Elezioni vs. SMS ed email

Le elezioni politiche sono alle porte e già mi sono arrivate le prime lamentele per SMS ed email riguardanti la campagna elettorale.

Al riguardo il Garante per la privacy ha dato importanti disposizioni nei giorni scorsi.

Propaganda elettorale: le regole per un corretto uso dei dati personali dei cittadini
Liberi gli indirizzi delle liste elettorali, serve il consenso per sms ed e-mail

Regole chiare per partiti e candidati e garanzie a tutela dei diritti dei cittadini.
In vista dell’avvio della campagna elettorale, l’Autorità per la Privacy ricorda a partiti politici e candidati le modalità – fissate da uno specifico provvedimento generale – in base alle quali  chi effettua propaganda elettorale può utilizzare correttamente i dati personali dei cittadini (ad es. indirizzo, telefono, e-mail etc.).

Dati utilizzabili senza consenso. Per contattare gli elettori ed inviare materiale di propaganda, partiti, organismi politici, comitati promotori, sostenitori e singoli candidati possono usare senza il consenso dei cittadini i dati contenuti nelle liste elettorali detenute dai Comuni. Possono essere usati anche altri elenchi e registri in materia di elettorato passivo ed attivo (es. elenco degli elettori italiani residenti all’estero) ed altre fonti documentali detenute da soggetti pubblici accessibili a chiunque (es. albi professionali). Partiti e candidati possono usare lecitamente i dati personali di iscritti ed aderenti.
Per i titolari di cariche elettive vi è la possibilità di utilizzare dati raccolti nel quadro delle relazioni interpersonali da loro avute con cittadini ed elettori.

Dati utilizzabili con il previo consenso. A meno che i dati personali siano stati forniti direttamente dall’interessato, è necessario il consenso per particolari modalità di comunicazione elettronica come sms, e-mail, mms, per telefonate preregistrate e fax. Stesso discorso nel caso si utilizzino dati raccolti automaticamente su Internet  o ricavati da forum o newsgroup, liste abbonati ad un provider, dati presenti sul web per altre finalità.
Sono utilizzabili anche i dati degli abbonati presenti nei nuovi elenchi telefonici accanto ai quali figurino i due simboli che attestano la disponibilità a ricevere posta o telefonate. Sono ugualmente  utilizzabili, se si è ottenuto preventivamente il consenso degli interessati, i dati relativi a simpatizzanti o altre persone già contattate per singole iniziative o che vi hanno partecipato (es. referendum, proposte di legge, raccolte di firme).

Dati non utilizzabili. Non sono in alcun modo utilizzabili, neanche da titolari di cariche elettive, gli archivi dello stato civile, l’anagrafe dei residenti, indirizzi raccolti per svolgere attività e compiti istituzionali o per prestazioni di servizi, anche di cura, liste elettorali di sezione già utilizzate nei seggi; dati annotati privatamente nei seggi da scrutatori e rappresentanti di lista, durante operazioni elettorali.

Informazione ai cittadini. I cittadini devono essere informati sull’uso che si fa dei loro dati. Se i dati non sono raccolti  direttamente presso l’interessato, l’informativa va data al momento del primo contatto o all’atto della registrazione. Per i dati raccolti da registri ed elenchi pubblici o in caso di invio di materiale propagandistico di dimensioni ridotte (c.d. “santini”), il Garante ha consentito a partiti e candidati una temporanea sospensione dell’informativa fino al 31 luglio 2008

Noi Wind Roaming? Ingannevole

Parola d’Autorità Antitrust  (vedasi bollettino 4 marzo 2008, pag. 98).

Interessante che venga dalla segnalazione di un operatore  concorrente, per la serie “chi non ha peccati scagli la prima pietra“. Decisione comunque ineccepibile.

