Aboliamoli? Sì, ma tutti

Forse apparirò fin troppo ironico, ma visto che la battaglia contro i costi di ricarica è un cavallo nazionale su cui saltare vorrei ricordare ai vari fantini in corsa per il successo di non mancare un traguardo. Quale?

Quello del digitale terrestre, vorrei infatti ricordare a tutti che Mediaset Premium e La7 carta Piu’ hanno dei fastidiosi costi di ricarica con, se non fossero bastati i primi, discutibili termini di scadenza delle carte ricaricabili. Ne avevamo già parlato, ma repetita iuvant.
Mi auguro che l’AgCom, sempre così “solerte” (12 anni di ritardo dall’introduzione dei costi di ricarica nella telefonia mobile, ndr), stavolta non voglia aspettare il 2017 per iniziare un’indagine conoscitiva per i costi praticati dai fornitori operanti nel DTT…

3 Like Home

Come ho pubblicato su Mondo3 arriva dal Regno Unito la piu’ sorprendente offerta sul roaming internazionale. Non è la panacea di tutti i mali, le reti sono limitate (è interna al mondo di H3G) ma già è un primo passo interessante verso la riduzione dei costi folli che affliggono l’utilizzo del cellulare all’estero.
Vediamo cosa è 3 Like Home.

In pratica gli utenti abbonati e prepagati di 3 UK avranno la possibilità di usare i loro bundle come se fossero a casa solo sulle reti partner di 3 Italia, 3 Irlanda, 3 Svezia, 3 Danimarca, 3 Austria, 3 Hong Kong e 3 Australia. E per chi sforasse i propri canoni e/o è un cliente prepagato c’è una tariffa agevolata:

* chiamate voce/fax verso numeri BRITANNICI: 20p al minuto
* messaggi verso numeri BRITANNICI: 10p ciascuno
* videochiamate verso numeri BRITANNICI: 50p al minuto
* MMS verso numeri BRITANNICI: 25p ciascuno
* VMS verso numeri BRITANNICI: 50p ciascuno

L’offerta – come si nota – vale solo verso la destinazione nazionale, ma è già gran cosa. Soprattutto considerando che sotto le reti partner il roaming entrante è sempre gratuito.

Da applaudire quindi l’iniziativa di 3 UK, ora rimaniamo solo in fremente attesa che la sorellina italiana 3 ITA ne segua quanto prima le orme. Sarebbe davvero un bel servizio per tutta la clientela italiana.

Intanto fate attenzione: al momento l’offerta è solo per i clienti inglesi. Un cliente 3 Italia ad oggi se va in roaming con la sua sim a Londra paga, e pure salato.

Il colpo di coda? Ricariche per tutti!

L’AG.COM. ha reso pubbliche le tre ipotesi di rimodulazione dei costi di ricarica. Leggetele bene, secondo me vincerà la soluzione due. Onestamente non so cosa sperare, ma mettiamo che – essendo troppo ottimistica la prima soluzione – vinca davvero la seconda. Molti si rallegreranno, ma ci sarà chi piangerà. Perchè? Perchè sarà un’autentica beffa per quella clientela che i costi di ricarica non li pagava (ossia, gli sparuti clienti Wind che ricaricano 50 euro ed oltre nonché quelli H3G sopra i 90).

Il passo del gambero, da aboliamoli a mettiamoli_a_tutti. C’est l’Italie.

Quella stessa Italie che ancora non ha pensato alla cosa piu’ ovvia, l’abolizione della T.C.G. (la Tassa di Concessione Governativa) per permettere che gli abbonamenti siano la vera alternativa alle prepagate. Troppo semplice?
Questo il documento dal comunicato già online sul sito di Cellularitalia.

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Anno nuovo, vecchi vizi

Il 2007 è iniziato e con se’ nessuna novità. Mi si dirà che ci sono state le parole di Bersani sui costi di ricarica, il commento di chi non appare in tv ma tutto sommato siamo fermi al palo. Io ripeto i miei dubbi, quel che si impone ai gestori ci cadrà addosso e quel che serve, ossia la consapevolezza del consumatore, sarà sempre piu’ lontano se si antepone la demagogia alle necessità di intervenire nel settore TLC. Tra l’altro degli MVNO non si sa piu’ niente.
Altre news. Telecom non aumenta il canone, bella notizia? Forse no, come ha riportato Cellularitalia. C’è un’altra notizia che sembra bella, il roaming internazionale di Wind è diminuito in Europa. Ma è aumentato altrove. Stavolta è WindWorld a vigilare e giustamente commentare che “… abbiamo il contentino della tariffa più bassa per la Zona 1 (con più Paesi rispetto a prima), ma tutto il resto è aumentato ancora, ed il presunto cartello denunciato da Viviane Reding appare sempre più forte di prima. Speriamo che la UE intervenga al più presto.

Comunque buon anno, abbiamo bisogno di tanti auguri anche per il 2007.

San Marino Telecom è nata

La data storica è quella del 5 gennaio 2007 almeno a quanto si apprende dalla stampa locale.

Di San Marino Telecom abbiamo già  parlato in altre due occasioni, una prima volta ad agosto e una seconda ad ottobre seguendo gli amici di InBlog.

Avevamo già visto il piano della rete mobile che potrà essere composta da 17 antenne . Un elenco interessante che ci regala la prima sorpresa: rispetto a quanto pubblicato da GSMWorld: San Marino Telecom non dovrebbe essere  solo un gestore GSM (1800Mhz) ma anche UMTS!

Una novità che da sola stuzzica gli appassionato, ma ci sono altre chicche. Ieri sulle pagine de “L’Informazione di San Marino” si legge che “[…] fa la sua comparsa una nuova scritta sul display dei cellulari… La scritta in merito riporta i numeri 292-01“.

Rete 292-01: cosa significa?

292-01, due numeri che rappresentano ufficialmente la rete mobile della Repubblica di San Marino.

Basta controllare il numero 292 (tecnicamente chiamato MCC, Mobile Country Code) sulle liste GSMA per vedere che appartiene alla Repubblica di San Marino. 01 è l’operatore. Insomma, San Marino Telecom ha emesso il primo vagito.

San Marino Telecom non sarà in regime di monopolio. Come ricorda il Segretario di Stato all’industria della Repubblica di San Marino, Tito Masi, l’attuale concessione prevede il libero utilizzo della rete da parte di terzi nonché un introito per lo Stato del 4,5% sul fatturato del traffico telefonico. “San Marino – spiega Masi a San Marino RTVha deciso di tassare il traffico, non le concessioni. Quindi a pagare sono tre società: Telecom Italia, Tim-Tms e San Marino Telecom.  Le antenne che la nuova società intende installare – spiega il Segretario all’industria – sono di sua proprietà , ma lo Stato imporrà  di metterle a disposizione di altri eventuali gestori che intendessero operare in Repubblica, dal momento che non esiste monopolio. Se il prezzo fissato dalla società  come corrispettivo per il transito di altri gestori fosse troppo esoso – chiude Masi – sarà l’Authority per le telecomunicazioni a decidere il da farsi“.