Vodafone Casa Libera

Annunciato praticamente un anno fa, passato il parere positivo dell’AG.COM. arriva “Vodafone Casa Libera“.

COMUNICATO STAMPA, 1° OTTOBRE – Da questo mese gli italiani possono affidare a Vodafone il proprio telefono di casa. Vodafone lancia Casa Libera, la prima soluzione che consente di portare il proprio numero di casa sul cellulare, senza canone e senza costi fissi, avendo così un solo operatore e un solo telefono per chiamare e ricevere sia da casa che in mobilità.
Non e’ solo il lancio di un nuovo prodotto, ma l’inizio di un percorso che porterà sul mercato competizione, libertà di scelta e qualità del servizio.
Vodafone abbatte anche l’ultimo muro che separava il telefono di casa dal cellulare, e porta per la prima volta nelle case degli italiani una offerta che risponde alla loro richiesta di avere servizi di comunicazione convenienti, semplici e di qualità.
Vodafone Casa Libera arriverà sul mercato già alla fine del mese di ottobre e sarà il primo di un’ampia gamma di servizi per la clientela residenziale e per le imprese, che Vodafone offrirà utilizzando un vasto portafoglio di tecnologie sia via radio che via rete DSL.
Vodafone Casa Libera consente di portare il proprio numero di casa sul cellulare e anche di attivarlo su un nuovo telefonino da utilizzare in casa come un cordless. Con l’innovativa proposta si elimina il canone di abbonamento della linea telefonica di casa e tutti i suoi costi fissi di attivazione. La tariffa per telefonare da casa sarà semplice e conveniente: nessun canone, nessun costo fisso, solo 5 €cent/min + 15 €cent di scatto alla risposta verso tutti i numeri fissi. Per tutte le altre chiamate vs. i numeri mobili e quando è fuori casa il cliente paghera’ come da suo piano tariffario mobile.
Con Vodafone Casa Libera tutte le chiamate dirette al numero di casa vengono ricevute direttamente e gratuitamente sul cellulare quando si è in casa. Per chi chiama un numero di casa passato a Vodafone non cambia assolutamente nulla: il costo e’ sempre quello di una normale chiamata di telefonia fissa.
Quando il cliente non e’ a casa sara’ avvisato della telefonata da un sms e potra’ scegliere di attivare il servizio di segreteria telefonica. Fino a tre cellulari Vodafone possono essere associati con il numero di casa. Il servizio funziona con tutti i modelli di telefonini.
Infine, per le famiglie che usano molto il telefono di casa per parlare con altri numeri fissi, Vodafone ha lanciato Vodafone Casa Senza Limiti. L’offerta include 3 mila minuti gratuiti al mese di telefonate verso i numeri di rete fissa in tutta Italia, al prezzo di 19 €uro al mese.

Bella mossa, soprattutto molto interessante. E soprattutto, rispetto alla scelta dello scorso, davvero SENZA COSTI FISSI. Che la concorrenza provi a muoversi un po’? Ora vedremo chi tenterà di replicare.

Copia tu che copio anche io

La scoperta non è mia, ma è interessante lo stesso mostrarla.

Guardate questa immagine del sito Tim.it:

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Ebbene ora guardate questa del sito Drei.at (la 3 austriaca, nda):

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Due nazioni, due operatori, un’agenzia pubblicitaria comune.
Scommettiamo invece che la bella modella non usa ne’ Tim ne’ 3 Austria? 😉

TV mobile: i “3” casi del DVB-H

 

Il DVB-H, acronimo di Digital Video Broadcasting – Handheld, è lo standard del consorzio europeo DVB per una modalità di radiodiffusione terrestre studiata per trasmettere programmi TV. In pratica la famosa tv mobile. In Italia è fornita da Vodafone, Tim e soprattutto 3 Italia che ha investito molto nel pubblicizzarla. Già partita in altri paesi, per esempio nel Regno Unito, mentre in altri è in via di installazione come in Svizzera (dove Swisscom che la installa la condividerà con gli altri operetori, nda).

Partiamo dai “3” casi di cui nel titolo:

1. L’Italia è il primo paese per clienti della “tv mobile”, 3 Italia il gestore con il maggior numero di teledipendenti;
2. Anno 2006: molte voci scettiche sul reale interesse (vedasi articolo di Punto Informatico);
3. Anno 2007: ieri NewsMobile parla di un sondaggio di una società terza (Analysys): le sensazioni del potenziale pubblico sono peggiori di quelli dell’anno precedente. Si legge che “il 95% degli utenti di telefonia mobile non sono affatto interessati alla TV mobile“. Se non bastasse “solo il 20% degli intervistati tra tutti coloro che hanno testato il servizio si dice soddisfatto“.

Per chi non lo sapesse faccio parte dell’80%.

