Avevo scritto lo scorso anno del progetto Orascom in Corea del Nord.
Tanto timorato che il primo gestore, dopo aver servito circa 20.000 clienti dell’apparato governativo, fu castrato dallo stesso Stato per il timore di un elevato rischio interno con comunicazioni real time in mobilità .
Tutto questo non ha scalfito, a quanto pare, il coraggio di Sawiris che – dopo aver preso Wind in Italia – aveva lanciato nella lontana penisola coreana il piàazzardato dei suoi investimenti: coprire in UMTS Pyongyang e dintorni.
I numeri di Koryolink
Nonostante il costo dei terminali (200/300 euro, irraggiungibili per gran parte della popolazione), l’idea di carte prepagate dell’equivalente di 3 e 5 euro ha fatto registrare un successo inimmagibinale per il (minuscolo) mercato nordcoreano. L’obiettivo iniziale era raggiungere circa 100.000 clienti, invece dopo un solo anno le cronache parlano già di 120.000 utilizzatori.
Chi ci avrebbe mai scommesso un euro?
Alcuni gestori per ovviare a gravosi contenziosi hanno messo un tetto che blocca il traffico dati e l’invio di un sms che indica la soglia raggiunta e la maniera se lo si desidera per continuare
@Paolo: forse volevi commentare un altro articolo, vero? 😉