Tim, la rimodulazione continua

Torna d’attualitò l’argomento rimodulazioni, un termine con cui gli operatori di telefonia mobile definiscono l’introduzione di alcune modifiche delle condizioni contrattuali. Modifiche che – in pià di un’occasione – sono risultate particolarmente indigeste a gran parte degli utenti. Le variazioni, questa volta, toccano a coloro che hanno sottoscritto alcuni piani tariffari di TIM.

In particolare, l’operatore comunica che “a partire dal 14 aprile saranno modificate le modalità  di autoricarica dei clienti attivi sui profili tariffari prepagati AutoRicarica 190, AutoRicarica 300, FlashTIM, FlashTIM 24h“. La novità è che gli utenti riceveranno i bonus previsti dal proprio profilo con una nuova soglia di 20 minuti di telefonate – o di telefonate e SMS, solo per Autoricarica 190 – ricevuti nel corso del mese solare.
Sarà  inoltre previsto – aggiunge TIM – un limite massimo di 70 bonus erogabili al mese. Il valore del bonus al minuto e le tipologie di traffico che contribuiscono al raggiungimento della soglia prevista per l’erogazione del bonus autoricarica restano invariati“. Fino ad oggi il meccanismo prevedeva che i bonus venissero accreditati agli utenti una volta raggiunti 50 minuti di traffico in entrata, senza vincoli temporali. Così sarà  fino al 13 aprile.

TIM precisa che i clienti di tali piani tariffari (non più commercializzati) verranno informati del proprio diritto al recesso senza dover sostenere il pagamento di penali.

Importante avvertenza: se avete bonus di traffico non vi verrà  rimborsato, la distinzione tra credito e bonus a qualcosa serve. A Tim.

[via Punto Informatico]

3, piange il telefono

Sarà o non sarà stata questa l’espressione di chi controlla il traffico sviluppato e ricevuto da H3G dopo le recenti rimodulazioni?

La domanda sorge spontanea dopo aver lettovia CellularItalia – le nuove limitazioni di 3 Italia per i nuovi clienti dal 1° dicembre che in pratica avranno l’obbligo di ricevere.

Stai a vedere che forse forse le precedenti tariffe con autoricarica erano usate con più malafede da 3 Italia che dai cattivi clienti… a 18 ct. / min. si fa presto a pensare male

Il valzer delle rimodulazioni (di Carlo Ghio)

Pubblico con estremo piacere questo editoriale dell’amico Carlo Ghio (noto come Effendi su Mondo3 e PrePaidGSM).

Il valzer delle rimodulazioni

La convention turca di 3 è ancora in corso, ma già si rende necessario scrivere due righe su quanto sta accadendo (o accadrà a breve) in questi ultimi tempi nel panorama della telefonia italiana. Alla fine dello scorso anno c’è stato un grande dibattito sui costi di ricarica, la famosa “anomalia italiana”, che poi di anomalia non si trattava, tanto meno di caso solo italiano, ma di certo la loro abolizione era una bella campagna mediatica dal sicuro appoggio popolare. E chi poteva mai perseguire una simile campagna? Ovviamente chi è alla ricerca di popolarità, sia che essa porti guadagni, voti, o semplice simpatia e stima. Già da tempo il sottoscritto, e con me altri “esperti” (presunti o meno) di telefonia, aveva espresso i suoi forti dubbi su questa iniziativa.

C’è poi stato il celeberrimo Decreto Bersani che quasi stava per fallire a causa di una crisi di Governo, ma che invece è riuscito a passare nel tripudio generale del popolo finalmente liberato dall’odiata “tassa”, che tassa non era. Qualcuno, chi non l’aveva mai pagata, aveva già cominciato a storcere il naso e a temere qualche ripercussione non propriamente positiva.E tra proclami dei vari gestori, nuove tariffe convenientissime e pubblicità a profusione, è partito, più o meno evidente, il “Valzer delle rimodulazioni”. Chi ha aperto le fila è stata Wind, con la delicatezza di un pachiderma, gridando ai 4 venti la sua disperazione per bocca del suo faraone. Inevitabile dover far gravare il mancato introito sui clienti, pena licenziamenti a catena. Licenziamenti, pardon ricollocamenti, che tanto erano già avvenuti, ma nessuno se ne è mai preoccupato. Così Wind10 è diventata Wind12, SenzaScatto è diventata New e così via… Aumenti dal 20 al 50% sui costi di chiamate ed SMS quando i costi di ricarica influivano al massimo del 25% (e col gestore arancione tanti non li pagavano nemmeno).

Si pensava che solo gli arancioni fossero impazziti in un momento di disperato bisogno di soldi. E mentre Vodafone lanciava nuove tariffe con scatto di 19 cent, TIM rispondeva con le prime offerte veramente vantaggiose della sua storia, roba da non credere! Perfino il gestore inglese rispondeva con la EasyDay Special, ma solo per pochi giorni. Sembrava davvero che le Cassandre avessero sbagliato e che il Decreto Bersani fosse stato davvero una manna per i consumatori, a parte quei poveri sfigati che usavano Wind senza costi di ricarica già prima…

E invece arriva dalla Turchia il coup-de-theatre: 3, il gestore diventato più economico dopo le rimodulazioni Wind, segue le orme del terzo gestore e lo fa alla grande, rimodulando tutto il rimodulabile. Si dimezzano le autoricariche mentre aumentano scatto alla risposta e costi al minuto. Meno pesanti che in Wind, ci si limita ad aumenti del 10-32%… E non dimentichiamoci la morte delle ricariche “Power” con cui si aveva più credito di quanto si pagasse, pena una limitazione a 30 giorni.

Che panorama avremo dopo il 1 Agosto? Succederà che la concorrenza nella telefonia mobile in Italia, che già non godeva di ottima salute, verrà ulteriormente ridimensionata (con un allineamento verso l’alto, ovviamente) con i due gestori ultimi arrivati, gli unici che fino ad oggi facevano un po’ di battaglia sui prezzi, costretti (così almeno dicono loro) ad aumentare tutto, allineandosi o quasi (o a volte andando anche oltre) ai due big, che sembrano al momento poter reggere assai meglio il trauma dei mancati introiti dei costi di ricarica.

Ora ci si arrabbia, si invocano interventi dei Carabinieri, del Governo, forse anche del Papa, ma c’è poco da fare, a queste cose bisognava pensare prima, ora è troppo tardi per fasciarsi la testa. E aspettiamo con trepidazione le modifiche alle tariffe di roaming internazionale che diventeranno facilmente una nuova scusa per ulteriori rimodulazioni. Il tutto per riavere (nella migliore delle ipotesi) tariffe di roaming che già avevamo 5/6 anni fa… Una costante in tutto questo c’è: è il consumatore a pagare, sempre, e talvolta anche per colpa sua.

Carlo Ghio