Telefonia fissa: la separazione (?) della rete

Arriva o non arriva. Intanto c’è la notizia da CellularItalia: Separazione della rete di Telecom Italia, definizione degli asset e dei servizi attuali e futuri da scorporare e garanzie sull’accesso alle reti di nuova generazione a larga banda. […]

Gli otto amministratori delegati hanno illustrato all’intero Consiglio i punti fondamentali per il processo di separazione della rete:
– la separazione va garantita con la creazione di una unita’ indipendente, con misure rigorose sia sul fronte organizzativo che su quello operativo. L’Autorità è chiamata ad un ruolo attivo nella definizione di un processo che assicuri la gestione efficiente della infrastruttura;
– vanno stabilite parita’ di condizioni per l’accesso alla nuova infrastruttura a banda larga. Il perimetro della unità che verra’ separata dovra’ includere, infatti, non solo gli asset e servizi, attuali, ma anche quelli futuri, necessari per consentire agli operatori l’accesso ai servizi di rete e wholesale per la fornitura alla clientela finale;
– la separazione e’ una misura di risposta ad evidenti criticita’ di mercato per cui non puo’ e non deve essere lasciata alla volonta’ dell’operatore dominante ma imposta per sanare delle criticita’ riscontrate;
– va garantita la tutela degli investimenti sostenuti dagli operatori alternativi;
– va eliminata l’asimmetria informativa oggi esistente sui programmi di sviluppo tecnologico di Telecom Italia;
– va mantenuto il controllo sull’offerta retail di Telecom Italia fino a che l’incumbent detiene una posizione dominante;
– qualora non si riesca a realizzare in tempi brevi la separazione della rete dovranno comunque essere implementate misure in grado di rimuovere le attuali distorsioni di mercato.


Giusto, giustissimo. Si chiede tra l’altro all’AG.COM. di essere veloce. Che prenda esempio dalla situazione svedese? Stesso parallelismo, tempistica di attuazione leggermente diversa (due giorni due, nda) a meno che domani (!) non risolva la questione. E ancora una volta però sono costretto a rubare una battuta al buon Stefano Quintarelli: Certo che tra quando decidono (ieri l’altro) a quando la attuano, passa molto tempo.. Italia e Svezia, stesso continente ma diverse Authority. Ah, tanto per la cronaca in Svezia tutto era nato perchè Telia aveva deciso di separare la rete sua sponte, in Italia che facciamo? Aspettiamo la buona volontà di Telecom Italia?

Come riavere il credito residuo… cash

Attenzione, non fatevi fuorviare dal titolo. La parola credito residuo per i gestori italiani sta per avere un doppio significato in barba ai vocabolari: per credito residuo si continua ad intendere quello “effettivamente ricaricato” come se quello ottenuto dalle autoricariche previste da piu’ gestori e piu’ piani tariffari fosse un costo meno reale del virtuale balzello delle interconnessioni… ma polemiche a parte se vi scade la tesserae/o se volete chiudere il vostro rapporto contrattuale con il gestore si può cash il credito presente sulla vostra scheda ricaricabile.

Ultima ad arrivare H3G, ma questo è quel che prevedono i vari gestori:

Tim: http://www.119.tim.it
Vodafone: http://www.190.it
Wind: http://www.155.it
3 Italia: http://www.tre.it/
CoopVoce: http://www.coopvoce.it
UnoMobile: http://www.unomobile.it/

Buon rimborso a tutti… e una raccomandazione: leggete bene le modalità e soprattutto i costi per il rimborso, potrebbero essere maggiori (sic) del credito residuo. Tutto questo nonostante qualcuno avesse perso la pazienza.

Mediaset Premium: l’Antitrust passa la palla all’AG.COM.

Il tutto nasce il 25 maggio, ospite della puntata di Mi Manda Rai3. Come dice il sito l’argomento della serata è incentrato sul fatto che “diverse schede ricaricabili per il digitale stanno per scadere e l’azienda invita ad acquistare film ed eventi per non perdere soldi. Ma i clienti non ci stanno e invocano le norme della Legge Bersani.”
Ero tra gli ospiti come noto e durante la trasmissione Roberto Sommella, capo delle Relazioni esterne dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha ricordato che il divieto di scadenza del credito deve essere considerato valido per tutte le carte prepagate.
In tal senso aveva invitato tutti noi ospiti a segnalare alla stessa AGCM la situazione per intervenire, cosa che ho fatto il 6 giugno u.s. .Questa qua sotto è la raccomandata che ho ricevuto dall’Autorità.

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In pratica mi hanno risposto che non possono intervenire perchè ci sta pensando efficacemente (?) l’AG.COM. da giugno. Peccato che siamo a settembre e che R.T.I. – ossia Mediaset Premium – ad oggi sulla questione faccia orecchie da mercanti tanto che della possibilità di trasferirlo senza costi su una nuova tessera non ve ne è traccia… se questa è la tutela dei garanti siano benvenute le rimodulazioni.