Wind, nasce una nuova SenzaScatto

Arriva da WindWorld la nuova tariffa Wind che andrà a soppiantare la SempreLight, piano che ha fatto la storia dell’operatore arancione.

Onestamente è anche una bella tariffa, anche se non ha alcuna valenza per le chiamate lunghe al contrario della vecchia Sempre Light. Ma vediamo in dettaglio:

L’erede della SempreLight avrà un costo al minuto pari a 0.19 euro, senza scatto alla risposta e tariffati sui secondi effettivi di conversazione. Come se ciò non bastasse, gli SMS costeranno 0.10 euro l’uno! Non è previsto alcun canone mensile, come da alcuni ventilato. Gli altri costi sono i medesimi di sempre. Il piano sarà attivabile sia in modalità prepagata che in abbonamento. Saranno disponibili anche speciali “starter-kit” per i nuovi clienti con preattivato il piano Senza Scatto, al solito prezzo di 10€ con 5€ di credito. Data di partenza: 27 Novembre 2006.

Costi di ricarica, una guerra persa?

In molti si chiedevano e mi chiedevano perché ancora non parlassi dei costi di ricarica. Eppure – mi si diceva – ne parlano tutti, ma proprio tutti.
Come fai ad evitarli? “I consumatori stanno per vincere una loro battaglia e tu li ignori!” mi è stato scritto in un’accorata email.
Onestamente ho guardato ed osservato molto in queste settimane, ho dialogato anche con Andrea D’Ambra, colui che ha avuto il merito di portare ad alti livelli la discussione riguardo a questi costi.Ma da sempre c’è qualcosa che non mi convince, soprattutto da come viene descritta e vissuta. Si parte da aboliamoli.eu e leggo alcune inesattezze che già  ho segnalato sia pubblicamente che privatamente a colui che cura il sito. Ma fin qui niente di male, ho molta stima per Andrea D’Ambra e per il suo lodevole fine. Molto meno stima invece per chi sta trattando la questione. Anche oggi sul “Sole 24 Ore” – ossia sul maggiore quotidiano economico del nostro paese – mi tocca leggere la solita serie di populismo e demagogia: Altolà  delle Authority all’«anomalia italiana» Basta con le ricariche telefoniche gravate dal balzello del cosiddetto contributo, che finisce per pesare di più sulle tasche di chi ha meno soldi in tasca scrive l’importante giornale.

E rieccoci al punto fondamentale: in tempi non sospetti Massimo Cavazzini rese note alcune inesattezze al riguardo, il tempo è passato invano. Cosa non torna?

Innanzitutto non è un’anomalia solo italiana: il nostro paese certo non brilla per concorrenza e libero mercato nelle TLC (parole di Viviane Reding, Commissario Europeo, presso il nostro Parlamento a fine del mese scorso ndr), ma non è l’unico ad avere questo ‘balzello’, anzi. Sullo stesso PrePaidGSM.net – sito sulle prepagate mondiali che da anni gestisco con soddisfazione assieme al creatore Carlo Ghio – si può notare quanto siano numerosi i paesi ad avere questo (odioso) costo aggiuntivo.

Seconda cosa: in Italia, in casi particolari, è già possibile evitare questi costi. Wind ha un’offerta molteplice di ricarica senza costi (da 50 euro in su per tutti, per i clienti fissi anche per tagli minori) e la stessa H3G permette di evitarli. Mi si dirà che comunque rimangono esclusi i primi due gestori italiani. Vero, verissimo. Ma qui si parte con quell’effetto di ricerca del consenso (politico), perché trovo ingenuo pensare che un semplice intervento dall’alto freni questo ‘arricchimento ingiustificato’ dei gestori. Anzi, illuminante è stata la battuta di Gian Carlo nel newsgroup it.tlc.gestori.wind: “Bravi! Cosi’ i gestori aumenteranno le tariffe, e anche quelli che NON hanno MAI pagato i costi di ricarica come me ci andranno di mezzo… Complimentoni!“.

