Anche i gestori contro la TCG

Ci aveva gia’ provato un parlamentare nelle settimane scorse, purtroppo senza successo. Stavolta contro la TCG (tassa di concessione governativa) che grava sugli abbonamenti mobili si scagliano anche i gestori.

Ad evidenziarlo, in un’intervista a Milano Finanza, è Pietro Guindani, il presidente di Asstel, l’associazione delle aziende di telecomunicazioni di Confindustria. “In gioco non c’è una partita con il Governo, noi stiamo solo chiedendo di fare ciò che è giusto. Stiamo parlando di un imposta che non si giustifica più. Gli operatori operano in un regime di licenza e non di concessione. Non esiste – spiega Guindani – nessuna concessione governativa che giustifichi una tassa, manca il fondamento giuridico di questa imposta che dovrebbe essere semplicemente abrogata. Noi non siamo in guerra con nessuno, tanto meno con il governo. Il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo ha fatto un affermazione importante, che non è banale ribadire: operiamo in un economia di mercato. Le aziende devono essere libere di rischiare, di definire i prezzi e di sfidarsi apertamente. Se faranno bene, prospereranno, se sbaglieranno ne pagheranno le conseguenze“. Montezemolo, sottolinea il presidente di Asstel, “ci ha richiamato a dei valori culturali di base, che sono molto corretti, ma nell’interesse collettivo e non in una logica di contrapposizione tra imprese e governo. E’ un problema di ruoli. Servono invece imprese che facciano il loro mestiere, regolatori che svolgano il ruolo di arbitri forti, e un governo che pensi al lungo termine“.
I costi di ricarica, evidenzia Guindani che è anche l’amministratore delegato di Vodafone Italia, “rappresentano il 20% dei prezzi medi al dettaglio nel settore delle telecomunicazioni mobili. Non c’è impresa, in Italia o all’estero, che possa subire una riduzione simile senza patirne le conseguenze. E’ chiaro che le aziende dovranno bilanciare il danno tagliando a loro volta i costi di produzione, a cominciare da quelli di distribuzione. E bisognerà intervenire anche sui costi di struttura dell’impresa. Ci saranno meno risorse per competere e investire“.

Tutto molto bello ed apprezzabile, l’unico dubbio viene da coloro che chiedono la riduzione della TCG. Non è che ancora una volta il cliente rimasto senza costi si trovi di fronte ad altri aumenti? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

SIP sul cellulare

Niente paura, non c’è nessun ritorno della Sip gestore telefonico!

In questo caso SIP è l’acrononimo di Session Initiation Protocol ossia quel che rappresenta il VOIP sulla linea telefonica. Ovvero il telefono attraverso la linea internet. Ebbene questo servizio che permette di avere un numero geografico, magari con il proprio identificativo cittadino (02 per Milano, 06 per Roma, 055 per Firenze…), è disponibile anche sul… cellulare! Come?

Semplicemente grazie alla nuova versione di Fring che permette di impostare il protocollo SIP (nel mio caso quello di Skypho.net) e chiamare/ricevere come da una linea fissa dal mio Nokia N70. Il futuro è arrivato!

Scade o non scade… questo è il dilemma!

Mentre si attende che H3G, a diversi anni dalla sua nascita, implementi un servizio con cui informare il cliente della data di scadenza della propria usim (incredibile a credersi ma questo elementare servizio mai è stato attuato dal gestore!) Wind è protagonista di una incredibile serie di modifiche sulla data di scadenza delle proprie schede prepagate.

Uno stesso link per risultati diversi: qui fino all’8 marzo compariva questo messaggio.

 

Trascorsi 11 mesi dall’attivazione o dalla data dell’ultima ricarica, in assenza di credito residuo la carta verrà disattivata. Ossia le sim con credito avevano scadenza indefinita.

 

Ora cosa c’è scritto? Trascorsi 12 mesi dalla data attivazione (in assenza di ricarica) o dalla data dell’ultima ricarica la SIM verrà disattivata. L’eventuale credito di traffico telefonico residuo rimane a disposizione del cliente che potrà chiederne il riconoscimento su altra SIM Wind da lui indicata. Tale prestazione comporterà un rimborso spese per la gestione dell’operazione. Wind si riserva di adeguare le modalità attuative ivi indicate per il riconoscimento del credito residuo anche in funzione delle eventuali evoluzioni normative ed attuative della disposizione di cui all’art. 1l D.L. n. 7/2007

 

Ossia ora pare (sottolineo il PARE) che scadano tutte le sim Wind dopo 12 mesi senza ricariche, ma che il credito rimane ‘disponibile’ per altri prodotti (prepagati). Nessuna certezza però da chi in una settimana dice tutto e il contrario di tutto, anzi no. Una certezza c’è. Che anche in questo caso il Decreto Bersani è diventato nuovamente una legge interpretata dai nostri gestori secondo la loro convenienza.

Piange il telefono

”Forte preoccupazione” per le conseguenze sul settore delle telecomunicazioni derivanti dalla eventuale introduzione di una nuova misura per abolire lo scatto alla risposta viene esperssa da Asstel, che nel manifestare ”tutta la sua ferma contrarieta”’ evidenzia i rischi allo sviluppo del settore con ripercussioni sugli investimenti e l’occupazione. Leggi tutto “Piange il telefono”

Wind cede… ma non troppo

ULTIM’ORA Roma, 5 mar. (Adnkronos) – Wind si adegua alla nuova normativa ed elimina i costi alla ricarica delle schede telefoniche. Lo rende noto la societa’ di Tlc in una nota. ‘‘A seguito delle comunicazioni trasmesse dal ministero dello Sviluppo Economico e dall’Autorita’ delle Comunicazioni, rispettivamente in data 2 e 5 marzo 2007, Wind – si legge nella nota- non applichera’ i contributi di ricarica ai contratti in essere alla data del 4 marzo 2007”. Wind sottolinea che questo provvedimento ”non potra’ non avere impatti negativi sugli assetti concorrenziali del settore”.

Vittoria? Forse, i nuovi piani piu’ cari per ora rimangono…

UPDATE 06.03.07: La società dell’imprenditore egiziano Naguib Sawiris, dopo esser stata ripresa dall’Authority delle comunicazioni, ieri sera aveva annunciato la resa: niente «costi fissi» di ricarica anche per i vecchi abbonati che non vogliono passare alle nuove tariffe (per le schede prepagate sotto i 50 euro). Stamattina invece l’amara sopresa per migliaia di utenti Wind: il balzello viene ancora trattenuto. E sara così fino a domani, spiegano dall’ufficio stampa della società telefonica. «Per motivi tecnici, non riusciamo ad adeguare la piattaforma prima di mercoledì» precisa l’ufficio stampa della compagnia.