San Marino Telecom, primi ‘rumors’

Ne avevamo già  parlato nelle scorse settimane, ma San Marino Telecom torna a far parlare di se’.

Fonte di discussioni è un animato blog dedicato ai temi della Repubblica di San Marino (www.inblog.it) dove si possono apprendere alcuni interessanti dettagli. Innanzitutto si scopre che per coprire inizialmente il territorio saranno installate 17 antenne e, seconda cosa, che parte della società è stata già acquisita da un terzo. Dettagli per gli osservatori più curiosi.

Molto più interessante invece sapere che sono già partiti i lavori per la messa in opera del nuovo gestore, mentre tra i sammarinesi che commentano online si possono leggere alcune perplessità commerciali come questa: “[…] Propongo inoltre di liberalizzare il settore concedendo a qualunque compagnia italiana o europea che ne faccia richiesta di usare le antenne previo pagamento di affitto ai possessori, e di vendere qualsiasi tipo di contratto telefonico, compreso il prepagato senza il 20% di Iva[…]”.

Non sappiamo cosa faranno alle pendici del Titano, ma sarà interessante capire  il ruolo che San Marino Telecom vorrà ritagliarsi all’interno della telefonia mobile. Le domande cominciano ad accumularsi come la curiosità che avvolge quella nicchia di mercato su cui dovrà per forza puntare il nuovo operatore.

Wind, regali per i nuovi clienti

Gli amici di WindWorld ci informano che a partire dal 19 ottobre sarà disponibile una nuova promozione, sia per chi attiva una nuova scheda in versione ricaricabile, sia per chi fa MNP da altro gestore, e sceglie la modalità prepagata.

La nuova promozione consiste in un raddoppio delle ricariche fino ad un massimo di 50 euro/mese per la durata di un anno.
Le modalità di erogazione del credito saranno in tutto e per tutto simili a quelle attuali.

Rimangono inoltre attivabili gratuitamente anche le opzioni Pieno Wind e Call Your Country oltre al costo di attivazione (non il canone, occhio!) delle varie offerte “Noi“. Un buon momento quindi per chi vuole diventare cliente Wind.

Cambia l’offerta, Wind condannata

Dal Mattino:

“NoiWind per sempre? Macchè. Nulla è per sempre, neanche un’offerta telefonica. Soprattutto se il costo per l’attivazione della promozione è di soli 8 euro, cinque per il rinnovo mensile. Insomma, il risparmio non è mai guadagno. Se ne sono accorti alcuni utenti salernitani del gestore telefonico i quali, circa un anno fa, si sono lasciati convincere dai simpatici Aldo, Giovanni e Giacomo, ad aderire all’iniziativa: l’acquisto di una carta servizi di 8 euro che avrebbe consentito di telefonare a tutti i numeri di rete mobile Wind senza alcun addebito, per 300 minuti ogni mese. Offerta poi modificata il primo ottobre 2005, senza clamori pubblicitari, dallo stesso gestore che, lasciando invariato il costo mensile del canone di 5 euro per il rinnovo della promozione, ha ridotto i minuti di conversazione a disposizione da 300 a 200. Ebbene il giudice di pace di Salerno ha ora condannato la Wind a restituire ai propri clienti i 100 minuti impropriamente tolti, oltre al risarcimento dei danni patrimoniali e morali patiti. A promuovere l’iniziativa legale, su richiesta di alcuni utenti del servizio, è stato l’avvocato salernitano Massimiliano Boccia che ha sollevato eccezioni di inadempimento contrattuale, violazione delle norme a tutela dei consumatori e di quelle sulla trasparenza dei messaggi pubblicitari. «Il contratto di telefonia – spiega l’avvocato Boccia – altro non è che un accordo tra due parti per costituire un rapporto giuridico patrimoniale, e si conclude quando chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra parte, avendo valore di legge non può essere sciolto o modificato se non con il consenso di entrambe le parti. Apparirà dunque chiaro che le norme codicistiche non consentono ai contraenti di modificare unilateralmente quanto preventivamente convenuto. Sono quindi nulle tutte le clausole vessatorie che determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi che non siano stati preventivamente oggetto di trattativa». «Anche il legislatore comunitario ha dettato norme precise a tutela dei consumatori – commenta il docente di diritto comunitario Gaetano Caiazzo che ha collaborato al caso – ma purtroppo molto spesso sono gli stessi consumatori, per un diffuso senso di imbarazzo nei confronti delle multinazionali, a rinunciare a fare valere i propri diritti». E invece anche le multinazionali, talvolta, finiscono ko. “

Eurobonus, cosa c’entrano i clienti?