Cosa ha deciso l’Antitrust su Noi Wind Roaming

Con richiesta di intervento pervenuta in data 26 luglio 2007, una societò concorrente ha segnalato la presunta ingannevolezza di un messaggio pubblicitario, diffuso attraverso l’emittente televisiva nazionale Canale 5 il giorno 24 luglio 2007, alle ore 22:15 circa, dalla società  Wind-Telecomunicazioni S.p.A., diretto a promuovere l’offerta denominata Noi Wind Roaming.
[…] Nella richiesta di intervento si lamenta l’inidoneità  del messaggio a veicolare correttamente, sotto il profilo della chiarezza e completezza informativa, le effettive condizioni economiche e le limitazioni dell’offerta proposta. In particolare, la societò  segnalante lamenta:
(i) l’erronea/ingannevole indicazione di gratuità  che caratterizza il claim principale del messaggio in esame, posto che l’offerta reclamizzata prevede un
costo di attivazione di sette euro annui e la previa attivazione dell’opzione Noi Wind al costo di sei euro mensili, rinnovata automaticamente ogni trenta giorni;
(ii) l’omessa o, comunque, non sufficientemente percepibile indicazione dei limiti di fruibilità  dell’offerta, posto che la stessa può essere utilizzata sino al raggiungimento di una
soglia massima di traffico in uscita, pari a quaranta minuti mensili, unicamente all’interno di sedici Paesi europei (e non, come affermato nello  spot  televisivo in contestazione “In Europa”) e previa anteposizione del codice  *124* e, inoltre, non é indicata la tariffazione applicata al superamento del monte minuti massimo di validità  dell’offerta.
[…]
Alla luce dei predetti criteri, la sanzione da applicare alla società  Wind Telecomunicazioni S.p.A. può essere determinata in misura parti a 42.500 € (quarantaduemilacinquecento euro) [..]

Super 7, occhio ai “nuovi attivati”

Super 7 è il nuovo piano tariffario di 3. Tariffazione al secondo, nessuno scatto alla risposta, 15 centesimi al minuto e SMS a 7 centesimi l’uno.

C’è l’obbligo di una ricarica mensile, ma il tutto sembra bello e promettente. Una buona tariffa, niente da dire. Forse no.
Ovviamente non è tutto rose e fiori. Uno perché¨ i “nuovi attivati” hanno condizioni diversi dai già clienti, due perchè questa nota é stata resa ‘nota’ in un modo che certo non fa onore al modo di comunicare con il cliente.

Se cliccate l’immagine qui accanto vedrete il file .pdf dei dettagli della tariffa “Super 7” nelle sue dimensioni originali (100%). Praticamente illeggibile, fossi mai un fornitore di 3 vedrei bene di mettere loro della clausole in Arial 2 (ossia minuscolo) per rendere loro pan per focaccia. Per trovare le clausole (vessatorie?) per i ‘nuovi attivati‘ ho dovuto cerchiare in neretto la parte dove ne parla: e cosa c’é scritto?

Per tutti i nuovi attivati con Piano Ricaricabile Super 7, oltre alle Condizioni Generali di Contratto in vigore, si applicano le seguenti ulteriori limitazioni:
– traffico (voce o SMS) mensile complessivo verso un singolo operatore, non 3, inferiore al 60% del traffico totale uscente
– il totale dei minuti di chiamate ricevute nel mese deve essere superiore al 5% dei minuti totali di chiamate effettuate nel mese;
Qualora dai sistemi di rete 3 non risultasse soddisfatta anche una sola delle condizioni sopra indicate, previa comunicazione al cliente, 3 si riserva la possibiliò  di applicare le condizioni economiche previste dalla Tariffa Base del proprio Piano Tariffario.

Per leggerlo chiaramente sul .PDF “informativo” invece ho dovuto zoomare addirittura al 300%.

112 questo sconosciuto

112Il problema dei numeri di emergenza non si è risolto. Ne avevo parlato due anni fa, nel 2008 è ancora attuale. Tanto che solo il 22% dei cittadini dell’Unione europea è in grado di identificare spontaneamente il “112” come numero da chiamare per contattare i servizi di emergenza da qualunque località dell’UE.

Secondo un sondaggio condotto in tutta l’Unione europea, le autorità nazionali possono fare molto di più per migliorare l’informazione dei cittadini. La Commissione chiede quindi agli Stati membri di far conoscere meglio il 112.  Leggi tutto “112 questo sconosciuto”

Bielorussia batte UE, la provocazione di Telekom Austria

Il titolo, seppur paradossale, è la traduzione fedele delle sorprendenti dichiarazioni di Boris Nemsic, amministratore delegato di Telekom Austria, rilasciate ieri.

We have been much better treated in Belarus than in Brussels. That’s not a political statement. That’s a business statement.” Insomma, seppur con doveroso rispetto per il sarcarmo, dire che la Bielorussia è meglio dell’Unione Europea per fare affari non piacerà a Viviane Reding. Sicuramente la Commissaria non rimarrà  in silenzio.

[via Financial Times]