Risposte (in)adeguate

Ricordate la campagna per gli SMS più convenienti?

Mandai la copia di quel documento all’Antitrust italiano, era tra l’altro il primo dei destinatari.

In realtà, a ben leggere, non chiedevo “solo” SMS più convenienti ma anche una tariffazione compatibile con quella della famosa Eurotariffa: ossia chiamate internazionali con un limite pari a quello in roaming e con un metodo di tariffazione identico a quello comunitario (30/1).

Beh, l’Antitrust mi ha risposto con una (laconica) lettera in cui mi dice che per quanto riguarda gli SMS sta lavorando con l’AgCom. La prossima volta potevano evitare anche di spendere i soldi del francobollo, visto che mi hanno risposto quel che io stesso gli avevo ricordato… e non finisce qui. La parte sulla tariffazione e sulle internazionali onerose manco ha avuto una risposta di cortesia, interessa così poco anche a chi deve controllare che manco occupa una riga di una lettera.

Tutto questo mentre in India chi di dovere chiede la tariffazione al secondo… in India, migliaia di km da uno dei paesi fondatori dell’UE.

Europa, geografia e Antitrust

Per quei pochi che non lo avessero notato adoro parlare di Europa.

Sarà  perché la passione per la geografia coniugata a quella per la telefonia ha creato un mix “letale”, fatto sta che da tempo parlo del nostro Vecchio Continente e delle decisioni della fu Comunità Europea. Vecchio Continente in senso geografico che solo in parte è compreso dall’UE. O almeno così credevo.

L’Europa è l’UE?

Perché nei mesi scorsi avevo segnalato, proprio per rimarcare la distinzione politica da quella geografica, il fatto che molti gestori (come Wind nell’immagine a lato) avessero la cattiva abitudine di confondere l’Unione Europea con tutto il continente.

Se un SMS indica genericamente “in Europa dal 1° luglio si spende meno“, istintivamente penso di poter risparmiare anche nei lviaggi in paesi come Croazia, Ucraina o Serbia. Peccato che però l’Antitrust – come mi ha comunicato via lettera in data odierna – nell’adunanza del 16 settembre scorso abbia affermato che “la fattispecie segnalata non integri una pratica commerciale scorretta in quanto, nella sua comune accezione, il termine Europa è utilizzato per fare riferimento ai paesi appartenenti alla Comunità  Europea“.

Comprendo il pragmatismo ma continuo a non comprendere perché si giochi sull’equicovo UE/Europa e non non si informi correttamente sui paesi compresi.

Statistiche Call Center AgCM, soddisfazione bulgara

Percentuali bulgare per l’apprezzamento del lavoro del call center Antitrust.

92,25% di cittadini soddisfatti del servizio nel mese di agosto (e anche nei mesi precedenti i risultati erano simili, nda).

Secondo voi, se mai arriveranno i risultati, come ne usciranno invece i  centri di assistenza dei gestori telefonici? C’è una nuova direttiva, chissà quali sono i risultati in un mondo dove – più o meno informalmente – un noto OLO dichiara che i reclami per il servizio sono scesi “solo” all’1% della customer base… come se l’1% fosse poco per delle segnalazioni che buona parte dei clienti solitamente lascia correre (sia per pigrizia sia perchè c’è della vita lontano dal telefono 😉 ).

| via Mettiamoci la faccia (agosto 2009) – AgCM

Prezzi SMS più convenienti? Proviamoci!

Mentre ieri “festeggiavo” l’entrata in vigore dell’Eurotariffa, ho ritrovato un mio recente post sulla volontà delle nostre Autorithy di risolvere il paradosso tariffario che stiamo vivendo con chiamate ed SMS internazionali a un costo minore di quelli… nazionali.

“Sms troppo costosi giro di vite delle Authority”

L’analisi (di AGCOM e AGCM, nda) sottolinea, a questo punto, un paradosso. Dal primo luglio, per volontà della Commissione europea, il costo di un Sms tra Parigi e Roma, oppure tra Atene e Berlino non potrà superare gli 11 centesimi. Una beffa, insomma, è alle viste: scambiarsi un messaggino tra Oslo e Marsiglia costerà meno che tra Benevento e Ascoli. Proprio per questo, il Garante delle Comunicazioni propone di intervenire subito perché il prezzo massimo dell’Sms italiano non si riveli superiore rispetto a quello tra nazioni comunitarie.

Altro problema. Le società italiane della telefonia mobile riconoscono che il prezzo massimo dei loro Sms è sempre pari a 15 centesimi di euro. Ma se questo è vero, le società italiane non hanno forse stretto un patto sotterraneo? Non si sono forse accordate per imporre (sempre al 25% di italiani) tutte lo stesso prezzo? Spetta all’Antitrust, nella riunione di oggi, valutare questa criticità concorrenziale.

