Perché Wind12 sì, perché Wind12 no

Idee a confronto.

Parto da un thread su Mondo3 per analizzare che ci sono due punti di vista: l’ADUC che parla di illegittimità  del passaggio da Wind10 a Wind12, mentre un parere della Camera di Commercio di Milano dice l’esatto contrario.

Cosa succede ora? Che i clienti Wind passeranno i prossimi 40 giorni con la speranza che il marketing Wind capisca che 2 ct. al minuto potrebbero costare miliardi di euro di immagine.

Scade o non scade… questo è il dilemma!

Mentre si attende che H3G, a diversi anni dalla sua nascita, implementi un servizio con cui informare il cliente della data di scadenza della propria usim (incredibile a credersi ma questo elementare servizio mai è stato attuato dal gestore!) Wind è protagonista di una incredibile serie di modifiche sulla data di scadenza delle proprie schede prepagate.

Uno stesso link per risultati diversi: qui fino all’8 marzo compariva questo messaggio.

 

Trascorsi 11 mesi dall’attivazione o dalla data dell’ultima ricarica, in assenza di credito residuo la carta verrà disattivata. Ossia le sim con credito avevano scadenza indefinita.

 

Ora cosa c’è scritto? Trascorsi 12 mesi dalla data attivazione (in assenza di ricarica) o dalla data dell’ultima ricarica la SIM verrà disattivata. L’eventuale credito di traffico telefonico residuo rimane a disposizione del cliente che potrà chiederne il riconoscimento su altra SIM Wind da lui indicata. Tale prestazione comporterà un rimborso spese per la gestione dell’operazione. Wind si riserva di adeguare le modalità attuative ivi indicate per il riconoscimento del credito residuo anche in funzione delle eventuali evoluzioni normative ed attuative della disposizione di cui all’art. 1l D.L. n. 7/2007

 

Ossia ora pare (sottolineo il PARE) che scadano tutte le sim Wind dopo 12 mesi senza ricariche, ma che il credito rimane ‘disponibile’ per altri prodotti (prepagati). Nessuna certezza però da chi in una settimana dice tutto e il contrario di tutto, anzi no. Una certezza c’è. Che anche in questo caso il Decreto Bersani è diventato nuovamente una legge interpretata dai nostri gestori secondo la loro convenienza.

Wind cede… ma non troppo

ULTIM’ORA Roma, 5 mar. (Adnkronos) – Wind si adegua alla nuova normativa ed elimina i costi alla ricarica delle schede telefoniche. Lo rende noto la societa’ di Tlc in una nota. ‘‘A seguito delle comunicazioni trasmesse dal ministero dello Sviluppo Economico e dall’Autorita’ delle Comunicazioni, rispettivamente in data 2 e 5 marzo 2007, Wind – si legge nella nota- non applichera’ i contributi di ricarica ai contratti in essere alla data del 4 marzo 2007”. Wind sottolinea che questo provvedimento ”non potra’ non avere impatti negativi sugli assetti concorrenziali del settore”.

Vittoria? Forse, i nuovi piani piu’ cari per ora rimangono…

UPDATE 06.03.07: La società dell’imprenditore egiziano Naguib Sawiris, dopo esser stata ripresa dall’Authority delle comunicazioni, ieri sera aveva annunciato la resa: niente «costi fissi» di ricarica anche per i vecchi abbonati che non vogliono passare alle nuove tariffe (per le schede prepagate sotto i 50 euro). Stamattina invece l’amara sopresa per migliaia di utenti Wind: il balzello viene ancora trattenuto. E sara così fino a domani, spiegano dall’ufficio stampa della società telefonica. «Per motivi tecnici, non riusciamo ad adeguare la piattaforma prima di mercoledì» precisa l’ufficio stampa della compagnia.

Mancata attivazione SIM, violazioni retrodatate?

Venerdì 2 marzo, ossia ben prima dell’entrata in vigore del Decreto Bersani e delle simpatiche rimodulazioni Wind alla propria offerta tariffaria, mia madre ha chiesto l’attivazione di mie sim Wind con piano Be Wind New.

Da lunedì 5, ossia da oggi, sapevo che il tutto non sarebbe dovuto andare in porto quindi mi sono mosso con un certo anticipo… ma tutto ciò non è servito a niente. Perchè? Leggete cosa ha risposto Wind.


LA PRATICA DA LEI INVIATA NON È STATA PROCESSATA IN QUANTO IL PIANO TARIFFARIO RICHIESTO NON È PIU’ SOTTOSCRIVIBILE. E’ NECESSARIO EFFETTUARE LA RICHIESTA CON LA NUOVA OFFERTA WIND DEL 04 MARZO (CONSULTARE IL CANVASS).

4 MARZO? Io ho chiesto il tutto il 2 marzo… passi il violare la legge, ma farlo anche retroattivamente è davvero troppo.

Wind promuove le tariffe piu’ care

Non basta MiMandaRai3 (per chi volesse seguire la serata di venerdì 2 marzo in cui ero tra i cittadini invitati a protestare c’è questa simpatica discussione degli amici di WindWorld: clicca qua, ndr) a fermare Wind.

 I costi di ricarica per i vecchi clienti rimangono, il sito ufficiale parla chiaro: http://www.wind.it/it/privati/servizi/wind_privati_servizio823.php Leggi tutto “Wind promuove le tariffe piu’ care”

La legge (non) è uguale per tutti

Prima di ringraziare i vari Andrea (potete scegliere tra me o il D’Ambra, nda) per gli effetti del decreto Bersani complimenti vivissimi a Wind e Vodafone che hanno recepito al (loro) meglio il decreto.

Come?

Wind semplicemente viola le disposizioni legislativa. Le sue nuove condizioni dal 4 marzo, oltre a peggiorare l’offerta tariffaria attuale, creano una distinzione tra vecchi e nuovi clienti: i primi continueranno a pagare i costi di ricarica, i secondi no. Però avranno, come già anticipato da WindWorld, tariffe peggiore alle attuali. Oltre ad essere contrario ai principi della Carta dei Servizi Wind, la cosa palesemente viola i principi basilari del decreto sulle liberalizzazioni. C’era da aspettarselo, tra l’altro questo blog l’aveva previsto. Facile Cassandre.

Anche con Vodafone è successo una cosa simile, facile fare i preveggenti nello statico ‘mercato’ delle TLC italiane. Qui nessuna distinzione, i costi scompariranno per tutti. Ma i nuovi clienti Vodafone avranno tariffe meno competitive e lo scatto alla risposta ben piu’ alto (siamo a livelli stratosferici, 19 centesimi!).

Tre si ‘salva’, elimina le ricariche Power in maniera un po’ pretestuosa ma almeno per ora non varia la propria offerta tariffaria.

Come Tim, l’unica che ha recepito il decreto nel suo senso totale. Ma quanto durerà?