Il valzer delle rimodulazioni (di Carlo Ghio)

Pubblico con estremo piacere questo editoriale dell’amico Carlo Ghio (noto come Effendi su Mondo3 e PrePaidGSM).

Il valzer delle rimodulazioni

La convention turca di 3 è ancora in corso, ma già si rende necessario scrivere due righe su quanto sta accadendo (o accadrà a breve) in questi ultimi tempi nel panorama della telefonia italiana. Alla fine dello scorso anno c’è stato un grande dibattito sui costi di ricarica, la famosa “anomalia italiana”, che poi di anomalia non si trattava, tanto meno di caso solo italiano, ma di certo la loro abolizione era una bella campagna mediatica dal sicuro appoggio popolare. E chi poteva mai perseguire una simile campagna? Ovviamente chi è alla ricerca di popolarità, sia che essa porti guadagni, voti, o semplice simpatia e stima. Già da tempo il sottoscritto, e con me altri “esperti” (presunti o meno) di telefonia, aveva espresso i suoi forti dubbi su questa iniziativa.

C’è poi stato il celeberrimo Decreto Bersani che quasi stava per fallire a causa di una crisi di Governo, ma che invece è riuscito a passare nel tripudio generale del popolo finalmente liberato dall’odiata “tassa”, che tassa non era. Qualcuno, chi non l’aveva mai pagata, aveva già cominciato a storcere il naso e a temere qualche ripercussione non propriamente positiva.E tra proclami dei vari gestori, nuove tariffe convenientissime e pubblicità a profusione, è partito, più o meno evidente, il “Valzer delle rimodulazioni”. Chi ha aperto le fila è stata Wind, con la delicatezza di un pachiderma, gridando ai 4 venti la sua disperazione per bocca del suo faraone. Inevitabile dover far gravare il mancato introito sui clienti, pena licenziamenti a catena. Licenziamenti, pardon ricollocamenti, che tanto erano già avvenuti, ma nessuno se ne è mai preoccupato. Così Wind10 è diventata Wind12, SenzaScatto è diventata New e così via… Aumenti dal 20 al 50% sui costi di chiamate ed SMS quando i costi di ricarica influivano al massimo del 25% (e col gestore arancione tanti non li pagavano nemmeno).

Si pensava che solo gli arancioni fossero impazziti in un momento di disperato bisogno di soldi. E mentre Vodafone lanciava nuove tariffe con scatto di 19 cent, TIM rispondeva con le prime offerte veramente vantaggiose della sua storia, roba da non credere! Perfino il gestore inglese rispondeva con la EasyDay Special, ma solo per pochi giorni. Sembrava davvero che le Cassandre avessero sbagliato e che il Decreto Bersani fosse stato davvero una manna per i consumatori, a parte quei poveri sfigati che usavano Wind senza costi di ricarica già prima…

E invece arriva dalla Turchia il coup-de-theatre: 3, il gestore diventato più economico dopo le rimodulazioni Wind, segue le orme del terzo gestore e lo fa alla grande, rimodulando tutto il rimodulabile. Si dimezzano le autoricariche mentre aumentano scatto alla risposta e costi al minuto. Meno pesanti che in Wind, ci si limita ad aumenti del 10-32%… E non dimentichiamoci la morte delle ricariche “Power” con cui si aveva più credito di quanto si pagasse, pena una limitazione a 30 giorni.

Che panorama avremo dopo il 1 Agosto? Succederà che la concorrenza nella telefonia mobile in Italia, che già non godeva di ottima salute, verrà ulteriormente ridimensionata (con un allineamento verso l’alto, ovviamente) con i due gestori ultimi arrivati, gli unici che fino ad oggi facevano un po’ di battaglia sui prezzi, costretti (così almeno dicono loro) ad aumentare tutto, allineandosi o quasi (o a volte andando anche oltre) ai due big, che sembrano al momento poter reggere assai meglio il trauma dei mancati introiti dei costi di ricarica.

