Paese che vai, TV che trovi: DVB-H in Svizzera

Premessa: non è un attacco di esterofilia. Anzi. Preferisco quanto ha fatto H3G in Italia con l’introduzione di canali free nella televisione mobile digitale che pagare un canone per vedere dei canali solitamente gratuiti.

Però trovandomi in Svizzera non posso che notare alcune importanti differenze sul DVB-H. Differenze importanti: la prima sui terminali, qua intanto ‘esiste’ il tanto atteso Nokia con la TV. E’ il modello Nokia N77. Non solo, la TV digitale mobile elvetica ha alcuni canali in HD (una 20ina) e soprattutto ha più canali della nostra offerta. Sono trenta (di cui 20 in alta definizione) per il DVB-H by Swisscom.

Al momento il gestore sembra non particolarmente interessato a diffondere il servizio sia per i prezzi imposti (vedasi costi di abbonamento, siamo sui 16.- CHF al mese) sia sulla copertura (al momento le città di Euro 2008 più Losanna). Sicuramente è notevole la qualità di trasmissione e l’offerta complessiva.

Riassumendo: se 3 Italia copierà le ultime due peculiarità  (qualità&offerta) e gli svizzeri copieranno da H3G la gratuità di parte dell’offerta potremo ben presto vedere la TV digitale del futuro.

UPDATE: ringrazio per la precisazione su Orange CH e la sua offerta Luca Palli.

Mediaset Premium, restituire il credito residuo

Due attenti lettori (max3 e veditu) hanno segnalato un’agenzia e un comunicato stampa che mettono in luce quanto da mesi si cercava di dimostrare su questo blog: ossia che Mediaset Premium, nonostante le coccole di un’imbarazzante AgCom, debba restituire il credito residuo anche alle schede che aveva come ultima data di validità giugno 2007. Io ero tra coloro che erano andati dapprima a Mi Manda Raitre e poi presso l’arbitrato del Corecom, ovviamente senza successo. Quel che si legge oggi invece è di tutto interesse:

Il Tribunale ha ordinato a RTI Mediaset:

  1. di avvisare a proprie spese i rispettivi titolari di tutte le tessere del servizio Mediaset Premium con
    scadenza 30 giugno 2007, 30 giugno 2008 e 30 giugno 2009:
  2. dell’esistenza del diritto alla restituzione del credito residuo. Questo diritto vale sia per le
    tessere con recesso anticipato che per quelle in scadenza;
  3. del trasferimento gratuito del credito residuo su altra tessera senza costi aggiuntivi
    ingiustificati.

Tali informazioni devono esser fornite tramite il sito internet della società, nonché sui canali digitali e televisivi appartenenti al gruppo RTI.
Infine una penale: 516 euro da pagare allo Stato per ogni giorno di ritardo nell’adempimento degli obblighi previsti dall’Ordinanza.
Come si ricorderà, in merito alle tessere prepagate a seguito del decreto Bersani, tutte le società telefoniche e televisive coinvolte avevano proceduto correttamente all’applicazione della legge anche per le tessere in corso all’atto del decreto.
Solo Mediaset si era rifiutata di adempiere questo vincolo, nonostante i solleciti di Adiconsum e di una lettera dell’AGCOM che al mese di ottobre dello scorso anno richiamava Mediaset all’adempimento della norma entro 30 giorni.
L’aspetto incredibile di questa vicenda è il comportamento dell’AGCOM che, a distanza di un anno dalla prima delibera sull’applicazione del decreto Bersani e alla lettera inviata a Mediaset sull’adempimento, modificava completamente la propria interpretazione in una recente delibera nella quale precisava che il decreto Bersani doveva intendersi “solo per le carte prepagate attivate dopo il decreto e non per quelle attivate prima” in netto contrasto sia con il decreto Bersani sia con la delibera dell’Antitrust.

[via Adiconsum]

Mediaset Premium, scompare il taglio da 10 euro

Colpo di teatro di Mediaset Premium che usa il termine della semplificazione – che nelle TLC è la sottile via alla rimodulazione delle offerte solitamente con una nuova scala di valori più conveniente al gestore, ndA – e toglie il taglio di ricarica da 10 euro per raddoppiare la soglia minima e portarla a 20 euro, ossia il 100% in più.

In pratica, testuali parole, “Mediaset Premium semplifica l’accesso alla propria offerta“. In realtà a partire dal mese di febbraio i i tagli di ricarica delle tessere Mediaset Premium sono stati progressivamente rivisti.

In particolare quelli da 10 e 85 euro non sono più venduti dal 1° febbraio 2008.
Le ricariche Mediaset Premium saranno pertanto disponibili in quattro tagli: da 20, 40, 60 e 100 euro. Semplicissimi secondo loro, certo che anche 10 non era un numero così difficile da usare…

Mediaset Premium: l’Antitrust passa la palla all’AG.COM.

Il tutto nasce il 25 maggio, ospite della puntata di Mi Manda Rai3. Come dice il sito l’argomento della serata è incentrato sul fatto che “diverse schede ricaricabili per il digitale stanno per scadere e l’azienda invita ad acquistare film ed eventi per non perdere soldi. Ma i clienti non ci stanno e invocano le norme della Legge Bersani.”
Ero tra gli ospiti come noto e durante la trasmissione Roberto Sommella, capo delle Relazioni esterne dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha ricordato che il divieto di scadenza del credito deve essere considerato valido per tutte le carte prepagate.
In tal senso aveva invitato tutti noi ospiti a segnalare alla stessa AGCM la situazione per intervenire, cosa che ho fatto il 6 giugno u.s. .Questa qua sotto è la raccomandata che ho ricevuto dall’Autorità.

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In pratica mi hanno risposto che non possono intervenire perchè ci sta pensando efficacemente (?) l’AG.COM. da giugno. Peccato che siamo a settembre e che R.T.I. – ossia Mediaset Premium – ad oggi sulla questione faccia orecchie da mercanti tanto che della possibilità di trasferirlo senza costi su una nuova tessera non ve ne è traccia… se questa è la tutela dei garanti siano benvenute le rimodulazioni.

Auditel da riformare, Ag.Com. che sanziona

Il titolo forse può fuorviare ma è il sunto del breve incontro con i giornalisti che ieri il ministro Gentiloni ha tenuto a Firenze dove era ospite presso la Festa dell’Unità.

Primo punto, Auditel. Parlando di TV locali e la loro riorganizzazione una domanda sul sistema di rilevamento era d’obbligo. La risposta del ministro è stata assai interessante, soprattutto considerando l’impegno che si è preso. In pratica la riforma della legislazione del sistema televisivo (quella riforma che l’UE ha richiesto all’Italia, nda) riguarderà anche l’AUDITEL che dovrà prevedere un campione piu’ ampio di rilevamente e maggiori garanzie per i dati relativi alle nuove tecnologie (digitale, satellite) e per le piccole emittenti. “Costerà molto, ma è un passaggio da fare“, ha detto fermamente il Ministro. Ora basta attendere per vedere come i gestori del sistema AUDITEL risponderanno, sicuramente non staranno fermi. Basti pensare che il sistema attuale vede i controllati come partecipanti attivi nella società che gestisce i dati… a pensar male talvolta si azzecca. Si dice così, no? Leggi tutto “Auditel da riformare, Ag.Com. che sanziona”