3 e le penali, arriva l’esposto del Movimento dei Consumatori

Oggi è quasi un monologo su 3 Italia. Il Movimento Consumatori ha, infatti, presentato un esposto contro 3 Italia che farebbe ancora pagare penali ai clienti che passano ad altro operatore. Secondo l’associazione, che si e’ rivolta al Tribunale di Milano, 3 Italia “continua a richiedere fino a 300-350 euro a titolo di penale“. Il Movimento consumatori ricorda che la ‘Bersani bis‘ doveva garantire al consumatore la liberta’ nella scelta dell’operatore telefonico, attraverso la possibilita’ di recedere da qualsiasi piano tariffario senza penali.

Questo non è l’unico fronte aperto dal Movimento Consumatori contro H3G. In violazione della Codice delle Comunicazioni Elettroniche, nei mesi di luglio-agosto del 2007, “3” ha inviato un sms ai propri clienti per comunicare dal 1° settembre 2007 un rilevante aumento dei piani tariffari (c.d. “rimodulazione” delle tariffe). Gli aumenti, presumibilmente avvenuti per recuperare i “costi di ricarica” aboliti sempre dalla Bersani bis, sono illegittimi in quanto sono avvenuti senza il “giustificato motivo” richiesto dalla legge. Oggi il Movimento Consumatori ha pertanto diffidato formalmente la “3” perché annulli l’adeguamento tariffario e restituisca a tutti gli abbonati quanto pagato in eccedenza rispetto alle tariffe applicate fino al 31 agosto 2007. Se non bastasse tutto ciò per 3 Italia c’è anche l’affair del credito diventato bonus… melius abundare quam deficere, chissà se i latini si volevano riferire alle modifiche unilaterali dei contratti.

UPDATE: 10.10.07 – La risposta ufficiale di H3G Italia.

3 Italia desidera chiarire che, in ottemperanza al decreto Bersani, ai clienti di 3 che recedono anticipatamente dal contratto non viene applicata alcuna penale. In linea con quanto espressamente riportato all’articolo 1 comma 3 della legge 2 aprile 2007 n.40, è previsto unicamente l’addebito al cliente dei costi sostenuti e comprovati dall’operatore.
Occorre distinguere lo scenario disciplinato dalla legge Bersani, che stabilisce la legittimità di addebiti che sono riconducibili ai costi sostenuti dall’operatore e lo scenario descritto dall’art. 70 comma 4 del codice delle comunicazioni, che fissa il divieto di addebitare “penali” in caso di recesso conseguente a modifica contrattuale.
In ottemperanza al disposto dell’art. 1 comma 3 della legge Bersani, 3 si limita ad addebitare le somme, peraltro contrattualmente previste e note al cliente sin dal momento della sottoscrizione del contratto, riconducibili alle spese sostenute dall’operatore per l’offerta e in relazione ai terminali consegnati al cliente in comodato d’uso. Sul punto giova chiarire che la legge Bersani nulla dispone in merito alla modalità di acquisizione dei terminali ed ai costi ad essa collegati sostenuti dagli operatori.
Nel secondo caso la norma impone che non vi siano addebiti ai clienti che siano riconducibili a penali. 3 non prevede mai simili addebiti ma, come sopra riportato, le uniche somme che vengono addebitate al cliente sono dirette ad un ristoro, peraltro parziale, dei costi sostenuti dall’operatore.
Della congruità e legittimità di tali costi è stata fornita evidenza all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Come ampiamente previsto, la difesa di 3 Italia si basa esclusivamente sul piano dialettico, con la distinzione tra la parola “penale” (che non a caso 3 Italia non ha mai usato per descrivere i contratti di comodato) e l’espressione “costo sostenuto dall’operatore”. Fatta la legge, trovato l’inganno, niente di nuovo sotto il sole italiano.

La morale immorale 2

Ne avevo già parlato. Non lo volevo più fare, ma la cosa – nonostante il numero assoluto di utenze interessate sia “basso” – ha preso il largo. Interviste telefoniche con i massmedia che mi chiedevano pareri, leggere articoli sui quotidiani nazionali che parlavano della questione e le grandi discussioni sui blog e sui forum mi fanno tornare sull’argomento. Argomento che ha avuto maggiore risonanza soprattutto grazie al lavoro del bravo collega Alessandro Longo di “Repubblica” dal cui articolo è partita una grande discussione.

