Un Comune (finalmente) a favore delle BTS

L’attesa è stata lunga, ma finalmente ho trovato un’Amministrazione Comunale che fa un ragionamento interessante sulle installazioni delle antenne della telefonia mobile.

La buona notizia arriva da Massa dove, a pagina II delle cronache locali, “il Tirreno” lancia La Guerra dei Cellulari. In realtà sembrerebbe una guerra contro le antenne visto che nella pagina in alto si legge “Il sindaco Pucci contro le tele-company. Sospese l’installazione di nuove antenne”. Ma è il titolo che riassume al meglio il perchè mi trovo estremamente favorevole a quanto stanno facendo a Massa.

“Telefonini muti nei paesi a monte? E io vi blocco tutto”, è in sintesi la controbilancia che il Sindaco ha messo sul piatto delle trattative con i gestori telefonici. In pratica si vuole aiutare quella popolazione, “colpevole” di abitare in zone orograficamente difficili (ossia, dove spesso l’antenna non vale la spesa), che nel 2009 ancora non ha il piacere di avere segnale GSM, né tantomeno UMTS. Una presa di posizione difficilmente difendibile nello scorso secolo che invece oggi, a mio modesto avviso, trova una logica in un periodo storico in cui le compagnie telefoniche hanno sicuramente massimizzato introiti e diffusione nel mercato.

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Verba manent

Lo scorso anno, più o meno in questi stessi giorni, fui contattato per una retention da parte di Vodafone. Retention che non fu mantenuta, nonostante l’offerta verbale della signorina fosse ben chiara su cause ed effetti che avrei evitato.

In realtà non andò così, mi fu addirittura cambiata la tariffa e per avere soddisfazione (economica) sono andato in conciliazione. Ma prima avevo richiesto, in maniera così esplicita da scriverlo sia al Garante della Privacy che a quello della Concorrenza, che si potesse riascoltare la telefonata. Ricordo che questa mia insistenza fece così tanto inalberare il gestore che mi tempestò per giorni con telefonate per dirmi, senza mezzi termini, che ero un cliente ostile.

Leggo però, sul blog di Quintarelli, che il Garante della Privacy si è così pronunciato:

La registrazione di un colloquio telefonico che comporta l’attivazione di un nuovo servizio commerciale deve essere resa disponibile all’interessato che ne faccia richiesta: non è sufficiente che l’azienda gli fornisca la trascrizione dei contenuti della conversazione.

Verba volant, scripta manent? Non più, ora abbiamo anche VERBA MANENT. Usate bene questa possibilità: quando litigate con un gestore siate così “ostili” da rinfacciare loro le promesse telefoniche non mantenute. Con tanto di platea di ascolto…

L’Autorità del paciere

È stato stipulato presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, l’Accordo di adesione ad OTA-Italia, sottoscritto da Telecom Italia e da BT, Fastweb, Opitel, Tiscali, TWT, Vodafone, Wind ed infine AIIP e Assoprovider.
Con la sottoscrizione dell’Accordo, OTA-Italia, l’organismo presieduto da Guido Vannucchi e previsto dagli impegni Telecom su Open Access, diviene pienamente operativo e può iniziare a svolgere i compiti previsti dalla delibera istitutiva, ossia:
1) prevenire l’instaurarsi di potenziali controversie tecnico-operative tra gli operatori, facendo sì che Telecom Italia e gli altri gestori individuino ed affinino le modalità tecniche più adatte per fornire i servizi e i prodotti di rete fissa già esistenti ovvero quelli nuovi approvati dall’Agcom;
2) adoperarsi, nella sua funzione di mediazione, per individuare con la massima sollecitudine una soluzione conciliativa tra gli operatori alternativi (singolarmente o in gruppo) e Telecom Italia nelle situazioni di potenziale controversia. via CellularItalia

Sono troppo malizioso o in questo nuovo organismo c’è un pizzico di autocritica generale?

Cellulare ed educazione

Alzo la mano. Sono tra coloro che spesso (direi financo troppo spesso) è al cellulare.

In spazi pubblici, ovviamente. Va detto che però cerco di essere discreto, per quanto è possibile. Vibrazione al posto della suoneria, tono di voce basso e, specialmente quando sono in treno/bus e/o in coda, telefonate brevissime per richiamare più tardi.

Era una cosa su cui riflettevo proprio a pranzo: ero in coda, in rosticceria, ad aspettare il mio turno dopo una biondina. La quale, appena ha squillato il cellulare, non ha esitato a rispondere e non ha altrettanto esitato a far temporeggiare l’attesa di tutti nel dire, con un’educazione sicuramente da rifondare, che “beh, servi pure gli altri! Non vedi che sono al telefono?”. Non faccio in tempo a cedere il mio passaggio alla persona successiva che, ancora al cellulare, vuole ‘riconquistarsi’ la priorità nel servizio. Scarso rispetto avevo pensato.

E, puntuale come non mai, tornato in ufficio il mio sguardo cade su un articolo del Corriere Fiorentino che parla proprio di situazioni simili con negozi che hanno deciso, in pieno centro a Firenze, di non servire le persone in coda che stanno parlando al telefono. «Lo abbiamo fatto – spiega la commessa della tabaccheria di Santa Maria Novella – perchè siamo stanchi della maleducazione di certi clienti che vogliono essere serviti mentre parlano e a volte litigano al cellulare. È una forma di mancanza di rispetto che non sopportiamo». C’è anche un sondaggio dove si chiede ai fiorentini se sono d’accordo o meno con questa decisione.

Ora, alle 17:21, il 95% dice di sì. Ne sono tanto contento quanto incredulo nel notare che solo il 5% di chi ha risposto è in disaccordo. Mi sa che alla fine i più onesti, conoscendo i propri vizi, siano stati davvero i secondi…

iPhone e streaming UMTS

Non so quando uscirà l’attesa applicazione della TV Mobile H3G per iPhone, di sicuro è tecnicamente è possibile.

Questa è l’app di France24, come potete notare si può guardare la televisione in streaming sotto rete UMTS senza particolari problemi.

Ora resta da capire tra luglio ed ottobre chi sia stata più lenta tra Apple e Tre nel diffondere ed approvare l’applicazione… sembra la novella dello stento, ma – testimoni tutti i protagonisti 2.0 della vicenda – sembra essere tutto vero. 100 giorni per un software già pronto (?).