Power 3, ora tocca al Giurì

Se non bastavano i limiti dell’uso in roaming, arriva anche il Giurì (decisione 47/2009, Vodafone Omnitel nv contro H3G spa del 30/6/2009) a bloccare la pubblicità offerta Power Ricaricabile di 3, diffusa attraverso la TV in queste settimane.

La cosa “divertente” del procedimento è il segnalante… Vodafone. Un’azienda che certo non brilla per le proprie pubblicità cristalline: comunque se non volete che siano solo le aziende a farsi i “dispetti” potete segnalare una presunta violazione del Codice IAP è sufficiente compilare e trasmettere il modulo in linea nel sito.

Prezzi SMS più convenienti? Proviamoci!

Mentre ieri “festeggiavo” l’entrata in vigore dell’Eurotariffa, ho ritrovato un mio recente post sulla volontà delle nostre Autorithy di risolvere il paradosso tariffario che stiamo vivendo con chiamate ed SMS internazionali a un costo minore di quelli… nazionali.

“Sms troppo costosi giro di vite delle Authority”

L’analisi (di AGCOM e AGCM, nda) sottolinea, a questo punto, un paradosso. Dal primo luglio, per volontà della Commissione europea, il costo di un Sms tra Parigi e Roma, oppure tra Atene e Berlino non potrà superare gli 11 centesimi. Una beffa, insomma, è alle viste: scambiarsi un messaggino tra Oslo e Marsiglia costerà meno che tra Benevento e Ascoli. Proprio per questo, il Garante delle Comunicazioni propone di intervenire subito perché il prezzo massimo dell’Sms italiano non si riveli superiore rispetto a quello tra nazioni comunitarie.

Altro problema. Le società italiane della telefonia mobile riconoscono che il prezzo massimo dei loro Sms è sempre pari a 15 centesimi di euro. Ma se questo è vero, le società italiane non hanno forse stretto un patto sotterraneo? Non si sono forse accordate per imporre (sempre al 25% di italiani) tutte lo stesso prezzo? Spetta all’Antitrust, nella riunione di oggi, valutare questa criticità concorrenziale.

Le parole citate qua sopra sono quelle del bel pezzo di Aldo Fontanarosa che riprendeva i buoni propositi di AgCM e AgCOM, le due autorità a cui ho scritto ieri. Cosa ho scritto loro? Ve lo allego* qua sotto: comunque è semplicemente la segnalazione di un mero consumatore – quale io sono – che non tollera le tariffe per le telefonate internazionali e SMS che sono in genere più care in Italia che a giro per l’Unione.

* SCARICA IL .DOC CON IL TESTO DELLA SEGNALAZIONE

NB: il testo può contenere refusi ed è tranquillamente modificabile secondo le esigenze di chiunque.

Se volete inoltrarla anche voi ci sono tutti i riferimenti 😉

iPhone tra clausole e cavilli…

Non solo H3G, ma anche Tim e Vodafone nelle limitazioni contrattuali sul nuovo iPhone. Macity, attento da sempre al mondo Apple, ha fatto un ottimo riassunto su tutte le clausole dei vari piani dopo l’esplicazione delle note relative ai contratti 3 Italia per i primi iPhone by H3G.

Iniziamo da Vodafone che già anni fa ha tirato fuori dal suo cilindro le clausole contrattuali incrementate proprio ultimamente con ulteriori limitazioni anche sul traffico internet.

Vodafone prevede esplicitamente nelle sue Vodafone Più Facile (che vengono in sostanza applicate anche ai contratti iPhone) che: “il traffico (voce e/o SMS) giornaliero e/o mensile complessivo verso Altri Operatori non sia superiore all’80% del traffico totale uscente” e che “il traffico (voce e/o SMS) giornaliero e/o mensile complessivo verso un singolo Operatore, non Vodafone, non superiore al 60% del traffico totale uscente”. Clausole simili a quelle di 3 e per alcuni versi persino più restrittive visto che Vodafone impone una quantità minima di traffico giornaliero o mensile verso la propria rete.

Passiamo a Tim che non è da meno.

