112 tra sperimentazioni ed aspettative europee…

Questa la Germania che sul servizio 112 Chiamata di Emergenza112 Sie retten dein Leben – ci fa pure una serie televisiva (per gli appassionati è attualmente in onda su La7). In Italia, nonostante l‘obbligo comunitario sia vecchio di anni, è partito  in via sperimentale in alcune città da pochi mesi il servizio di numero unico europeo.

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Diamo i numeri

Manuale di istruzioni della compagnia assicurativa in caso di incidente in Europa: insomma, dalla tabella facendo il 112 mi rispondono per qualsiasi esigenze pressoché ovunque tranne che in Italia.

Quando metteremo in regola le emergenze?

Qui il riassunto delle puntate precedenti di questo blog sul 112.

Le assurdità del 112

Più volte ho parlato dei disservizi del 112, stavolta racconto l’assurdità in prima persona.

Domenica notte, ore 4 circa del mattino, mi trovo di fronte un’auto semidistrutta in un incidente stradale in mezzo alla carreggiata. Sono in località Rosano (PUNTO A della mappa): il Comune è quello di Rignano sull’Arno, ma la frazione dista appena trecento metri da quello di Pontassieve dove pochi istanti prima era ferma una volante dei Carabinieri.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Il senso civico fa sì che, una volta affiancata l’auto incidentata per valutare i danni, chiami il 112 per segnalare il pericolo e la situazione. Quindi prendo il cellulare e chiamo il 112: “Perchè chiama la centrale di Firenze?“, mi viene chiesto… e subito mi viene in mente il j’accuse dell’UE contro i nostri numeri di emergenza. Beh, evito anche di rispondere. Ho chiamato Firenze perchè il sistema (tutt’altro che evoluto, sic…) ha smistato lì la chiamata. Se non bastasse mi passano la Centrale di Figline Valdarno (PUNTO B della mappa) competente sul Comune di Rignano a cui faccio presente che a poche centinaia di metri c’è la volante dei CC di Pontassieve. “No, quella non è loro competenza… veniamo noi da qua“.

Beh sono 22,5 km, vedere per credere. E tra chiamate non geolocalizzate sommate ai confini “no sense” un intervento che avrebbe richiesto pochi secondi ha fatto sì che si perdesse una buona mezzora. Per fortuna che l’incidente non aveva feriti…

Ancora sul 112: quando non basta una condanna UE

Repetita iuvant. Forse. Io ho provato due volte ad affrontare la questione: prima scrivendo del 112 questo sconosciuto poi rilanciando l’arrivo del 112 europeo anticipando il disastro italiano al riguardo.

Ieri finalmente arriva anche una segnalazione, anzi un’interrogazione parlamentare, sulla questione. Riporto dal blog della senatrice Donatella Poretti: Interrogazione dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’ Interno, al Ministro per le Politiche europee, al Ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione.

Premesso che:

[…]

  • nel nostro Paese esiste un numero considerevole di numeri telefonici di emergenza: il 112 per i Carabinieri, il 113 della Polizia,  il 117 della Guardia di Finanza, il 1515 della Forestale, il 115 dei Vigili del Fuoco, il 1530 della Guardia costiera;

  • ci sono poi i numeri delle Polizie municipali degli 8.101 Comuni italiani e quelli della Polizia Provinciale delle 107 Province;
  • l’Unione europea fin dal 1991, con la decisione del Consiglio 91/398/EEC, e con le successive direttive 98/10/EC e 2002/22/EC, ha stabilito che ogni Stato membro debba adottare il 112 come numero unico europeo per le chiamate di emergenza;
  • in Italia il Decreto del 22 gennaio 2008 del Ministro delle Comunicazioni prevede la gestione unificata delle chiamate di emergenza indirizzate al 112 ed al 113, attualmente servite dalle Centrali Operative di Carabinieri e Polizia di Stato, mentre alcuna norma e’ prevista per l’unificazione degli altri numeri telefonici di emergenza nel numero unico europeo 112, come anche rilevato dall’Aduc (Associazione per i dirittti degli utenti e consumatori) fin dal 2001;
  • una sentenza della Corte di Giustizia europea (settima sezione) del 15 gennaio 2009 ha da ultimo condannato l’Italia per inadempienza della direttiva 2002/22/CE sull’istituzione del numero di emergenza unico europeo (Art. 26, n. 3).

Per sapere: se il Governo e’ a conoscenza della situazione sopra esposta e se intenda disporre di un coordinamento piu’ efficace prevedendo una semplificazione che faciliterebbe la vita ai cittadini e di chi visita per turismo o altro il nostro Paese, e che ridurrebbe i costi di gestione delle numerazioni di emergenza.

Sono curioso di sapere la risposta… non vorrei che anche lo Stato avesse messo a bilancio le sanzioni…

Il compleanno del 113

Il 21 aprile 2008 era il compleanno del 113. Un importante anniversario, 40 anni dalla sua nascita.

Al di là  dei doverosi ringraziamenti lancio una proposta: ma quando avrò mai il nostro paese un unico NUMERO DI EMERGENZA (il 112 come stabilito dall’UE) dove del personale esterno ai compiti di polizia sia appositamente istruito (e multilingue) per tutte le tipologie di emergenze?

Lo chiedo perché – ad oggi – in Italia se si ha bisogno di un intervento celere da parte delle autorità  bisogna conoscere l’taliano (poveri turisti…) e soprattutto tutti i seguenti numeri di pubblico soccorso.

“Ovviamente” uno diverso per ogni emergemza.

I numeri di pubblico soccorso in Italia

  • 112: Carabinieri
  • 113: Polizia di Stato
  • 114: Emergenza infanzia
  • 115: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
  • 117: Guardia di Finanza
  • 118: Emergenza sanitaria
  • 1500: Call center per le emergenze sanitarie
  • 1515: Servizio Antincendio Boschivo
  • 1518: CCISS traffico e viabilitÃ
  • 1522: AntiViolenza Donna
  • 1530: Emergenza in mare

Un sistema inutilmente complesso e così farraginoso capace talvolta di ritardi facilmente risolvibili.

Le direttive UE sono chiare, il 911 americano illustra la via maestra. Seguiamola.