Quello che ha colpito molti clienti è stata la risposta di 3 Italia. Che potrebbe essere comprensibile per il tono solo da un esterno al mondo delle TLC. Tanto è vero che ha una parvenza eticamente perfetta.
Il problema è il pulpito di questa risposta, ovvero un gestore che ad oggi – per far sì di massimizzare la propria interconnessione a livelli altissimi nonostante in Europa (vedasi il caso di Yoigo) si tende a scegliere strade diverse – crea concorsi in cui vince “colui che riceve di più“. E’ paradossale. Come paradossale considerare che un gestore con licenza nazionale e un ufficio marketing con le contropalle (ossia ben in grado di sapere cosa creava creando una tariffa senza limiti di autoricarica DOPO che il precedente esperimento, TuaMatic, ne aveva uno ragionevole a 60 euro mensili) risponda a una testata nazionale che “… vogliamo fare ordine in una situazione che è ai limiti del lecito. Solo attraverso trucchetti, e non con un uso normale del cellulare, quegli utenti hanno potuto raggiungere somme così ingenti. Il che viola però le condizioni generali del nostro contratto. E’ nostro interesse, inoltre, incentivare l’utilizzo del credito, invece di averlo parcheggiato nelle sim.”

Incentivo di utilizzare il credito con una scadenza poco piu’ lunga di due mesi fa sorridere. Come dovrebbe far sorridere che cinquemila utenti per crediti mediamente intorno ai mille euro (si va per difetto, nonostante lo stesso gestore “etico” abbia permesso una sim da 85mila euro nda) non valgano che 5 milioni di euro. Come se fossero niente. Come se non ci fosse un’impari rapporto di forza tra un gestore e un cliente. Soldi che tarati dall’autoricarica – che è ovviamente inferiore a quanto viene incassato dal gestore, per una chiamata siamo tuttora intorno ai 18 ct./min. – sono stati per H3G almeno 10 milioni di euro di incasso. 10 milioni di euro che, parole loro, sono ai limiti del lecito. Ebbene allora annullino questi crediti, ma che donino quei soldi che hanno incassato a chi ne ha veramente bisogno. Ossia non nei loro conti correnti.

Vodafone Casa Libera al TAR

L’anteprima viene da Morse, “Vodafone Casa Libera” dovrà sottoporsi al giudizio del TAR del Lazio. Giovedì scorso 4 ottobre, infatti, è stato presentato il ricorso al TAR del Lazio da Wind contro l’offerta” Vodafone Casa”, con richiesta di sospensiva dell’autorizzazione. E la sentenza è già stata fissata, a tempo di record, per l’11 di Ottobre (cioè dopodomani).

Stando all’anteprima il ricorso verterebbe sull’impossibilità di Wind di replicare ad un’offerta simile in quanto non assegnataria di frequenze sui 900MHz – quelle più efficaci per penetrare all’interno delle mura domestiche – bensì solo di quelle sui 1800MHz nelle grandi aree urbane italiane. E un problema datato 1999 mai risolto dall’AG.COM. torna d’attualità nel 2007. Anche questa è Italia. Paradossale. Come Wind che, pur avendo la possibilità di replicare l’offerta con maggiori opzioni sfruttando la rete fissa Infostrada, sfrutta questo cavallo di Troia per tornare alla carica sulle frequenze GSM. Importanti come il pane.

Vince la civiltà: sms gratis per i sordi

Finalmente l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha adottato il provvedimento chiesto dall’Associazione Luca Coscioni.

A partire dal 1 gennaio 2008, gli operatori mobili sono obbligati ad offrire agli utenti sordi 50 SMS gratis al giorno, ed a presentare un’offerta a loro riservata che preveda i prezzi piu’ bassi del mercato anche per gli altri servizi di trasmissione dati, come Mms, Video chiamate e connessione ad internet.
Le informazioni tariffarie delle diverse società potranno essere viste sul sito dell’Autorità e confrontate tra di loro.

Un piccolo evento: per la prima volta viene riconosciuto il principio per cui le telecomunicazioni, le nuove tecnologie, rappresentano uno strumento prioritario per rimuovere gli ostacoli ad una libera comunicazione .

