Italia, le telefonate più care di Europa (forse)

la Repubblica - 26 09 09Il titolo della Repubblica è di quelli che fanno paura. Di sicuro attira l’attenzione di un pigro sabato settembrino.

L’articolo pure. E’ l’analisi del Ficora, l’autorità di regolamentazione finlandese per le comunicazioni. L’AgCom della Finlandia per intendersi. Che snocciola dati su dati mettendo in cattiva luce il nostro Bel Paese (e la vicina Svizzera) sui costi del cliente in abbonamento di telefonia mobile.

Per fare ciò l’autorità scandinava ha preso, come spiega anche il quotidiano, tre diversi profili clienti:

  1. quello dell’utilizzatore prudente, che in un mese fa 50 chiamate da 3 minuti ciascuna (per un totale di 150 minuti di conversazione) e invia 25 sms (meno di uno al giorno);
  2. quello dell’utilizzatore ‘normale’ (100 chiamate da 3 minuti e 100 sms al mese);
  3. quello dei grandi utilizzatori (100 chiamate da 10 minuti l’una, 200 sms e 50 MB di dati scaricati).

L’Italia (nonché la Svizzera…) primeggia nei costi assoluti di tutte e tre le tipologie, con un primo posto assoluto per chi fa un grande uso del telefonino. E per questa tipologia di clienti da 1.000 minuti al mese, 200 sms e qualche decina di mega arriva la stangata: 201,69 euro al mese.

Fermi tutti. Innanzitutto è una cifra in diminuzione come ricorda la stessa Repubblica. E poi fermi tutti gli altri che sono pronti a snocciolarmi che è “impossibile spendere quella cifra!“. “Se uno avesse 3 spenderebbe molto meno e avrebbe di più“, potrebbero (giustamente) rinfacciarmi molti di voi.

Verissimo, probabilmente per chi usa 3 Italia quei costi sembrano fuori da ogni logica. I bundle dei vari abbonamenti ZeroX ad esempio hanno una quantità di minuti e SMS che modificherebbero sostanzialmente le cifre ipotizzate da questo studio. Che quindi potrebbe sembrare non approfondito. Invece lo è (almeno in grande parte). Guardando il file originale del Finora sui costi dei cellulari europei (cliccare per scaricarlo in versione PDF, ahimé in finlandese) si scopre che hanno usato i profili più diffusi dei gestori con maggiore quota di mercato. Quindi nel caso dell’Italia H3G* è stata esplicitamente esclusa (il suo parco clientela per un’indagine così vasta, infatti, è stato considerato marginale rispetto al 40% di Tim, il 30,6 di Vodafone e il 19,4% di Wind di cui dispongono 9 italiani su 10). E guardate bene quindi i piani scelti (ossia quelli più diffusi) per l’indagine sulle tre diverse tipologie di clienti:

  1. utilizzatore prudente: Easy TIM new,  Vodafone Stile Libero, Wind10
  2. utilizzatore ‘normale’: Easy TIM new, Vodafone Stile Libero, Wind All Inclusive
  3. grandi utilizzatori: Chiara di TIM, Vodafone Stile Libero, All Inclusive Plus

Al di là di piccoli errori più che sui costi finali gli italiani probabilmente andrebbero educati nel conoscere le offerte tariffarie migliori per il proprio traffico. Le tariffe più diffuse ed usate nella statistica sono eloquenti. Gente con alto traffico che si ostina ad usare il piano “Chiara di Tim” è normale che paghi molto.

E’ quindi vero verissimo che tanti spendono tanto soprattutto per pigrizia. Quindi, nonostante alcuni (quasi inevitabili) errori, ben vengano le ricerche in questo senso, sperando che tra coloro che hanno costi mensili altissimi ci sia qualcuno che abbia la volontà di controllare se il proprio piano telefonico è davvero adatto al proprio traffico. Cambiare gestore e tariffa è sempre più facile e… veloce!

NOTA *: ovviamente non trovo invece coerente l’esclusione dei piani  internet 3 dal calcolo delle tariffe dati. La quota di mercato è assai maggiore, Wind con la sua Wind 15000 è meno di una nicchia nel campo di internet mobile.

Chi di truffa ferisce…

Avevo letto in rete di cosa avevano fatto “Le Iene” nella puntata di martedì 22 settembre a un incallito truffatore che vendeva cellulari inesistenti online sui siti specializzati. Una vendetta consumata a freddo da alcuni acquirenti sicuramente rimasti insoddisfatti…

…ma la domanda che mi sorge spontanea è:  veramente qualcuno di voi si fiderebbe ad acquistare ricaricando una carta prepagata PostePay?

