Il titolo di una commedia statunitense di due anni fa diceva proprio così. Everybody Wants to Be Italian.
Tutti, ma probabilmente non Google Voice. Ho risposto all’invito di adesione al servizio con un misto di gioia e sorpresa che il messaggio di “benvenuto”, di cui poco sopra, ha ampiamente demolito.
Temo che ci sia un piccolissimo problema legato al differente metodo di tariffazione tra USA e Italia (aka RPP vs CPP) 😉
Non credo sia solo quello, in realtà in USA si “accontentano” delle basse terminazioni date dalla rete fissa: per chi ha voglia di guadagni più ampi c’è l’esperienza di FonYou che, proprio qua in Europa, sfrutta le terminazioni mobili per fornire un servizio del tutto equivalente a Google Voice.
Direi che Google anzi voglia provare a vedere quanto interessa un simile prodotto, poi imho lo legherà a Google Talk per tentare la sfida a Skype offrendo un servizio similare con features al momento (quasi) uniche.
Quindi se vanno in USA a prendersi meno di 2 ct. al minuto penso che non ci sia nessun problema sul problema di tariffazione… a dir male in Europa, se “costa”, chiederanno una licenza “virtuale” 😉