Tele2, niente è gratis

Mi arriva una bella chicca presa dall’ultimo bollettino dell’Antitrust (pag. 140-151). L’ennesima multa viene fuori da una segnalazione di Tiscali che fa notare che la gratuità per le chiamate verso le numerazioni fisse per 4 mesi (ed entro il 25/12/2008) promessa a chi si fosse abbonato a Tele2 non era tale in quanto ometteva il balzello dello scatto alla risposta di 15 centesimi di €.

Sia l’Agcm che l’Agcom in maniera concorde hanno appurato l’ingannevolezza del messaggio pubblicitario ma la sola Antitrust ha erogato la sanzione di  180 mila €.

1,2 milioni di volte il valore dello scatto alla risposta, pochi euro rispetto al bilancio. Meglio di niente…

Virtuali da proteggere

I gestori virtuali, al di là del proprio nome, sono vere e reali aziende sul mercato: con offerte più o meno discutibili ma gli MVNO hanno fatto il loro avvento nel nostro mercato.
In realtà anche la dizione MVNO non è prettamente calzante, sarebbero in gran parte degli ESP (o anche meno) ma evitiamo di “giocare” sul tecnicismo del nome. Ci sarà tempo per farlo. Pertanto oggi andiamo al sodo e leggiamo cosa scrive ad oggi, nel bollettino  N. 8 del 16 MARZO 2009, l’Antitrust sulla concorrenzialità nel mercato della nostra telefonia mobile ha detto che “[…] giova ricordare, innanzitutto, che solo i recenti interventi antitrust hanno sortito l’effetto di stimolare la conclusione di accordi tra operatori di rete e operatori virtuali. Codesta Autorità, sul punto, riconosce che l’intervento antitrust ha senz’altro costituito un fattore incentivante alla conclusione di accordi fra i suddetti operatori. Infatti, la circostanza che la fattispecie di abuso di posizione dominante collettiva, ipotizzata in avvio di istruttoria A357, non sia stata provata “[…] non significa che questi mercati non siano stati caratterizzati, prima dell’intervento dell’Autorità, da quelle oggettive criticità concorrenziali che la […] procedura ha evidenziato […]”.

Nel mercato in esame, caratterizzato da un certo grado di dinamismo tecnologico ed economico, questa Autorità riconosce l’esigenza di evitare che i comportamenti degli operatori infrastrutturati ostacolino lo sviluppo e l’operatività di nuovi soggetti. Tuttavia, qualora le dinamiche di mercato dovessero presentare quelle criticità tecnico-economiche tali da pregiudicare lo sviluppo di una concorrenza effettiva tra operatori, si ritiene che i poteri di intervento di questa Autorità non risultino privi di efficacia. Infatti, alla tradizionale incisività dell’azione amministrativa a tutela della concorrenza fondata sul carattere inibitorio del proprio intervento e sullo strumento sanzionatorio, si aggiungono i poteri di cui l’Autorità dispone in forza dei nuovi istituti introdotti nell’ordinamento e già adottati a livello comunitario, i quali consentono di ottenere effetti tangibili e misurabili anche nell’immediato.”

Insomma, l’Autorità si mette a disposizione del mercato e soprattutto di quei (pochi) gestori virtuali che cercano di fare qualcosa: forse le interconnessioni, tanto utili agli operatori challengers, non è che servono anche agli MVNO? Coop Voce aspetta una risposta da tempo sulle terminazioni.

L’Antitrust ci difende da Telecom e dalle sue retention…

…e poi? La notizia è carina, di quelle pruriginose. L’istruttoria era stata avviata dopo una serie di denunce presentate da Fastweb e da Wind che – lamentando una aggressiva politica commerciale messa in atto da Telecom Italia in maniera selettiva nei confronti della clientela passata o in fase di passaggio alla concorrenza, ed attuata attraverso lo sfruttamento del patrimonio informativo privilegiato detenuto da Telecom in qualità di storico proprietario della rete – hanno chiesto all’Antitrust di intervenire.
Così le liste di clienti da contattare saranno verificate da una società terza indipendente per garantire che la divisione commerciale non utilizzi dati in possesso della divisione rete/wholesale nonché sarà istituito un numero verde a disposizione della clientela per segnalare offerte aggressive da parte degli agenti. Accettati e resi vincolanti gli impegni presentati dalla società per chiudere, senza accertamento dell’infrazione, l’istruttoria avviata per possibile abuso di posizione dominante.