Nello stesso provvedimento, l’Autorità ha stabilito anche che gli utenti ciechi potranno usufruire di almeno 90 ore mensili di navigazione internet gratuita da rete fissa.

Crediamo, assieme a chi si è adoperato per tutto questo, che l’accesso alle nuove tecnologie dovrà al più presto essere esteso a tutti quei disabili e malati gravi la cui condizione impedisce la possibilità di una piena comunicazione.
L’Associazione Luca Coscioni preannuncia fin d’ora l’intenzione di attivare le Regioni e Comuni affinché anche in sede locale siano applicati gli strumenti previsti dal codice delle Comunicazioni.

La morale immorale

Immagino (spero) che sia un errore del sistema di fatturazione H3G, ma oggi stanno arrivando molte (troppe) segnalazioni di crediti trasformati in crediti a scadenza. La questione non è di lana caprina, probabilmente gran parte degli alti crediti residui non sono stati raggiunti con il massimo dell’etica d’uso delle TLC, certo è che trasformarli unilateralmente in cosa diversa da parte di chi (H3G nel caso specifico) ci ha guadagnato (e molto) in altra cosa è l’immoralità della morale. Speriamo in un errore.

Intanto date un’occhiata a questa discussione: http://www.mondo3.com/forum/spariti-1-300-euro-t26757.html .

In attesa di notizie… ufficiali.

UPDATE: su NoRimodulazioni la conferma che forse non arriverà nessuna smentita… la morale immorale di chi voleva cambiare il mondo.

Telecom risponde UNICA

C’era fa immaginarselo. Ieri Vodafone tenta l’approccio globale alla rete e Telecom offi risponde. Vero che la concorrenza, a volte, fa miracoli.

Telecom Italia lancia per la nuova offerta Quadruple Play «Unica» basata sulla banda larga e sulla tecnologia IP. Una sola offerta che consente di effettuare da uno stesso telefono, il terminale mobile «Unico», chiamate sia attraverso la rete fissa che mobile grazie alla tecnologia dual mode (Alice Wi-Fi per la rete fissa e UMTS per la rete mobile), e che permette di navigare in Internet ed accedere ai contenuti di Alice Home Tv.

Il telefonino «Unico», al momento disponibile nel modello Nokia E65 (incluso nell’offerta), funziona sia come cordless di casa sia come cellulare. Grazie alla tecnologia «dual mode» e ad un software sviluppato da Telecom Italia, «Unico» consente, in casa, di distinguere le chiamate verso rete fissa da quelle verso rete mobile, indirizzandole rispettivamente su Alice Wi-Fi e su rete UMTS. Quando si è fuori casa, quindi senza la copertura di Alice Wi-Fi, il terminale funziona semplicemente come un telefonino utilizzando esclusivamente la rete mobile.

A partire da
meno di 3 euro al giorno (78,53 euro al mese – canone rete d’accesso incluso – e 99 euro una tantum) la nuova offerta Quadruple Play «Unica» di Telecom Italia consente, attraverso Alice Voce, di effettuare da casa chiamate illimitate verso tutte le numerazioni fisse di Telecom Italia e di avere un pacchetto voce pari a 30 minuti al giorno di telefonate da rete mobile verso numerazioni TIM (in Italia) e fisse Telecom Italia.

L’offerta prevede
anche profili da meno di 4 euro al giorno (108,52 euro al mese – canone rete d’accesso incluso – e 99 euro una tantum) e da meno di 5 euro al giorno (138,52 euro al mese – canone rete d’accesso incluso – e nessun contributo una tantum), con rispettivamente 60 minuti e 90 minuti di telefonate al giorno da rete mobile verso numerazioni TIM (in Italia) e fisse Telecom Italia.

I clienti riceveranno fatture separate per la componente fissa e mobile. Oltre a consentire le telefonate, la nuova offerta Quadruple Play permette anche di navigare in Internet senza limiti di tempo e di accedere ai contenuti di Alice Home TV, il servizio di TV via ADSL di Telecom Italia che mette a disposizione direttamente sul televisore di casa oltre 100 canali, circa 3.000 titoli all’anno tra film e telefilm e migliaia di contenuti live e on demand.