Anche Tim ha condizioni che ricordano molto quelle di 3, solo che nel caso dell’operatore mobile di Telecom vanno cercate nelle Info Consumatori, dove ci sono le Condizioni generali contrattuali per Clienti prepagati e abbonati. Qui si legge che il cliente è tenuto ad usare la rete e gli apparecchi per “uso personale” e che viene considerato uso personale “a) traffico giornaliero uscente sviluppato per LINEA non superiore a 160 minuti e/o 200 SMS; b) traffico mensile uscente sviluppato per LINEA non superiore a 1250 minuti e/o 2000 SMS; c) traffico giornaliero in uscita verso la rete mobile TIM di Telecom non superiore all’80% del traffico giornaliero uscente complessivo; d) rapporto tra traffico voce e SMS giornaliero uscente complessivo e traffico voce e SMS giornaliero entrante complessivo non superiore a 4”. Le condizioni c e d sono quelle che possono in qualche modo avvicinarsi alla ben nota “clausola 10” di 3 anche se con qualche curiosa differenza. La principale è che Tim non chiede, per ragioni sconosciute, di fare un numero minimo di minuti nella sua rete, ma un numero minimo di minuti fuori dalla sua rete (il 20%). Come 3, chiede che ci sia un rapporto minimo di chiamate ed SMS in entrata rispetto a quelli in uscita: il 25%. Da sottolineare che Tim, come Vodafone, impone alcuni limiti alle chiamate verso 3 Tutto Compreso 60 e , Tutto Compreso 90: 200 minuti, Tutto Compreso Unlimited 500 minuti. Tim non prevede, al contrario di Vodafone e 3, il transito forzato verso un altro piano tariffario se le condizioni non fossero rispettate, ma la rescissione dell’accordo commerciale.

Un’analisi faticosa quella fatta dai colleghi di Macity, a cui va aggiunta anche quella verso Wind: ebbene sì, pur non vendendo il terminale citato anche il gestore arancione ha da tempi i propri limiti contrattuali.

Fatevi bene quindi i conti… e soprattutto siate onesti: il fine di queste clausole è, ahinoi, ben conosciuto. Nonostante il sottoscritto ritenga molte di esse incongruente con le stesse offerte in essere non c’è da dimenticare che il tipo di cliente da “fermare “è ben chiaro. Uomo avvisato…

[via Macity | Abbonamenti iPhone, ecco tutte le clausole da tenere presente]

Meno male che l’Europa c’è

Scomodo Riccardo Del Turco per la colonna sonora del mese che ci attende: una grande notizia accoglie gli appassionati di TLC. La data odierna, 1° luglio, entra infatti nella storia grazie all’entrata in vigore della versione “large” (ossia ampliata agli SMS) dell’Eurotariffa.

C’è chi è stato più bravo (imho H3G), chi meno ma tutti i gestori comunitari da oggi applicano le nuove tariffe imposte dall’Unione Europea per il roaming al suo interno. Con un paradosso che più volte ho espresso: basti vedere che ad oggi anche i più bravi, ossia quelli di casa 3 Italia, fanno pagare 12 centesimi per un SMS in roaming mentre hanno appena sfornato tariffe nazionali con costi tra i 15… e i 30 centesimi per lo stesso messaggino. Sì, 30 centesimi: non bisogna dimenticare, infatti, che i gestori italiani – Wind esclusa – tariffano ancora oggi, 1° luglio 2009, gli SMS verso i gestori esteri, comunitari compresi, a quasi al triplo del costo che vi viene addebitato quando lasciate i confini nazionali. Senza dimenticare che per le chiamate voce la situazione  è simile: telefonare a un cellulare francese con Wind costa 65 centesimi appena vi rispondono (alla faccia dei 51 ct. europei… in Italia  c’è lo scatto alla risposta + 1 minutioanticipato contro la tariffazione a secondi dopo il primo scatto di 30″ del roaming  UE, nda), ma anche con gli altri gestori nazionali è simile.