Ancora una volta mi sono preziosi gli amici di VodaWorld – tramite il proprio forum – e MobileBlog tramite i quali apprende che dopo le contromisure prese da Tim per chi abusava (e non) di un servizio particolarmente generoso, anche Vodafone si allinea all’ex monopolista di Stato con una condotta decisamente severa nei confronti dei ricaricatori.

Nell’occhio del ciclone stavolta ci sono coloro che usufruiscono dell’offerta Eurobonus che è un’opzione (esiste anche un piano telefonico a se’ stante – io stesso ne posseggo un paio – chiamato Autoricarica Immediata opzione Eurobonus, ndr) che ogni 30 minuti di chiamate ricevute permette di ricaricare il proprio credito di 1 euro. Non è un’offerta aperta a tutti sia chiaro, è in vigore solo per i vecchi possessori del piano telefonico non piu’ in vigore e per coloro che riescono ad ottenerla come opzione temporanea. Ma al di là di questo cosa ha pensato Vodafone?

Che nel momento in cui la quantità di bonus ricevuti dalla EuroBonus va oltre l’uso fisiologico del servizio, automaticamente si andrà contro le nuove Condizioni Generali del Contratto (di cui avevamo già parlato in tempi ‘non sospetti’ lo scorso gennaio) perché “tale comportamento limita la libertà altrui sfruttando in modo importante l’infrastruttura di rete”.

Al di là delle considerazioni sull’articolo 4.1 e sugli altri aspetti contrattuali giustamente evidenziate da MobileBlog, mi sorge spontanea una domanda.

Possibile che anche stavolta gli errori di marketing di un gestore vengano fatte pagare al cliente finale? Eppure non è il cliente Vodafone ad aver calibrato male l’offerta tariffaria… a meno che anche in casa Vodafone non si creda che siano i consumatori ad approfittarsi dei gestori e non viceversa, mi pare che l’idea dell’opzione EUROBONUS abbia seguito una LORO politica commerciale.

Un mondo alla rovescia comunque, coloro che creano le tariffe ne sanno indubbiamente meno dei loro clienti.

Le bacchettate della Reding: tocca all’ADSL

Ieri (giustamente) Viviane Reding aveva bacchettato le tariffe di roaming internazionale dei gestori italiani (“scandalosamente alte“), oggi tocca all’ADSL (“La copertura della banda larga è una percentuale molto più bassa della media dell’Unione europea ed ovviamente inadeguata per lo sviluppo di applicazioni avanzate“).

L’unica amarezza nelle verità del Commissario Europeo è notare che da Bruxelles si vede quel che l’AGCOM invece minimizza.
Forza Viviane, ancora una volta.

Scandalosamente alte le tariffe italiane di Roaming

Roma, 10 ott . (Adnkronos) – Viviane Reding, commissario europeo responsabile per l’informazione e i media, punta all’abbassamento delle tariffe italiane di roaming, attualmente ”scandalosamente alte”. ”L’Italia dispone – ha premesso la Reding, nel corso di un’audizione svolta al Senato – di una rete altamente sviluppata per la telefonia mobile e vanta uno dei maggiori tassi di penetrazione della Ue. L’Italia e’ un paese leader in termini di diffusione di telefonini di terza generazione, con oltre 70 milioni di abbonati. Ma cosa succede – ha chiesto Reding – se un utente italiano di telefonia mobile si reca in un altro paese europeo? Il livello di concorrenza non e’ certo lo stesso e le tariffe di roaming che deve pagare sono scandalosamente alte”.

E si è pure limitata Viviane Reding. Su questo blog se ne è parlato spesso e la situazione è da un lustro che va peggiorando. Speriamo solo che le parole del commissario europeo possano frenare un poco gli appetiti dei nostri gestori.