San Valentino, Telecom ci regala i nuovi prefissi “mangiasoldi”

C’è chi festeggia il San Valentino con la persona amata e chi no. Sicuramente tutti gli italiani potranno ricordare il 14 febbraio 2009 per un altro avvenimento che, ci si può scommettere sopra, farà parlare di sè nel medio termine.

Telecom Italia: nuove numerazioni a sovrapprezzo
Telecom Italia informa che dal 14 febbraio 2009 sarà possibile chiamare le nuove numerazioni a sovrapprezzo introdotte dalla Delibera 26/08/CIR (vd. Allegato A Art.19) e cioè le numerazioni con codice 894, riservato a “servizi di chiamate di massa” e quelle con codice 895, riservato a “servizi di assistenza e consulenza tecnico-professionale”.
– nel caso il cliente intendesse disabilitare la propria linea alle chiamate verso queste numerazioni, potrà farlo tramite uno dei servizi di autodisabilitazione delle chiamate con PIN disponibili:
– Accesso Selettivo di chiamata;
– Autodisabilitazione Gratuita con codice personale;
– Autodisabilitazione con codice personale.
In tutti e tre i suddetti servizi di autodisabilitazione, le numerazioni con codice 894 e 895 partiranno abilitate e dovrà essere il cliente a disabilitarle tramite utilizzo del codice personale (PIN).

[via Cellularitalia]

Dopo gli 144, i 702, gli 899, gli 892 ecco gli… 894 e 895. Alla vergogna non c’è mai fine, venti anni di VAS non hanno insegnato niente. O meglio, chi gestisce i servizi ha imparato semplicemente a cambiare prefisso.

Stop a Fastweb “Tutto Compreso”

Comprende tutto, financo la condanna per lo spot l’offerta “Tutto Compreso” di Fastweb.
Il Presidente del Comitato di Controllo ha, infatti, ingiunto a Fastweb la sospensione definitiva nella diffusione del volantino “Fastweb internet, telefono, tv e cellulari 19,90 Tutto Incluso”, apparso lo scorso novembre nella città di Milano. Lo slogan è stato giudicato non conforme all’art. 2 Cap. in quanto idoneo a trarre in inganno i consumatori su costi e condizioni dell’offerta promozionale. Leggi tutto “Stop a Fastweb “Tutto Compreso””

Vodafone abbatte (?) il Digital Divide

Commovente comunicato stampa di Vodafone per  risolvere ridurre il problema del digital-divide nel nostro paese.

Leggo che: […]Io progetto di Vodafone Italia, di cui oggi si realizza la prima tappa, […] vede l’azienda impegnata a coprire nel 2009, ogni mese in una regione diversa, un comune in digital divide.”[…]

Dodici paesi all’anno non saranno troppi?

Capisco che si voglia contribuire alla riduzione, ma con questo passo – seppur meritevole – ci vorranno secoli!

CEIR, il Central Equipment Identity Register e gli IMEI dei cellulari europei rubati

Nelle settimane scorse mi hanno rubato un telefonino di tasca, uno dei 117.000 cellulari che spariscono annualmente in Italia e che sono memorizzati nei sistemi del Ceir, ma la cosa mi ha permesso di fare alcune interessanti scoperte e di scoprire questo nuovo database comune dall’acrononimo non propriamente intuitivo.

Cos’è  il CEIR?

E’ il Central Equipment Identity Register e si tratta di un database centrale gestito dalla segreteria del MoU in modo permanente a Dublino. Ogni gestore membro può collegare l’EIR del proprio network al CEIR.

Il vantaggio del CEIR è che permette al gestore di limitare o prevenire il funzionamento di un dato telefono cellulare su una o più reti collegate al CEIR.

Alcuni numeri: da giugno 2007 ad agosto 2008 sono oltre 176 mila (fonte Gsm Association) i telefonini italiani finiti nella lista nera del Ceir, che è attivo dal giugno 2004 e curato dalla stessa Gsm Association, al quale operatori di telefonia mobile e forze dell’ordine comunicano il codice alfanumerico Imei, che identifica ogni singolo telefonino anche quello rubato. Solitamente nel giro di 48 ore l’apparecchio viene bloccato.

Praticamente in tutta Europa e non solo, potrebbe diventare tempi duri per i ladri. Se i consumatori segnalano la scomparsa del loro telefonino, ovviamente.

Per tutti coloro che fossero curiosi l’IMEI DB, nuovo ‘brand’ del CEIR, è disponibile a questo indirizzo: http://imeidb.gsm.org/ . Ad accesso (ovviamente) riservato.

Ancora sul 112: quando non basta una condanna UE

Repetita iuvant. Forse. Io ho provato due volte ad affrontare la questione: prima scrivendo del 112 questo sconosciuto poi rilanciando l’arrivo del 112 europeo anticipando il disastro italiano al riguardo.

Ieri finalmente arriva anche una segnalazione, anzi un’interrogazione parlamentare, sulla questione. Riporto dal blog della senatrice Donatella Poretti: Interrogazione dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’ Interno, al Ministro per le Politiche europee, al Ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione.

Premesso che:

[…]

  • nel nostro Paese esiste un numero considerevole di numeri telefonici di emergenza: il 112 per i Carabinieri, il 113 della Polizia,  il 117 della Guardia di Finanza, il 1515 della Forestale, il 115 dei Vigili del Fuoco, il 1530 della Guardia costiera;

  • ci sono poi i numeri delle Polizie municipali degli 8.101 Comuni italiani e quelli della Polizia Provinciale delle 107 Province;
  • l’Unione europea fin dal 1991, con la decisione del Consiglio 91/398/EEC, e con le successive direttive 98/10/EC e 2002/22/EC, ha stabilito che ogni Stato membro debba adottare il 112 come numero unico europeo per le chiamate di emergenza;
  • in Italia il Decreto del 22 gennaio 2008 del Ministro delle Comunicazioni prevede la gestione unificata delle chiamate di emergenza indirizzate al 112 ed al 113, attualmente servite dalle Centrali Operative di Carabinieri e Polizia di Stato, mentre alcuna norma e’ prevista per l’unificazione degli altri numeri telefonici di emergenza nel numero unico europeo 112, come anche rilevato dall’Aduc (Associazione per i dirittti degli utenti e consumatori) fin dal 2001;
  • una sentenza della Corte di Giustizia europea (settima sezione) del 15 gennaio 2009 ha da ultimo condannato l’Italia per inadempienza della direttiva 2002/22/CE sull’istituzione del numero di emergenza unico europeo (Art. 26, n. 3).

Per sapere: se il Governo e’ a conoscenza della situazione sopra esposta e se intenda disporre di un coordinamento piu’ efficace prevedendo una semplificazione che faciliterebbe la vita ai cittadini e di chi visita per turismo o altro il nostro Paese, e che ridurrebbe i costi di gestione delle numerazioni di emergenza.

Sono curioso di sapere la risposta… non vorrei che anche lo Stato avesse messo a bilancio le sanzioni…