Mi scuso preventivamente per il titolo politically Scorrect. Ma non mi andava di dire altro dopo che la logica del buon senso è stata invertita.
Da alcuni giorni, infatti, è ufficiale sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico (sarebbe da capire se si parla dello sviluppo economico in senso lato o quello dei call center ma questo è un altro argomento troppo pruriginoso per adesso…): di cosa parlo?
Di quelle simpaticissime telefonate che riceviamo solitamente nei momenti migliori della giornata. Insomma, parlo di quelle situazioni classiche: ossia quando pranzate di corsa e vi squilla il telefono con qualcuno che, spacciandosi per un eletto dalle divinità , vi intima a comprare una parabola satellitare… oppure il sabato pomeriggio durante la pennichella pomeridiana quando un’alacre (e moralmente ineccepibile) operatrice vi dice che la vostra compagnia telefonica sta per fallire e, bontà nostra!, la sua azienda la sta rilevando (ma perché vuole i miei dati allora?!)… senza dimenticare chi addirittura alza la voce contro voi che gli state facendo notare che forse forse non è autorizzato a rompervi le palle chiamarvi al telefono di casa. Beh, finalmente avete torto. Esatto, avete torto. Hanno tutto il diritto di rompervi i cogl… telefonarvi. Anzi, è colpa vostra se vi telefonano.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha approvato un Decreto del Presidente della Repubblica che regola il settore del marketing telefonico introducendo anche elementi di tutela della privacy degli utenti.
Il provvedimento prevede in particolare il silenzio-assenso per quanti vogliono continuare a ricevere chiamate telefoniche contenenti messaggi promozionali, commerciali o informazioni per sondaggi e altre iniziative di tele-marketing. Per quanti, invece, non desiderano ricevere questo tipo di chiamate, verrà istituito un apposito “Registro delle opposizioni†al quale gli abbonati telefonici potranno iscriversi in modo facile, anche per via telematica, a tempo indeterminato ma con la possibilità di modificare la propria posizione in qualsiasi momento. In tal modo gli operatori del settore potranno chiamare solo gli abbonati consenzienti, non iscritti al “Registro delle opposizioniâ€.
“Abbiamo trovato un punto di equilibrio – ha affermato il Ministro Scajola – tra le esigenze degli abbonati telefonici che non vogliono essere contattati e quelle delle imprese che così potranno utilizzare con maggiore efficacia gli strumenti del telemarketing in un quadro di certezze e di concorrenza, che stimolerà la competitività â€.
Equilibrio un po’ precario: diciamo pure sbilanciato a favore di chi inutilmente il Garante della Privacy aveva biasimato – quasi un lustro fa… – per una pratica che aveva la logica opposta (varie MilleProroghe permettendo). Ossia chi NON aveva dato consenso esplicito alla pubblicità non avrebbe dovuto essere contattato… beh, ora è esattamente il contrario. Oddio, in teoria ancora non è finita. Il provvedimento passa adesso all’esame del Consiglio di Stato, delle competenti Commissioni Parlamentari, nonché dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e del Garante per la Protezione dei Dati Personali. Ma chi lo ferma?