Autoricariche, ne è rimasta una sola…

Non scrivo questo articolo perché sono arrabbiato con chi ha preso “liberamente spunto” da tre notizie su Mondo3. Al di là che è stato facile essere profeti dell’attuale situazione delle autoricariche, diciamo che il tema è diventato nuovamente attuale soprattutto perché chi doveva fare chiarezza non ne ha fatta molta. Anzi.

Al di là dei “liberi ispiratori” (a proposito, se mi leggesse mai l’autore, sappia che – dopo un lustro di Control-V – mi sarei anche un po’ annoiato di questo andazzo…), il tutto ha provato un allarme ingiustificato. Almeno per i già clienti. Il titolo di questo post spiega che, ad oggi (gennaio 2012), c’è solo un’autoricarica in circolazione: Vodafone Ricaricami, un’opzione per i clienti ricaricabili (che si somma, per precisione, a Pieno Wind che è ancora attivabile dai clienti in abbonamento). Leggi tutto “Autoricariche, ne è rimasta una sola…”

BlackBerry, quale futuro?

Premessa: pur apprezzando molto la filosofia BlackBerry non sono mai riuscito a farmi piacere i telefoni RIM. Affascinato dal PlayBook avevo pensato – dopo la mia prima fallimentare esperienza (BB tenuto per neanche 10 giorni – di provare a dare una chance a RIM: ok, dopo un anno esatto ancora non l’ho fatto… anzi sono sempre più critico verso le funzioni degli smartphone.

Detto questo ovviamente ho un profondo rispetto ed ammirazione per i prodotti BlackBerry: tra l’altro conosco un sacco di persone che la usano a livello professionale.

Leggevo però ieri notte, in orari da insonnia peraltro, dei problemi di RIM a mantenere clienti: al di là di dati (non) sorprendenti della crescita di produttori “entry level” come ZTE, è innegabile che il boom di Apple e Android non abbia fatto male solo a Nokia. Leggi tutto “BlackBerry, quale futuro?”

Quelli che gli SMS son diminuiti…

Il 2012 rappresenta(va) la fine degli SMS a quanto pare. Leggo titoli che fanno pensare a un calo drammatico dell’uso della messaggistica… “La caduta degli SMS”, “SMS morti”, “Meno SMS più gente in piazza”, etc. etc.

Poi arrivano i dati AGCOM*:

Aumentano invece le linee mobili: nell’ultimo anno sono cresciute di 1,7 milioni raggiungendo quota 91,599 milioni. Cresce la quota di mercato di Telecom Italia (da 34,1% a 34,6%) e di Wind (da 21,8% a 22,7%), mentre e’ in calo Vodafone (da 34,1% a 32,8%). Registra una crescita sia il traffico telefonico (oltre 98 miliardi di minuti, +10%) sia gli sms inviati (oltre 66 miliardi, +3,7%).

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2012, il mio nuovo cellulare da 20 euro

Ho notato che ieri la mia scelta di usare per reperibilità un vecchio modello base di Nokia – il Nokia 1208 nella foto per l’esattezza – ha suscitato molte domande.

In effetti fa strano anche a me. Come “pioniere” (AAA cercasi sinonimo migliore) sono sempre alla ricerca dell’ultimo modello: si parte nel 1999 quando volevo ‘a tutti i costi’ i primi telefoni dual band (nonostante il segnale a 1800Mhz di Wind fosse presente in “ben” 12 città… :P) fino ad arrivare ai giorni nostri tra i primi smartphone, tablet e tutto quello che vi viene in mente. In realtà, pur attratto tanto prima da iOS (leggasi iPhone) e da Android poi, una piccola crisi la stavo vivendo.

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Perché la TCG non scomparirà (almeno per ora)

Ho tanti amici che mi scrivono emai, mi sollecitano sui vari forum per una domanda sempre più pressante: la soppressione della Tassa di Concessione Governativa, ossia quell’odioso balzello che grava da sempre sugli abbonamenti di telefonia mobile.

Complice l’attivismo (sano) di molte associazioni e qualche risposta a volte fin troppo accondiscendente la speranza di una sua abolizione, o quanto meno un rimborso per chi la paga, si è fatta sempre più frequente tra i consumatori. Il problema è che alla fin fine, nonostante autorevoli dubbi, sembra che dobbiamo rassegnarci a pagarla.

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Premium Play, Mediaset punta a trasmettere anche sui tablet

Premium Play è l’evoluzione (!?) di Mediaset Premium Net TV, un servizio che apprezzo da tempo ma che ho scoperto essere stato “sperimentale” (o quasi) dai comunicati stampa RTI… un esperimento molto lungo e ben riuscito se mi viene permessa un po’ d’ironia.

Più concretamente il “rebranding” (a cui si somma la fusione con il servizio On Demand) a Premium Play ha portato anche a dei nuovi pacchetti che comprendono la visione su internet, mentre altri semplicemente dovranno pagare l’obolo di questa opzione (che con il precedente nome tale non era, ma così è). Chi non vuole cambiare il vecchio piano, come i miei genitori, si trova a dover pagare dall’anno prossimo (ora è nuovamente gratis in promozione) un canone mensile per il servizio online.

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