carrefour e Poste non sono stati sufficienti. L’Antitrust (Autorità garante della concorrenza e del mercato) ha infatti bocciato gli impegni proposti dal gruppo guidato dall’amministratore delegato Pietro Guindani (secondo la prassi avviata con la legge Bersani) per chiudere l’istruttoria per abuso di posizione dominante avviata su ricorso di Tele2 e altri operatori fissi che hanno accusato Tim, Vodafone e Wind di bloccare di fatto le intese, abusando della loro posizione dominante.

Quasi indifferente la reazione di Vodafone: «La valutazione dell’Antitrust – è stata la replica ufficiale – non cambia le nostre strategie e non ci preoccupa. Abbiamo aperto il mercato agli operatori mobili virtuali già con due accordi e altri, con soggetti diversi, ne seguiranno. Ciò sarà motore di sviluppo e rafforzerà le condizioni concorrenziali del mercato». Dei tre operatori mobili sotto accusa, soltanto Vodafone ha presentato venerdì 30 marzo e nei termini (a questo punto scaduti) impegni all’Antitrust per chiudere un accordo con un operatore virtuale entro il 30 marzo 2007.

La filiale italiana del gruppo britannico si era impegnato ufficialmente a fine gennaio con gli uffici del garante, Antonio Catricalà, a fare «quanto ragionevolmente possibile» per chiudere entro il prossimo marzo «un accordo giuridicamente vincolante, preparatorio o definitivo» per permettere l’accesso alla propria rete di un operatore di telefonia mobile virtuale. Una partita iniziata a seguito dell’istruttoria avviata due anni fa per abuso di posizione dominante collettiva contro Tim, Wind e la stessa Vodafone. Secondo le risultanze, i tre big della telefonia avrebbero fatto “cartello” per impedire l’ingresso sul mercato degli operatori virtuali. Il procedimento dell’Antitrust, che non compromette gli accordi commerciali siglati, prosegue e si concluderà entro il 7 giugno.

Sulla questione, secondo l’agenzia Radiocor, è pronta a intervenire anche l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Via delle Muratte potrebbe infatti riaprire l’indagine sul cosiddetto “mercato 15” (accesso e raccolta delle chiamate nelle reti telefoniche pubbliche mobili) e presentare una bozza di provvedimento da mandare alla Commissione Europea che contenga l’obbligo per gli operatori mobili di concludere accordi con i fissi.

Si passerebbe dunque dalla “moral suasion” usata finora dall’Autorità guidata da Corrado Calabrò per il raggiungimento delle intese all’imposizione di un vero e proprio obbligo di natura regolamentare. L’Agcom aveva già aperto un’indagine sul “mercato 15” conclusa a gennaio con la valutazione che le condizioni competitive del mercato erano sufficienti. Ora c’è invece la possibilità che si riaprano i giochi poiché l’Autorità ritiene gli accordi nel frattempo conclusi dagli operatori mobili «inadeguati a realizzare l’integrazione fisso-mobile». Vodafone ha annunciato oggi l’accordo con Poste italiane mentre risale al 2 aprile scorso l’annuncio dell’accordo con Carrefour. Tim, invece, ha concluso un’intesa con Coop.

[dal “Sole 24 Ore”, via Mondo3]

Telecom Italia all’estero?

Una parodia di alcuni anni fa, perfettamente in voga con le tanti voci odierne sulla vendita a mani estere di Telecom Italia… giusto per farsi due risate 🙂

MVNO: Poste Italiane

Preannunciato da tempo, ecco il comunicato del terzo gestore virtuale del nostro paese. Poste Italiane.

Poste Italiane e Vodafone Italia insieme per l’operatore mobile virtuale

Poste Italiane opererà con propri servizi, tariffe e gestione autonoma dei clienti. Vodafone metterà a disposizione la propria infrastruttura di rete.

Poste Italiane e Vodafone Italia hanno siglato l’accordo di collaborazione che apre le porte al lancio dell’operatore mobile virtuale sul mercato italiano. Grazie all’accordo Vodafone metterà a disposizione di Poste Italiane la propria infrastruttura di rete grazie alla quale l’Azienda sarà il primo gruppo postale al mondo ad entrare nella telefonia mobile.

Vodafone Italia garantirà a Poste Italiane l’accesso ad una gamma completa di servizi, dalla voce all’sms, dal roaming al traffico dati. Vodafone ha inoltre realizzato la piattaforma che consentirà l’integrazione tra i sistemi delle due aziende lasciando a Poste Italiane la piena ed autonoma gestione del cliente.

Il servizio, operativo entro l’anno, sarà interamente gestito da Poste Italiane che può contare su un’ampia e consolidata base clienti e una presenza capillare sul territorio nazionale di 14 mila uffici postali, oltre 40 mila sportelli e diversi canali di vendita tra cui il web e il call center, ai quali si aggiungerà presto il telefonino.

Nella sua nuova veste di operatore mobile, Poste Italiane utilizzera’ il suo brand, sarà esclusivo titolare del rapporto con i Clienti, avrà a disposizione un prefisso dedicato e gestirà tutte le attività commerciali e di assistenza clienti. Poste Italiane potrà scegliere i servizi da offrire con decisioni e processi completamente indipendenti e con una sua totale autonomia tariffaria.
Dunque non solo voce e sms ma anche la possibilità di pagare bollettini, inviare telegrammi, lettere e raccomandate, pagare servizi di mobilità nel trasporto come taxi, bus, treno, inviare cartoline cartacee realizzate con mms e conoscere lo stato di un invio attraverso il servizio di tracciatura della corrispondenza.

L’entrata nel mercato italiano degli operatori mobili virtuali, programmata per il 2011 al momento dell’asta delle frequenze UMTS, si realizza così anticipatamente, a seguito dell’intervento dell’Autorità Antitrust e degli impegni assunti da Vodafone per attuare in tempi brevi l’apertura del mercato wholesale dell’accesso alle reti mobili. Anche le attività di monitoraggio svolte dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sul mercato dell’accesso hanno accelerato l’apertura del settore.

“Per le telecomunicazioni mobili e’ iniziata una nuova stagione di apertura e di competitività –ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Vodafone Italia, Pietro Guindani – Poste Italiane, il più grande Gruppo di servizi del Paese, con una capillare presenza sul territorio nazionale e grande capacita’ di innovazione nei servizi e’ un partner ideale per lo sviluppo dell’operatore mobile virtuale. Il mercato italiano della telefonia mobile e’ gia’ oggi estremamente competitivo, con l’ingresso di Poste lo sara’ ancora di piu’. Il nostro Paese e’ ora alla pari di tutti i mercati europei piu’ avanzati anche sui virtuali. Da questo trarranno vantaggi per primi i consumatori”.

“Nel suo nuovo ruolo di operatore mobile virtuale – aggiunge l’Amministratore Delegato del Gruppo, Massimo Sarmi – la nostra Azienda potrà rivoluzionare l’offerta tradizionale facendo circolare via telefonino una varietà di servizi dai contenuti nuovissimi e di grande comodità, con estrema facilità di accesso e massima trasparenza. Due valori che contraddistinguono Poste Italiane e che ora l’Azienda lancerà su una nuova frontiera della comunicazione. Per questi motivi – ha concluso Sarmi – Poste Italiane ha trovato in Vodafone il partner giusto, perché si tratta di un’azienda leader nel mercato globale e perché condividiamo lo stesso slancio verso l’innovazione e la qualità”.