
Per caso ho letto un articolo su uno dei blog della Gazzetta dello Sport che, a sua volta, riprendeva un pezzo da D di Repubblica. Un lungo giro, forse rimasto sconosciuto ai più (almeno agli appassionati di telefonia), che riporta in auge un vecchio tema.
L’importanza del prefisso telefonico per un numero di cellulare.
Siamo lontani dall’importanza che può avere il vecchio prefisso di NYC per un newyorkese (anche perchè in Europa, a differenza che negli USA, i prefissi mobili sono distinti da quelli di rete fissa), ma anche in Italia non scherziamo. Almeno quelli “della mia età” per cui alcune delle tre cifre iniziali, negli anni ’90, distinguevano l’utenza business da quella consumer: una differenza che potrebbe far sorridere molti dei giovani che leggono questo articolo, ma che fino a qualche anno fa faceva sè che le chiamate verso 335, 336, 337, 348 e 329 avessero un costo (assai) inferiore (nelle ore diurne) rispetto ai prefissi dedicati prevalentemente ai primi clienti ricaricabili (338, 339, 347, 328…).
Io stesso, “nato” con un 347 Omnitel, feci di tutto per avere un 329 Wind nel 1999: il gestore arancione lo legava a una tariffa affari (la 24 Ore) e tutto questo faceva sì che fosse più “appetibile”.
Anche oggi c’è chi rincorre un prefisso. L’analisi fatta da Carlotta Magnanini su D di Repubblica riassume tutto: “Ma è inutile cercare di dire chi siamo con un numero: ci pensa il numero a rivelarlo comunque”.
«Se è di sei cifre significa che abbiamo un cellulare dai tempi analogici», prosegue Vincenzo Lobianco, direttore Reti e Servizi Agcom, «e se abbiamo un 335 probabilmente abbiamo sottoscritto un business, ma siamo anche una categoria a numero chiuso, perchè non credo vi siano più disponibilità»».
Le parole numero e chiuso fanno pensare a un privé, a un circolo, a una selezione di iscritti. E infatti, sul campo, lo status di appartenenza a un club si sfoggia o aspira in forma anonima nei forum di telefonia online: «Il 335 è figo, ma fa manager di mezza età», sentenzia emily79. «Io veramente sono dell’82, ma non lo cambierò mai» (luxor7), «Sicuramente fa più bella figura di 366» (timdal99), «Ma il più bello rimane il 337» (fcriminal), «Ho un 336 e mi sento vecchio» (arancione), «Ma che vecchio!, piuttosto maturo, non il solito ragazzino… Come il 348» (laura75), «Non sopporto i 338» (bambi), «Ho mollato un 330» (giorgio6). Un numero prima dice più di mille parole. Ci pensino bene, gli operatori, quando ne lanciano di nuovi: «E del 331 cosa ne dite? Non fa tanto Marco Ranzani?». Che poi mica è detto la pensino tutti come ricu05.“
E voi siete ancora legati a un particolare prefisso? Se sì, quale? 🙂
Source | Altri Mondi di Giorgio Dell’Arti