Wind e 3 che buon pro vi faccia…

…almeno stando all’articolo pubblicato oggi dal “Giornale“.

Cosa dice in pratica? Che Wind e 3 sono sempre piu’ vicine a una sinergia commerciale e non solo. Ma vediamo alcuni punti prospettati:

1. creazione di una società TERZA che gestisca le BTS (ossia le antenne, 7.000 per 3 e quasi 10.000 per Wind) che dovrebbero essere vendute e poi riaffittate per portare benefici finanziari ai bilanci societari.

2. cambio del partner di roaming nazionale con i clienti 3 che dovrebbero usufruire della rete Wind al posto di quella attuale, Tim

La cosa interessante, al di là di specifici problemi di copertura per alcuni clienti con Wind, è il punto 1. A cosa serve, cari signori, vendere gli asset societari? Taglio dei costi, ma non solo?

Privacy, sarà la volta buona?

Stop alle telefonate indesiderate che arrivano a qualunque ora nelle case dei cittadini italiani per promuovere servizi e prodotti.
Con cinque provvedimenti, riguardanti alcuni dei principali gestori telefonici e società che operano in qualità di call center per conto degli stessi gestori e di altre importanti aziende (Fastweb S.p.A.; Tele2 talia s.r.l. e Transcom Worldwide S.p.A.; Telecom Italia S.p.A.; Tiscali Italia S.p.A. e Winex s.r.l.; Wind Telecomunicazioni S.p.A.), il Garante (Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan, Giuseppe Fortunato) ha prescritto una serie di misure affinché venga rispettata la riservatezza e gli altri diritti degli utenti.
Società telefoniche e call center dovranno interrompere i trattamenti illeciti di dati, informando l’Autorità già entro il 5 luglio sullo stato di adempimento delle misure richieste, di carattere organizzativo, tecnico e procedurale, che andranno comunque adottate al più tardi entro il 10 settembre 2007.
Il Garante si è riservato di adottare provvedimenti più drastici in caso di mancato adempimento, quali blocchi o divieti.
In particolare, gestori e call center dovranno:
– interrompere l’uso indebito di numeri telefonici raccolti ed utilizzati a scopi commerciali senza il previsto consenso da parte degli interessati;
– regolarizzare le banche dati informando gli utenti e ottenendo da essi lo specifico consenso all’utilizzo dei dati per scopi pubblicitari;
– informare con la massima trasparenza gli utenti anche al momento del contatto sulla provenienza dei dati e sul loro uso;
– registrare la volontà degli utenti di non essere più disturbati;
– interrompere l’utilizzo illecito di dati per attivare servizi non richiesti (segreterie, linee internet veloci);
– effettuare controlli sui responsabili dei trattamenti svolti presso i diversi call center.
I provvedimenti sono stati adottati all’esito di una intensa attività ispettiva effettuata nei mesi scorsi in tutta Italia nei confronti dei principali gestori telefonici e call center, avviata anche sulla base delle innumerevoli segnalazioni giunte dai cittadini. Le ispezioni degli uffici del Garante, in collaborazione con il Nucleo speciale funzione pubblica e privacy della Guardia di finanza, hanno accertato trattamenti illeciti di dati personali e comportamenti non corretti nei confronti degli utenti, nonostante i richiami del Garante e lo specifico provvedimento generale adottato lo scorso anno dall’Autorità proprio per contrastare il fenomeno delle chiamate indesiderate effettuate per fini promozionali o per vendere direttamente prodotti e servizi, il cosiddetto “teleselling”.
Va ricordato, infine, che per violazioni relative ad omessa o insufficiente informativa agli utenti, nel corso del 2007 il Garante ha finora avviato a fornitori di servizi di comunicazione elettronica e call center 44 procedimenti sanzionatori, 22 dei quali già definiti con il pagamento di somme per un totale di oltre 130 mila euro.

Un’ultima riga, di mio pugno: quando vi chiamano chiedete sempre l’identificazione di chi vi chiama e perchè lo sta facendo. Al 100% 99% non avete dato espresso consenso alla ricezione di chiamate pubblicitarie e, sempre al 99%, chi vi chiama è in malafede. Purtroppo lo sarà anche dopo il 5 luglio, una buona legge e un’applicazione impossibile.

La trasparenza non è un costo di ricarica…

..chiudo anticipatamente questa settimana con una riflessione che approfondirò al mio ritorno dalla Spagna .

Un weekend lungo in cui però spero che la consapevolezza del consumatore possa riflettere su un altro punto importante: la tariffazione a scatti. Tanto si è fatto per i cdr (costi di ricarica) per avere una maggiore trasparenza nel settore delle TLC che tanto altrettanto stanno facendo i gestori per renderla sempre più illusoria. Tariffe a scatti sempre più lunghi, tariffe a scatti “inesistenti” nelle pieghe della lingua italiana (Super5 di 3 e UnoMobile), tariffe in roaming a costo “fisso”… la casistica è lunga ed è arrivata anche nella telefonia fissa. Beh, direi che se si vuole seguire una qualche base per questa nuova battaglia bisognerebbe forse forse partire da una legge recente approvata proprio da quella nazione in cui sarò ospite per quattro giorni:

A partir del 3 de marzo las empresas de telefonía facturarán por segundo en las llamadas fijas y a móvil, y eliminarán las tarifas de larga distancia en los servicios de telefonía móvil.

E’ spagnolo e non serve un traduttore per capire cosa è stato fatto nella penisola iberica. Potrebbe essere una manovra tutt’altro che indolore, ma se trasparenza deve essere che trasparenza sia. A martedì prossimo, direttamente sulle frequenze di LadyRadio.

Wind, cambio o non cambio?

E’ la domanda che mi sta arrivando da molti lettori di questo blog. Cosa sta succedendo? Che tutti i rimodulati della “SempreLight” sono ‘affascinati’ dalla nuova Super Senza Scatto che costa ben 7 centesimi in meno al minuto rispetto all’attuale “Senza Scatto New” ed ha SMS più economici di 3 ct. (12 contro 15).

A questo punto il passaggio conviene o meno? Basta farsi due conti. Il cambio piano è solo a pagamento, Wind tra le varie novità negativa ha anche abolito il primo cambio gratuito. Quindi pagare per cambiare. Già è doloroso aver subito la rimodulazione forzata, ma questa pare una beffa. Comunque beffa o non beffa vediamo a chi conviene. Sicuramente a chi farà più di 100 minuti di chiamate o invierà 234 SMS. Perchè? Perchè dal 101° minuto o dal 235° sms i 7 euro per il cambio piano sono stati superati dal maggior guadagno. Però. Beh, sì c’è un però.

Perchè coloro che hanno attivato le varie opzioni Noi nei mesi scorsi, precedenti a marzo 2007, subiranno anche la perdita delle stesse e conseguentemente per riattivare l’opzione dovranno spendere ulteriori 7 euro, ma alle condizioni delle attuali opzioni piu’ onerose. Ergo i 100 minuti e tutto il resto raddoppiano, mentre la fiducia si dimezza… anche perchè, per paradosso, piuttosto che riattivare tutte le opzioni costa meno “triangolare” (ossia passare da Wind ad altro gestore e tornare in Wind su una nuova sim per usufruire delle promo attuali) che pagare pegno al proprio gestore. Assurdo. Di trasparente ormai c’è rimasto solo la velina che ricopre le sim.