Nel Decreto Fare il Consiglio dei Ministri ha previsto la liberalizzazione dell’accesso ad internet (wifi), come avviene in molto Paesi europei.
L’offerta ad internet per il pubblico sarà libera e non richiederà più l’identificativo personale dell’utilizzatore.
Resta però l’obbligo del gestore di garantire la tracciabilità  mediante l’identificativo del dispositivo utilizzato.
Purtroppo sul il Decreto Fare è molto avaro di dettagli… e “libera come in Europa” non mi pare un grande slogan*.
Aspettiamo comunque speranzosi i dettagli. La strada è sembrava quella giusta…
UPDATE: come si poteva temere il CS nella propria indeterminatezza pare abbia parlato di altro, in pratica “[..] la norma stabilisce nella sostanza che igestori di esercizi commerciali per i quali l’offerta di accesso a internet sia un’attività non prevalente non sono tenuti a richiedere alcuna autorizzazione per tale attività né ai sensi del Codice delle comunicazioni elettroniche né ai sensi delle disposizioni superstiti del Decreto Pisanu“. [vedi Il Fatto Quotidiano]
* come ricorda sempre Guido Scorza “c’è un lungo elenco di disposizioni europee e nazionali che prevedono che gli internet service provider debbano identificare i loro utenti ed è quasi impossibile credere che debbano considerarsi tutte, d’un colpo, travolte“.