La cosa, come spiega ad esempio assai bene Ebay che (in teoria) la vieta, puzza di truffa da km… e non solo, è talmente in voga da anni che neanche pensavo più che ci potesse essere questo tipo di fiducia incondizionata verso un sistema di pagamento che tale non è. Esperienze simili o tutti “spettatori”? 😉

AgCom, segnali di vita

Leggo:

Sanzioni per 795 mila euro agli operatori di telecomunicazioni e definizione degli obblighi di Telecom Italia nel mercato dell’accesso alla rete fissa sono i provvedimenti decisi dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Il Consiglio dell’Agcom ha infatti approvato una proposta di delibera con la quale si definiscono gli obblighi di Telecom Italia nei mercati dell’accesso alla rete fissa. Il documento, afferma l’Agcom in una nota stampa, dovrà essere sottoposto a consultazione pubblica nazionale ed al parere della Commissione Europea e conferma i precedenti obblighi di Telecom Italia in materia di accesso alla rete, trasparenza dell’offerta, non discriminazione, controllo dei prezzi.

L’Agcom ha deciso in particolare di eliminare l’obbligo di price cap per il canone telefonico dovuto alla clientela finale e ha proposto nella consultazione che il meccanismo pluriennale di tariffe all’ingrosso della rete di accesso (unbundling) entri in vigore il 1° maggio 2010, con una decisione entro marzo 2010, all’esito di una valutazione approfondita dei costi, secondo le indicazioni della Commissione Europea. Fino all’adozione del nuovo modello, l’Autorità propone di lasciare invariato il costo dell’unbundling. Sono inoltre stati introdotti, prosegue l’Autorità, obblighi anche per nuovi servizi all’ingrosso (fibra spenta e cavidotti), per garantire un’effettiva competizione tra Telecom Italia e gli altri operatori di rete fissa.

Dall’Agcom anche una serie di sanzioni: 360 mila euro a Telecom Italia in tema di portabilità del numero mobile, perché l’operatore “nonostante le formali contestazioni dell’Agcom, ha continuato ad utilizzare, a fini commerciali e promozionali e senza soluzione di continuità con il passato, i dati dei propri clienti. Tutto ciò ha impedito o rallentato ingiustificatamente il corretto svolgimento delle procedure di portabilità“. Comportamenti scorretti degli operatori sono poi le motivazioni con le quali sono state decise altre sanzioni: per servizi non richiesti a Telecom Italia (116.000 euro), Opitel (116.000 euro), Wind (58.000 euro); l’Agcom ha sanzionato Vodafone ed Opitel per mancata ottemperanza ad un provvedimento temporaneo del Corecom (20.658 euro ciascuno), Telecom per mancata risposta scritta ad un reclamo (20.658 euro), il centro servizi Calypso per mancata trasparenza delle condizioni tariffarie (103.292 euro).

Buongiorno Ag.Com.! Tralascio i commenti sui valori assoluti degli importi delle sanzioni, ma almeno qualcosa sembra muoversi… anche se personalmente il fatto che ci siano gestori che non adempiono agli obblighi dei Corecom mi fa pensare che in questo paese qualcosa proprio non va.

Statistiche Call Center AgCM, soddisfazione bulgara

Percentuali bulgare per l’apprezzamento del lavoro del call center Antitrust.

92,25% di cittadini soddisfatti del servizio nel mese di agosto (e anche nei mesi precedenti i risultati erano simili, nda).

Secondo voi, se mai arriveranno i risultati, come ne usciranno invece i  centri di assistenza dei gestori telefonici? C’è una nuova direttiva, chissà quali sono i risultati in un mondo dove – più o meno informalmente – un noto OLO dichiara che i reclami per il servizio sono scesi “solo” all’1% della customer base… come se l’1% fosse poco per delle segnalazioni che buona parte dei clienti solitamente lascia correre (sia per pigrizia sia perchè c’è della vita lontano dal telefono 😉 ).

| via Mettiamoci la faccia (agosto 2009) – AgCM

Google Voice, invidia ed occasioni perse

Stavo leggendo un nuovo servizio di Google Voice con un misto di invidia (in Italia il servizio non è attivo) e un poco di rabbia.

Rabbia? Si può essere arrabbiati nel sapere che gli americani possono ascoltare nella loro casella di posta i messaggi della segreteria telefonica?

Certo che no. Ma lo spunto della rabbia è che già nel 2001 usufruivo di questo servizio in Italia. Sì, in Italia. Con Wind e i suoi servizi di segreteria avanzati che permettevano di ricevere nella propria email i messaggi, in formato .wav come nell’immagine qui sotto, lasciato nella casella vocale.

Segreteria_wind

Otto anni fa c’era già il futuro in casa, peccato che il gestore in mano a Sawiris abbia lasciato morire la speranza di arrivare – per una volta – prima di Google e degli stranieri… più che rabbia, amarezza. Eh sì, forse è questo il sentimento giusto dopo aver ritrovato tra le vecchie email di otto anni fa quel che oggi mi sembra il futuro.

Sulla Notizia

Domani si rinnova l’appuntamento sulle frequenze di Lady Radio.

Il venerdì, infatti, è dedicato a “Sulla Notizia“, la trasmissione condotta da Alessandra Maggio.

Una pillola settimanale per approfondire i temi che più interessano: domani spazio alla decisione del Consiglio di Stato che ha dato (finalmente) il via alle portabilità  in tre giorni.

Appuntamento alle ore 10:15 circa, la trasmissione ovviamente è anche online grazie al servizio di streaming.