Roaming internazionale dati , Tim e Wind si muovono

Viviane Reding ha chiesto di intervenire sul roaming dati entro l’estate, intanto Tim e Wind qualcosa provano a fare.

Wind lancia una nuova opzione dati chiamata “Roaming No Limit“, attivabile dal 5 maggio al 8 ottobre 2008 e dedicata a tutti i Clienti Mobili Consumer e Professional (sia prepagati che postpagati), permette, al costo di 3 €uro al mese, di navigare all’estero in Internet e/o di utilizzare i servizi BlackBerry, allo stesso prezzo delle tariffe a consumo nazionali: 0,3 €cent a Kbyte.
L’opzione ha validità mensile, non prevede il rinnovo automatico ed è disponibile esclusivamente nei seguenti paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Norvegia, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia, Svizzera, Stati Uniti.

TIM invece riduce di oltre il 50% il prezzo del roaming dati in Europa ed il prezzo del roaming dati in Europa per chi vorrà navigare in Internet con un telefonino o una PC Card TIM , sarà di soli 0,8 €cent/Kbyte (IVA inclusa) , ossia un prezzo paragonabile a quello del traffico dati a consumo in Italia, consentendo così ai clienti una maggiore consapevolezza delle proprie spese telefoniche all’estero.
Nei paesi dell’area economica europea il nuovo prezzo vale con tutti gli operatori ed è dunque “network independent”, lascia quindi – come Wind – il cliente libero di scegliere in ciascun Paese l’operatore estero che preferisce. In questo modo è possibile tenere sempre sotto controllo la propria spesa telefonica all’estero come in Italia.

L’agevolazione tariffaria può essere utilizzata in Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Rep. Ceca, Rep. Slovacca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera ed Ungheria. Leggi tutto “Roaming internazionale dati , Tim e Wind si muovono”

Italia, arriva l’Iphone con Tim e Vodafone

L’iPhone sbarca ufficialmente in Italia, presumibilmente a giugno. E arriva con le due maggiori compagni telefoniche che operano nel nostro paese, TIM e Vodafone. Gli annuncia sono arrivati stamattina quasi in contemporanea, ma senza molti particolari. La TIM – annunciando la firma dell’accordo con Apple – fa sapere che il telefonino cult di casa Apple arriverà “entro l’anno“; Vodafone rende noto che venderà – sempre entro l’anno – l’iPhone in 10 paesi in tutto in mondo: Australia, Repubblica Ceca, Egitto, Grecia, Italia, India, Portogallo, Nuova Zelanda, Sudafrica e Turchia.

Addio i-mode

Nell’ambito delle telecomunicazioni, li-mode è un protocollo per l’interscambio di dati a pacchetto su piattaforme mobili, quali telefoni cellulari, videofonini e smartphone. Nasce nel 1999 da un’idea di NTT DoCoMo, il principale operatore giapponese di telefonia mobile.

L’i-mode nel mondo

In Giappone è stato un grandissimo successo tanto che l’i-mode conta oltre 38 milioni di terminali abilitati e 8 milioni e mezzo di utenti abbonati paganti. In Europa invece i numeri non sono stati affatto paragonabili.

In Italia questa tecnologia è utilizzata solamente da Wind, mentre nel Regno Unito è stata adottata da O2.

Qua non è stata una killer application, anzi. O2 UK lo scorso luglio ha deciso di smettere di vendere il servizio con appena 260.000 clienti in due anni (peggio ancora ha fatto Telstra in Australia, 60.000 clienti e servizio ugualmente in fase di chiusura), Wind invece ha deciso di … ucciderlo.

La rimodulazione di giugno 2008 firmata Wind

Ennesima rimodulazione del gestore arancione che dal 9 giugno in poi ha deciso che i prezzi relativi all’invio di Mail ed MMS tramite il servizio Imode subiranno le seguenti variazioni:

  • E-MAIL verso qualunque indirizzo di posta
    e-mail con solo testo: 15 eurocent ad invio
    e-mail con allegato: 30 eurocent ad invio
  • MMS verso cellulari Wind: 30 eurocent ad invio
    MMS verso cellulari altri operatori e indirizzi e-mail: 60 eurocent ad invio
  • Mail / MMS dall’Estero: 1,5 euro ad invio

Traduzione presente-futuro: adesso si paga l’invio di un’email a consumo, ovvero 0.001 euro cent a kbyte, quindi se si invia una i-mail (le email del servizio imode si chiamano così…) con un allegato di 12 kbyte si pagano 12 centesini così come se si invia una email con un allegato ad esempio di 100kbyte si paga 1 euro. Con i nuovi prezzi invece si potrà inviare email con 100kbyte (e più) spendendo sempre 30 centesimi. Un sicuro guadagno per email con grossi allegati, ma dove è il problema? Beh risposta semplice. Il fatto che le email senza allegato, quelle “leggere”, passano in pratica da 1 centesimo (o poco più) alla bellezza di 15,

Peccato. Il cambio di strategia costringerà  con buona probabilità  gli utenti a farsi una miniflat dati per spedire le email… e così addio Imode. Da killer application di Wind a… Wind killer dell’applicazione.