Ora ci si arrabbia, si invocano interventi dei Carabinieri, del Governo, forse anche del Papa, ma c’è poco da fare, a queste cose bisognava pensare prima, ora è troppo tardi per fasciarsi la testa. E aspettiamo con trepidazione le modifiche alle tariffe di roaming internazionale che diventeranno facilmente una nuova scusa per ulteriori rimodulazioni. Il tutto per riavere (nella migliore delle ipotesi) tariffe di roaming che già avevamo 5/6 anni fa… Una costante in tutto questo c’è: è il consumatore a pagare, sempre, e talvolta anche per colpa sua.

Carlo Ghio

4 risposte a “Il valzer delle rimodulazioni (di Carlo Ghio)”

  1. Che i gestori abbiano deciso di rimodulare per contribuire ad aumentare il PIL dell’Italia che da tempo zoppica?
    Più lavoro per tutti nel futuro prossimo, specialmente per gli avvocati!

  2. Leggere le lucide parole di Carlo fa salire una spiacevole sensazione di tristezza, ponendo una semplice riflessione, se dei ragazzi non economisti, non esperti di marketing, non inviaschiati in meccanismi matematici sviluppati per mascherare aumenti percetuali d’introiti, hanno messo in evidenza le pecche e lacune di un provvedimento del genere (abolizione dei costi di ricarica), è mai possibile che all’interno di tanto populismo (politico) non ci sia stato alcun individuo di spessore che abbia fatto la stessa riflessione?
    Il dopo?
    Il mercato doveva fare….ed il mercato ha fatto….
    W la libertà dei provvedimenti e W la libertà di raggirare gli stessi sempre a danno dell’anello finale di ogni catena, IL CONSUMATORE!!!

  3. Considerazioni rapide:
    !) il Post Bersani ci consegna tariffe con “obblighi” di ricarica mensile per avere dei “vantaggi”: credo fosse inevitabile e ciascuno di noi valuterà positivamente o meno la bontà di tali “vantaggi” in funzioni delle proprie abitudini telefoniche.
    2) il Post Bersani (come fatto peraltro notare dall’editorialista) ci consegna oggettivamente due aziende che pare non possano reggere “l’urto” e due aziende che invece hanno saputo in qualche modo rilanciare (cito anch io la Tim club e l’EasyDaySpecial…anche se quest’ultima per poco). Questo ,purtroppo o per fortuna, è il libero mercato…l’importante è/era saperlo 🙂
    3)La Super 5 ricorda le tariffe anni 90 “stile OrangeUK”: il costo è buono, ma l’idea è troppo antica oltre a stonare in relazione alle nascenti tariffe senza scatto e sugli effettivi.

  4. interessante intervento di FND.
    Anche se, come sempre, bisogna evitare di fare le Cassandre a tutti i costi (o continuare a borbottare in quanto genovesi ;)).

    1) l’eliminazione dei cdr hanno reso le tariffe più trasparenti
    2) diverse tariffe sono diminuite per il semplice effetto del decreto (tutte le vecchie tariffe di TIM e Vodafone, wind5), mentre altre sono rimaste invariate (wind12, tim base) e hanno semplicemente internalizzato quel costo che gli italiani sembravano non vedere o ignorare
    3) sono uscite tariffe parecchio convenienti (TIM Club, Easy Day Special, Super5)

    poi c’è una serie di persone, quelle più accorte (ossia quelle che da sempre non avevano pagato cdr) nel caso di Wind e quelle più “furbe” nel caso di 3 (il popolo dei ricaricatori), che sono state palesemente danneggiate, in alcuni casi sommariamente.
    se prima si trattava di una nicchia (le persone “accorte” in wind erano una sparuta minoranza), ora si aggiunge la vagonata di auto-ricaricatori.

    che sia diminuita la concorrenza non lo credo (si veda il precedente punto 3)), semplicemente la situazione è inalterata rispetto a febbraio.
    Anzi, una piccola differenza c’è: TIM e Vodafone finalmente stanno praticando prezzi di mercato.

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