Quindi… meno male che l’Europa c’è. Peccato che siamo in Italia con AgCom e AgCM a cui personalmente ho appena segnalato l’incongruenza: so benissimo che la direttiva comunitaria non riguarda il traffico nazionale, ma il paradosso attuale è sicuramente una priorità da risolvere per due autorità che si dichiarano GARANTI.

A proposito: occhio che hanno iniziato ad inserire gli altri stati europei (eh sì, cari gestori… l’Europa è un continente geografico, va ben oltre la definizione comunitaria!) in zona 2 con costi intorno all’euro al minuto. Se difficile è stata l’Unione, impossibile sarà il risparmio…

| Fonte legislativa REGOLAMENTO (CE) N. 544/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO (.pdf)

L'(ab)uso del Corecom

Parto dai numeri: 53 chiamate al 155, 4 mesi e 13 giorni per gestire una segnalazione e 19 minuti al Corecom per risolvere un banale disservizio.

Questi i dati del mio problema dell’invio SMS da Firenze e dintorni che ho sofferto sulla mia sim Wind. Un paradosso: cosa era successo?

Era successo che dal giorno di San Valentino mi ero accorto che la mia linea telefonica non riusciva ad inviare SMS solo da alcune (ben) determinate zone d’Italia: dal mio paese di residenza, Rignano sull’Arno, nessun problema ma appena mi spostavo a Firenze, Roma, Versilia e sommariamente in tutto il nord della Toscana la rete mi restituiva un messaggio di errore.

Il 155 ha faticato a credermi (per usare un eufemismo… in un paio di occasioni gli operatori sono arrivati a dileggiarmi pesantemente, sic), ha cestinato almeno l’80% delle mie chiamate facendo cadere la conversazione o semplicemente “aprendo” segnalazioni mai esistite… e quando le segnalazioni sono state realmente aperte (ne ho certificate solo 4, nda) sono state chiuse in pochi minuti millantando, fino a pochi giorni dalla conciliazione al Corecom di lunedì scorso, di essere l’ufficio tecnico: peccato che non lo fossero, tanto che in sede conciliativa la mia richiesta è stata che la mia pratica fosse semplicemente lavorata da un tecnico del gestore.

E così è stato. Finalmente dal fine settimana scorso ho avuto il piacere di messaggiare ovunque mi trovassi tanto che sabato – contento come un bambino – ho inviato il mio primo SMS da… Firenze; ieri sera ho perfino ‘bissato’ dalla provincia di Lucca! Problema quindi finalmente risolto. Peccato che per avere quanto di più normale ci fosse – ossia la gestione di un disservizio da parte dell’ufficio tecnico… – abbia dovuto disturbare il Corecom Toscana.

Vi pare normale che uno debba fare questo uso del tentativo obbligatorio di concilazione quando basterebbe ascoltare i Clienti?

PS: per la cronaca ho appena scritto a Wind una lettera in cui chiedo, in nome della trasparenza, di conoscere quale fosse il tipo di disservizio sulla mia linea. Avrò mai risposta?

3 Italia, quando il roaming Tim era un valore aggiunto…

…tra un po’ sembrano altri tempi: 3 Italia, il primo gestore UMTS italiano, ha da sempre affiancato alla sua copertura quella di Tim. Un’ottima iniziativa: si somma così la performante rete 3G del gestore “made in Honk Kong” a quella del primo (almeno cronologicamente…) operatore GSM italiano.

Risultato? I clienti sono contenti e dove non hanno copertura UMTS possono usufruire di quella Tim. Rose e fiori? Per lungo tempo sì, tanto che H3G aveva messo in commercio usim 2G: schede sim che potevano andare anche in terminali NON UMTS. Una rivoluzione, sembrava che da Trezzano il gestore volesse portare le proprie schede in tutti i portafogli degli italiani. Almeno fino a poco tempo fa: la copertura, secondo alcuni clienti, da qualche mese non procede con la stessa velocità dei primi anni e la nuova mappa di copertura H3G mostra ancora corpose zone del territorio italiano non coperte dal segnale diretto di 3. Leggi tutto “3 Italia, quando il roaming Tim era un valore aggiunto…”