Skype mobile

Skype sbarca sui cellulari e finalmente è disponibile una versione ridotta di Skype da installare su circa 50 telefonini compatibili.
Skype si evolve e inizia la conquista dei telefoni cellulari. Si può infatti scaricare dal sito la versione, per ora in fase beta, di Skype for your mobile.

Si tratta di uno Skype “ridotto” che funziona su una cinquantina di telefoni dotati di supporto Java: si tratta di modelli Motorola, Samsung, Nokia e Sony Ericsson. Permette di utilizzare la chat, ricevere chiamate (Skype o SkypeIn) ed effettuarne; quest’ultima possibilità, però, potrà essere sfruttata soltanto in sette nazioni, almeno all’inizio: Danimarca, Estonia, Finlandia, Polonia, Svezie, Regno Unito e a Rio de Janeiro in Brasile.

La fase beta permetterà a Skype di prepararsi al lancio della versione definitiva, che avverrà tra alcuni mesi. Skype for your mobile può essere scaricato tramite Pc (dal quale poi potrà essere passato al cellulare) o direttamente da un telefonino compatibile.

Chi volesse provare questo software dovrà stare particolarmente attento al proprio piano tariffario: agli eventuali costi di Skype, infatti, bisognerà aggiungere l’esborso dovuto alla tariffa dati del proprio piano telefonico. Se non si ha una flat (o quantomeno qualcosa che vi si avvicini, vista la scarsezza delle vere flat per cellulari nel nostro Paese), si rischia di trovarsi a pagare cifre alte.

In alternativa, per gli smartphone dotati di tale funzionalità, si potrà sfruttare la connessione a Internet tramite Wi-Fi, sostanzialmente slegandosi così dal proprio operatore telefonico. [via Zeus]

A questo punto nascono naturali due domande:

1. che fine farà il telefonino dedicato (Skypephone), disponibile da qualche mese anche nel nostro paese grazie a 3 Italia?

2. dobbiamo salutare anche Fring?

“Ecco come gli tolgo il 1088”

“Ecco come gli tolgo il 1088” avrà  pensato la solerte telefonista che alle 19:40 ha chiamato il numero fisso dei miei genitori.

Un numero fisso dove è attiva da anni la preselezione dell’operatore (CPS, nel caso specifico il “Filo Diretto” per i clienti 1088) verso un gestore alternativo. Ovvero tutto il traffico uscente da quel numero Telecom Italia transita e viene fatturato da Wind.

Nonè la prima volta che vedo alcune agenzie cercare di convincere i miei genitori a tornare ad usare la linea Telecom per tutte le loro chiamate.
E’ “comprensibile”, dietro a questo lavoro c’é una commissione che verrà riconosciuta loro  nonché l’interesse stesso del committente (T.I.) a far tornare un cliente ad usare la propria rete. Il fatto che il numero non sia contattabile per offerte commerciale fa desistere ben pochi, ma oggi forse si è  raggiunto il top. Risponde mio padre, lo sento parlare di “satellitari” e – (s)fortuna vuole – che sia a casa.

E’ una signorina: “Salve signor Trapani la chiamo dal centro tecnico del 187(alle 19.42?! Centro Tecnico!? Mi viene in mente un altro centro tecnico, quello di Coverciano… nda) e le devo segnalare un problema urgente da risolvere”.

Quale sarà mai questo problema? “Sa c’é un gestore satellitare, BT Italia Sprl (non è un errore di battitura), che si è intromesso nella sua linea e lei chiama i suoi 899, 166. Le devo togliere la preselezione automatica che vedo sulla sua linea per 10 giorni poi torna tutto a posto.

Evito per decenza il resto delle menzogne, alla mia richiesta di identificazione ovviamente la (sempre meno) gentile signorina dice che il 187 non è tenuto a farlo, mi spara un numero identificativo che non esiste (1128, già controllato nda) e la chiamata ovviamente non è stata fatta dai sistemi Telecom Italia. Il dramma è che usava, oltre a un pesantissimo accento romano e un cellulare che suonava sullo sfondo, la peggiore tragicommedia per fregare i… polli.

Io segnalo tutto al Garante, ma le (vere) sanzioni quando inizieranno? Qui è ancora terra libera per tutti i furbetti del telefonino