Ho la stessa identica sensazione. Perché, a mio modesto avviso, è sbagliata la base di partenza del confronto con i gestori. Sicuramente leggere 1 miliardi e 700 milioni di euro in costi di ricarica fa effetto, ma c’è da chiedersi anche perché si é in questa situazione. In Italia gran parte della clientela ha scelto l’offerta prepagata, eppure esistono anche gli abbonamenti. Eppure non ho mai visto nessuno lamentarsi della tassa di concessione governativa che costa ben 5,16 euro al mese anche per i clienti consumer, quelli a Codice Fiscale, che inutilmente la pagano. Sì, inutilmente – quanto se non di piu’ del costo di ricarica – visto che non produce nessun beneficio fiscale. Abolendo quella tassa – abolizione proposta dall’ex Ministro Gasparri, ma mai attuata ndr – ci sarebbe una scelta chiara e sicura CONTRO i costi di ricarica.

Ma questo è solo un punto: il costo di ricarica è odioso perché viene visto come balzello nascosto. Tutto mentre, da anni, il nostro mercato sta aumentando i prezzi in maniera subdola tra l’indifferenza generale. Un costo ben più odioso è  lo scatto alla risposta appena arrivato, nell’ultimo piano Vodafone “One Nation”, a ben 19 centesimi.
Eppure per queste altre subdole manovre nessuna parola, troppo difficile per trovare consensi? Scusate la malizia, ma penso che da un’iniziativa lodevole – quella di Andrea D’Ambra – molti siano saliti semplicemente sul carro dei (possibili) vincitori.

Ma questa battaglia cosa produrrà  realmente? Ammettiamo – lo spero anche io, mica lo nego – che i costi di ricarica vengano aboliti. Tutti più ricchi? Forse, ma intanto gli scatti alla risposta e la tariffazione a scatti rimangono, nonostante siano metodi di tariffazione talmente antiquati che all’inizio del Nuovo Millennio tutti corsero ad abolirli. Ecco, ora sono nuovamente presenti nei (nuovi) piani tariffari. Abbiamo costi nominali al minuto, infatti, molto bassi ma i costi reali chi li considera? Ben pochi a quanto pare. Gli stessi consumatori che gridano “Al lupo!” poi si compiacciono di avere una tariffa a 10 centesimi al minuto. Peccato che spesso quelle tariffe costino 20 centesimi e piu’ per pochi secondi, si vede che forse forse il prezzo e il costo reale è ben piu’ alto di quanto si vuol far credere… ben piu’ alto e ben piu’ incidente del costo di ricarica nelle tasche dei consumatori, soprattutto quelli piu’ deboli e meno informati.
Il rischio è che quei due miliardi di euro usciranno da altre vie. Ma stavolta con gli applausi di tutti.

La febbre delle autoricariche contagia anche Vodafone

Alla fine anche Vodafone fa il suo ritorno nel campo delle ‘autoricariche’. Rapporto strano quello tra il gestore inglese e le ‘autoricariche’: un piano ad hoc negli anni scorsi, poi un’opzione – sempre osteggiata all’interno – per clienti particolari e ora torna per tutti.

Apparsa stamani sul forum di Mondo3 la notizia è stata rilanciata anche da VodaWorld. In cosa consiste l’offerta?

Con l’Opzione Vodafone Ricaricami si ricevono 50 cent di ricarica gratuita ogni 10 minuti di chiamate ricevute in Italia da altri operatori mobili nazionali o da Rete Fissa nazionale.
Non e’ possibile ricevere più di 30 Euro (= 10 ore di traffico ricevuto) di ricarica gratuita al mese e l’Opzione ha una durata di 1 mese dalla data di attivazione; è implicitamente rinnovabile per un massimo di 11 volte (durata totale 12 mesi).

