Mancata attivazione SIM, violazioni retrodatate?

Venerdì 2 marzo, ossia ben prima dell’entrata in vigore del Decreto Bersani e delle simpatiche rimodulazioni Wind alla propria offerta tariffaria, mia madre ha chiesto l’attivazione di mie sim Wind con piano Be Wind New.

Da lunedì 5, ossia da oggi, sapevo che il tutto non sarebbe dovuto andare in porto quindi mi sono mosso con un certo anticipo… ma tutto ciò non è servito a niente. Perchè? Leggete cosa ha risposto Wind.


LA PRATICA DA LEI INVIATA NON È STATA PROCESSATA IN QUANTO IL PIANO TARIFFARIO RICHIESTO NON È PIU’ SOTTOSCRIVIBILE. E’ NECESSARIO EFFETTUARE LA RICHIESTA CON LA NUOVA OFFERTA WIND DEL 04 MARZO (CONSULTARE IL CANVASS).

4 MARZO? Io ho chiesto il tutto il 2 marzo… passi il violare la legge, ma farlo anche retroattivamente è davvero troppo.

Wind promuove le tariffe piu’ care

Non basta MiMandaRai3 (per chi volesse seguire la serata di venerdì 2 marzo in cui ero tra i cittadini invitati a protestare c’è questa simpatica discussione degli amici di WindWorld: clicca qua, ndr) a fermare Wind.

 I costi di ricarica per i vecchi clienti rimangono, il sito ufficiale parla chiaro: http://www.wind.it/it/privati/servizi/wind_privati_servizio823.php Leggi tutto “Wind promuove le tariffe piu’ care”

Melampo, cosa parleremo su Rete37

Stasera sarò ospite a Melampo, il programma di approfondimento di Rete37. Sono stato invitato, assieme a ben piu’ illustri ospiti, a parlare di liberalizzazioni per quanto riguarda il settore TLC.

Le notizie di ieri sicuramente saranno uno dei temi della serata, comunque chi segue questo blog sa quali saranno i punti cardini che ritengo fondamentali per la concorrenza nelle TLC italiane. Molti temi che la politica spesso dimentica e/o sottovaluta.

Quello che vi prometto è che cercherò di spiegare al meglio alcune criticitàdel nostro sistema, sperando che possa essere utili a tutti noi.

La legge (non) è uguale per tutti

Prima di ringraziare i vari Andrea (potete scegliere tra me o il D’Ambra, nda) per gli effetti del decreto Bersani complimenti vivissimi a Wind e Vodafone che hanno recepito al (loro) meglio il decreto.

Come?

Wind semplicemente viola le disposizioni legislativa. Le sue nuove condizioni dal 4 marzo, oltre a peggiorare l’offerta tariffaria attuale, creano una distinzione tra vecchi e nuovi clienti: i primi continueranno a pagare i costi di ricarica, i secondi no. Però avranno, come già anticipato da WindWorld, tariffe peggiore alle attuali. Oltre ad essere contrario ai principi della Carta dei Servizi Wind, la cosa palesemente viola i principi basilari del decreto sulle liberalizzazioni. C’era da aspettarselo, tra l’altro questo blog l’aveva previsto. Facile Cassandre.

Anche con Vodafone è successo una cosa simile, facile fare i preveggenti nello statico ‘mercato’ delle TLC italiane. Qui nessuna distinzione, i costi scompariranno per tutti. Ma i nuovi clienti Vodafone avranno tariffe meno competitive e lo scatto alla risposta ben piu’ alto (siamo a livelli stratosferici, 19 centesimi!).

Tre si ‘salva’, elimina le ricariche Power in maniera un po’ pretestuosa ma almeno per ora non varia la propria offerta tariffaria.

Come Tim, l’unica che ha recepito il decreto nel suo senso totale. Ma quanto durerà?

Scaduta la SIM? Richiedi i soldi!

Una sentenza del giudice di pace di Napoli potrebbe produrre effetti innovativi nel mondo della telefonia cellulare. Il giudice ha considerato illegittima la disattivazione di una carta sim che non viene ricaricata per 13 mesi.

E’ quanto ha sentenziato Riccardo De Miro, giudice di pace della decima sezione di Napoli, condannando la TIM a pagare 300 euro di danni prodotti e 800 euro per le spese legali.

In pratica tutti i gestori di telefonia mobile in caso di mancata ricarica della carta per 13 mesi disattivano il numero di cellulare e l’utente perde anche il credito residuo. Ma il giudice ha dato ragione al cliente TIM Domenico Bruno di Napoli, stabilendo che in questi casi la disattivazione è considerata una clausola vessatoria, cioè una regola contrattuale molto svantaggiosa che deve essere firmata a parte al momento del contratto, mai rispettata dai gestori di telefonia mobile.

L’utente inutilmente aveva fatto richiesta di utilizzare il credito residuo sulla scheda disattivata e poi si era rivolto ad una associazione di consumatori la AIDACON che ha vinto la causa avviata dall’avvocato Carlo Claps.

“La diffusione di questa sentenza – spiega l’avvocato – consentirà agli utenti di poter richiedere gli importi residui sulle schede disattivate, oltre alla richiesta di risarcimento danni per illegittima disattivazione della scheda sim”.

Varie ed eventuali

Molte notizie da commentare, un nuovo soggetto sul mercato (4G) ma tanta pazienza. Presto questo blog vi aggiornerà su tutto, intanto c’è da aspettare che risolva qualche impegno lavorativo e torneremo online aggiornati piu’ di prima.

Tra le varie note un piccolo, ma importante appuntamento per stasera giovedì prossimo, 1 marzo, quando sarò ospite su Rete37 presso la trasmissione di approfondimento “Melampo”, argomento le liberalizzazioni e di conseguenza tutto quanto abbiamo sviluppato assieme in questi mesi. Ci sarà tanto da parlare, sicuramente.