Le parole citate qua sopra sono quelle del bel pezzo di Aldo Fontanarosa che riprendeva i buoni propositi di AgCM e AgCOM, le due autorità a cui ho scritto ieri. Cosa ho scritto loro? Ve lo allego* qua sotto: comunque è semplicemente la segnalazione di un mero consumatore – quale io sono – che non tollera le tariffe per le telefonate internazionali e SMS che sono in genere più care in Italia che a giro per l’Unione.

* SCARICA IL .DOC CON IL TESTO DELLA SEGNALAZIONE

NB: il testo può contenere refusi ed è tranquillamente modificabile secondo le esigenze di chiunque.

Se volete inoltrarla anche voi ci sono tutti i riferimenti 😉

Meno male che l’Europa c’è

Scomodo Riccardo Del Turco per la colonna sonora del mese che ci attende: una grande notizia accoglie gli appassionati di TLC. La data odierna, 1° luglio, entra infatti nella storia grazie all’entrata in vigore della versione “large” (ossia ampliata agli SMS) dell’Eurotariffa.

C’è chi è stato più bravo (imho H3G), chi meno ma tutti i gestori comunitari da oggi applicano le nuove tariffe imposte dall’Unione Europea per il roaming al suo interno. Con un paradosso che più volte ho espresso: basti vedere che ad oggi anche i più bravi, ossia quelli di casa 3 Italia, fanno pagare 12 centesimi per un SMS in roaming mentre hanno appena sfornato tariffe nazionali con costi tra i 15… e i 30 centesimi per lo stesso messaggino. Sì, 30 centesimi: non bisogna dimenticare, infatti, che i gestori italiani – Wind esclusa – tariffano ancora oggi, 1° luglio 2009, gli SMS verso i gestori esteri, comunitari compresi, a quasi al triplo del costo che vi viene addebitato quando lasciate i confini nazionali. Senza dimenticare che per le chiamate voce la situazione  è simile: telefonare a un cellulare francese con Wind costa 65 centesimi appena vi rispondono (alla faccia dei 51 ct. europei… in Italia  c’è lo scatto alla risposta + 1 minutioanticipato contro la tariffazione a secondi dopo il primo scatto di 30″ del roaming  UE, nda), ma anche con gli altri gestori nazionali è simile.

Quindi… meno male che l’Europa c’è. Peccato che siamo in Italia con AgCom e AgCM a cui personalmente ho appena segnalato l’incongruenza: so benissimo che la direttiva comunitaria non riguarda il traffico nazionale, ma il paradosso attuale è sicuramente una priorità da risolvere per due autorità che si dichiarano GARANTI.

A proposito: occhio che hanno iniziato ad inserire gli altri stati europei (eh sì, cari gestori… l’Europa è un continente geografico, va ben oltre la definizione comunitaria!) in zona 2 con costi intorno all’euro al minuto. Se difficile è stata l’Unione, impossibile sarà il risparmio…

| Fonte legislativa REGOLAMENTO (CE) N. 544/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO (.pdf)

Legge Bersani: l’Antitrust vola

Vola l’Antitrust con la legge Bersani: nel 2008 multe per oltre 37 milioni

Pratiche scorrette e pubblicità ingannevole, la “parte del leone” la fanno le aziende della telefonia: 10,6 milioni

Interessante l’articolo del “Messaggero” di oggi: tra pochi giorni, martedì, il presidente Antonio Catricalà tirerà le somme dell’attività svolta, alla Camera. Il bilancio parla da sé: 37.156.850 euro (contro 5.022.800 nel 2007), è questa la cifra complessiva corrispondente alle multe inflitte per le pratiche commerciali scorrette o la pubblicità ingannevole poste in essere dalle aziende. Quali aziende? Ce n’è per tutti i settori, scrive il quotidiano romano. Dal credito ai trasporti, l’Antitrust ha colpito duro, ma la parte del leone l’hanno fatta senza dubbio le comunicazioni: telefoni fissi, mobili o internet, a loro va la maglia nera. E il 2009 sta andando anche peggio…

Interessante l’analisi: la legge Bersani ha, infatti, ampliato i poteri dell’Antitrust nel 2007 e il 2008 i nuovi compiti sono andati a regime. L’Autorità ha messo in piedi strutture adeguate e un numero verde sul quale si sono riversate oltre 9 mila denuncie in un anno: il 60% riguarda le telecomunicazioni, il 12% i servizi; il 10% energia, industria e credito. Altre 2.781 segnalazioni sono arrivate in forma scritta. Niente male, vero?