Mediaset Premium, lo “scherzo” dell’abuso…

La notizia è apparsa ieri ed è relativa al 30 ottobre. Molti hanno parlato di burla hacker all’Antitrust. Cosa è successo?
Martedì mattina un falso comunicato a nome dell’Antitrust in cui si annunciava l’avvio di un’istruttoria contro Mediaset Premium per abuso di posizione dominante ha fatto cadere nella trappole molte agenzie di stampa che hanno rilanciato la notizia fino a quando in Borsa il titolo Mediaset ha fatto toccare un -1%. C’è voluta un’ora per capire che il tutto è stata una burla mentre l’Antitrust annunciava di aver denunciato l’ignoto hacker che aveva inviato il falso messaggio di posta elettronica per pubblicare questo falso annuncio.

Tutto questo potrebbe far sorridere sulla “debolezza” intrinseca dei sistemi di informazioni e dei mercati che sono pronti a fibrillare prima di accertarsi della verità se non fosse il caso che tra scherzo e burla negli stessi giorni ho ricevuto una risposta ufficiale da Mediaset Premium sulla questione del credito residuo. Chi ha seguito il blog in questi mesi sa di cosa parlo, sono andato anche a “Mi Manda Rai Tre” e proprio all’Antitrust mi ero rivolto – dietro loro consiglio in diretta televisiva nazionale – per avere quanto mi spettava relativamente al credito residuo all’interno di una tessera prepagata. Se la risposta dell’Antitrust fu deludente, quella di Mediaset Premium fa pensare se l’abuso di posizione dominante che è stato visto come uno scherzo in realtà non raccogliesse un … pizzico di verità.
Leggere per credere.

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La risposta di
Mediaset Premium, da notare che sono state recepite per le nuove tessere le direttive del “Decreto Bersani” senza comunque averne reso note le modalità. Qualcuno informi l’AG.COM. che la G significa… GARANTE!

2 risposte a “Mediaset Premium, lo “scherzo” dell’abuso…”

  1. Positivo il fatto che dal 2008 sarà possibile trasferire il credito tra la schede.
    Pretestuosa la presunta “irretroattività” della legge che chiaramente si applica anche ai rapporto in essere alla data di entrata in vigore del decreto.
    Il decreto Bersani non è retroattivo, regola pro-futuro imponendo di adeguare le offerte commerciali.
    Questa interpretazione mi ricorda tanto quella di WIND che per i vecchi clienti intendeva continuare a richiedere il pagamento dei costi di ricarica… e sappiamo come è andata a finire.

  2. Ciao Andrea, purtroppo anche io ho ricevuto la stessa lettera…. ovviamente ne hanno fatta una che vale per tutti… tanto per non personalizzarla un pò!!
    Che tristezza…. quest’Italia!!

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