Bello, bellissimo. Ma anche gli operatori “non dominanti” rompono assai le scatole per via telefonica a casa: contro di loro chi deve intervenire?

Tele2: condanna senza commento

[…] occorre rilevare che, nel caso di specie, la pratica è altresì grave alla luce della stessa tipologia della condotta posta in essere dalla società TELE2 e al settore di riferimento, ovvero quello della telefonia. Rispetto a tale settore, infatti, come rilevato dall’Autorità nei numerosi citati interventi 23, l’obbligo di completezza e chiarezza delle informazioni veicolate si presenta particolarmente stringente, anche in considerazione dell’asimmetria informativa esistente tra professionista e consumatore, dovuta al proliferare di promozioni e piani tariffari anche molto articolati.

Rileva, inoltre, la palese contrarietà alla diligenza professionale, atteso che un operatore, quale la società TELE2, da tempo attivo nel settore di cui trattasi e, conseguentemente, dotato di specifica competenza, è certamente edotto in ordine alla peculiarità dello strumento negoziale nel caso di specie utilizzato per l’acquisizione di nuova clientela. Si consideri, infine, l’entità del pregiudizio per i consumatori, che sono stati esposti ad esborsi economici, a seguito della pratica commerciale scorretta. Per quanto riguarda, poi, la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti, la pratica commerciale scorretta risulta posta in essere per un periodo prolungato di tempo, pari ad almeno sette mesi (ossia a partire dal 21 settembre 2007, data di entrata in vigore della normativa di competenza, perlomeno fino al mese di aprile 2008). Considerati tali elementi, si ritiene di determinare la sanzione amministrativa pecuniaria in 215.000 € (duecentoquindicimila euro). Considerato, peraltro, il comportamento collaborativo del professionista che, a partire dal mese di aprile 2008, ha adottato una serie di misure volte a migliorare i processi di acquisizione della nuova clientela mediante la conclusione di contratti di utenza a distanza, si ritiene di diminuire la sanzione indicata a 165.000 € (centosessantacinquemila euro). Pertanto, alla luce dei criteri sopra esposti, si ritiene di irrogare alla società Opitel S.p.A. una sanzione amministrativa pari a 165.000 € (centosessantacinquemila euro).

dal bollettino Agcm del 12 novembre (pagg. 75-96)

Bollette pazze, arriva lo stop anche per Tim

Dopo il caso delle bollette pazze H3G ora l’Antitrust ferma anche TIM. Con provvedimento n.19026 pubblicato oggi e deliberato il 23 ottobre scorso, l’ AGCM da deciso che Telecom Italia S.p.A. :

1) sospenda in via cautelativa ogni attività diretta al recupero coattivo presso gli utenti delle somme relative al traffico dati effettuato oltre la soglia di 500 MB/mese a seguito di sottoscrizione delle offerte in abbonamento “Maxxi Alice Facile” e “Tutto Relax Internet”, al traffico dati effettuato oltre la soglia di 1 GB/mese, a seguito di sottoscrizione dell’offerta in abbonamento “Alice Mobile Data Kit Compreso” e per l’offerta in abbonamento “Maxxi Alice 100” al traffico dati tariffato a consumo quando l’offerta non è rinnovata, nei casi in cui, per consumi fatturati a partire dal 21 settembre 2007, il cliente, alla data di adozione del presente provvedimento, abbia lamentato per iscritto al professionista o a pubbliche autorità, l’aggravio economico inaspettato,per non aver ricevuto specifici avvertimenti circa il superamento delle suddette soglie e circa i conseguenti rilevanti oneri economici posti a suo carico, nonché per non aver avuto la possibilità di verificare il consumo effettivamente realizzato;

2) comunichi all’Autorità l’avvenuta esecuzione del presente provvedimento di sospensione e le relative modalità entro dieci giorni dal ricevimento del presente provvedimento, inviando una relazione dettagliata nella quale vengano illustrate le misure adottate a tutela degli utenti. Leggi tutto “Bollette pazze, arriva lo stop anche per Tim”