Il Festival di Sanremo è bello perchè fa parlare di se’, dicono i suoi estimatori. Al contrario chi non lo sopporta usa lo stesso tono per denigrarlo.
Di sicuro qui non parlo di musica. Non ne ho le minime competenze. Invece uso l’edizione 2010 del Festival per parlare del televoto. Non è la prima volta che lo faccio. Uno perché l’oggetto pare smuovere grossi interesse commerciali (sia nelle TLC che nelle varie iniziative correlate), due perché di fatto non se ne sa niente.
I numeri a valore aggiunto
Raramente escono dati (talvolta deprimenti come il calcolo spannometrico di quanto probabilmente il GF incassi più degli SMS di beneficenza…), altrettanto raramente sono esaminati i vari aspetti in cui viene nominato il televoto. Di sicuro non sono usciti quelli di Sanremo, la Rai promette di “ragionare sul Televoto assieme” ma i numeri non ci sono.
Eppure quei numeri devono uscire. Uno per dare credibilità stessa al sistema, due per conoscere i dati assoluti dei messaggini inviati, tre per (far) capire perché il blocco delle numerazioni in decade 4 dai cellulari sarà solo su base volontaria. Già il terzo punto dovrebbe aprire gli occhi a molti di coloro che leggono queste poche righe per fare una riflessione assieme: a chi giova tenere i dati nascosti di tutto questo sistema?
Forse c’è un conflitto di interessi tra gli stessi operatori telefonici (che prendono una sostanziosa % per il disturbo, nda) e le società terze che magari, in barba a direttive ed etica, incassano anche dozzine di euro da adolescenti che (sempre in pura linea teorica) manco sarebbero autorizzati ad utilizzare questi contenuti VAS?
Al di là della vittoria di X o della sconfitta di Y, spero che – comprese alcune richieste alla GdF – si inizi invece a ragionare su quanto costano e quanta poca trasparenza regalino al contempo.
Qui si rischia di avere persone che, in perfetta buona fede, spendono anche 20 euro per sostenere un cantante o un amico senza poi sapere se quei 10 voti sono stati realmente conteggiati…