Attenzione ad alcune cose: il limite mensile di 30 euro assai piu’ basso delle offerte analoghe dei concorrenti, ‘guadagnare’ piu’ di due euro al mese per non rimetterci il costo fisso dell’opzione, fare attenzione alle incompatibilità in caso di promozioni che prevedono già autoricarica sulle chiamate entranti e soprattutto il fatto che non sarà attivabile fino al 19 novembre. Un poco di pazienza, quindi.

3 e le novità. X-Series e la Hilton

Partiamo da una delle due novità di 3, quella piu’ da gossip. Dopo la Gregoraci, la prossima TESTIMONIAL di 3 ITALIA sarà Paris Hilton, la ricca ereditiera piu’ famosa per gli scandali sessuali che per altro. Almeno in questo c’è continuità tra le due ragazze, chissà se c’è anche malizia…

…l’altra novità è l’odierno comunicato stampa su X-Series. Una notizia che i piu’ attenti possono aver già intuito tra gli ultimi commenti di questo Blog che sicuramente darà nuova linfa al mercato dei terminali di terza generazione e l’uso della rete UMTS. H3G sa muoversi bene, intanto parte in Gran Bretagna (visitate http://xseries.three.com per qualche anteprima sui servizi) e presto arriverà anche in Italia. In linea di massima cosa è X-Series?

I clienti X-Series potranno pagare una tariffa di accesso flat per i servizi X-Series a banda larga mobile. Il canone di accesso includerà un uso illimitato di Skype, delle chat con messaggi di testo istantaneo e della navigazione e ricerca Internet. Per i clienti interessati ai servizi con maggior consumo di banda, quali Sling ed Orb, ci sarà un piccolo costo aggiuntivo. In tutti i casi, esattamente come per Internet su rete fissa, l’utilizzo di tutti i servizi X-Series sarà gratuito, entro i limiti di un corretto utilizzo personale.

Molto interessante il fatto di cercare di unire sotto un unico terminale avanzato, come puo’ essere ad esempio il Nokia N73, i vari servizi che trovano nella banda larga mobile il loro migliore utilizzo.

Rimangono però due domande: uno perchè si è investito tanto nel DVB-H quando c’era in essere un accordo per la TV in streaming e due se si sapeva che tutto ciò era già possibile da tempo grazie alla passione dei “tecno-maniaci”. L’importante comunque sarà la risposta del mercato, basterà attendere.

Telecom Italia, invariati i prezzi verso H3G

Telecom Italia informa che la variazione dei prezzi delle chiamate da Rete fissa vs. cellulari 3 (tariffa unica 24h su 24 di 26,68 €cent/min), che sarebbe dovuta entrare in vigore per tutti i clienti privati dal 11 novembre 2006, è stata sospesa in quanto sono in corso approfondimenti con l’Autorità.
Così al momento restano in vigore i vecchi prezzi: 7,87 €cent di scatto alla risposta, 41,09 €cent/min in fascia intera (IVA inclusa) e 11,20 €cent/min in fascia ridotta (IVA inclusa).

Sempre Light Wind, muore un pezzo di storia

Gli attendibili amici di WindWorld rilanciano una notizia che non puo’ non colpire.

Dal 27 novembre 2006 non sarà più attivabile Sempre Light Wind, il piano tariffario, forse, più amato dai ‘windisti’ e non solo di vecchia data; da constatare come della vecchia Wind, Sempre Light sia l’unica tariffa rimasta che non prevede lo scatto alla risposta.

Attualmente non sappiamo se sarà sostituita da un nuovo piano tariffario, ma ci auguriamo che il parco tariffe non rimanga con solo due proposte (Wind 10 e Wind 5).

Tra l’altro sparendo il piano senza scatto alla risposta piu’ conveniente del panorama delle nostre TLC si teme anche per la sorte dei suoi cuginetti (FlashTim e EasyDay) in Tim e Vodafone.
In Italia la concorrenza ormai sembra qualcosa di aleatorio: a volte c’è, a volte si nasconde.