Mi era sfuggita una sanzione alla Rai da parte dell’Antitrust per l'(ab)uso di un numero VAS per il cosidetto “televoto”.
Lo segnala Aduc ed è di particolare interesse. Specie per sensibilizzare quei genitori che, come voleva il conduttore, lasciano i propri figli liberi di fronte alla TV con un telefonino in mano.
Una cosa normale, ma che può costare molto.
Cosa succedeva durante la trasmissione RAI?
La comunicazione fuorviante veniva lanciata nell’ambito del programma per bambini “E’ Domenica papà“ quando, nel salutare il pubblico, il presentatore ha invitato i bambini a far attivare ai genitori un servizio telefonico a pagamento, in abbonamento, tramite il numero 48201 di cui risulta intestataria la stessa Rai.
Insomma, un (costoso) servizio per ricevere notizie sulle manifestazioni e sugli altri eventi in svolgimento presso le varie città italiane. La trasmissione è andata in onda per un lungo periodo, dal novembre 2008 a maggio 2009.
La stessa autorità non ci è andata leggera come si legge nel bollettino Antitrust: “[…] si è evidenziato come le omissioni informative poste in essere da RAI riguardano elementi imprescindibili ai fini dell’adozione di una decisione commerciale consapevole, quali la natura a pagamento dell’abbonamento al servizio pubblicizzato e i relativi costi e condizioni. […] Il messaggio risulta, peraltro ambiguo e fuorviante in relazione anche alla stessa mancata evidenziazione della stessa natura pubblicitaria della comunicazione […] il comportamento deve ritenersi grave considerato che ha reso possibile il realizzarsi di una pratica commerciale scorretta […]”
Serve aggiungere altro?