Via dal Wimax

Tranquilli, per ora niente è successo in Italia. Dove, in teoria, il servizio Wimax é in continua espansione.

Probabilmente non é noto e diffuso come molti si aspettavano. Ma prima di cantare vittoria o di piangere la sconfitta del Wimax nostrano attendiamo ancora qualche mese. La fretta raramente da’ buoni consigli.

E’ interessante però vedere cosa succede nei paesi da noi vicini. Non nascondo una certa preoccupazione per una scelta fatta da un gestore importante come Swisscom in Svizzera. Ossia di abbandonare la licenza Wimax.

Il futuro, si spiega, per l’operatore è nell’LTE… beh, una motivazione carina e simpatica che però si scontra con una semplice riflessione: cosa c’entra il Wimax con l’LTE?
Il secondo richiede un grande dispendio di antenne ed è l’evoluzione 4G della telefonia mobile. Il primo dovrebbe servire ad altro, specie in paesi – come quello elvetico – che hanno un’orografia complessa come quella italiana.

| via  scal | Swisscom rend sa licence Wimax

Aria nuova per il Wimax

Aria (ex Ariadsl, nda) ha dato il via alla copertura nazionale Wimax partendo dall’Umbria.

Lo ha fatto correggendo gli alti costi iniziali, con un’offerta davvero interessante e che va davvero, più delle linee “solo dati”, a saltare il canone Telecom grazie alla tecnologia VOIP.

ARIA CASA 4Mb

Canone del servizio: 15€ al mesePromozione: Se ti abboni entro il 28 febbraio 2009, per i primi 3 mesi pagherai solo 10€ mensili! Canone Noleggio AriaBox (Modem WiMAX):5€/mese (versione WiFi); 3€/mese (versione non WiFi)

Attivazione del servizio: costo di attivazione del servizio è di 100 euro Scegliendo l’addebito diretto sul tuo conto corrente l’attivazione è gratuita e risparmi 100€!

Sul sito è possibile consultare anche gli sviluppi della copertura, mentre per gli amici toscani che mi chiedono sempre informazioni segnalo un altro gestore che copre la mia regione: Freemax.

Anche in questo caso i prezzi finalmente sono diventati ragionevoli (a partire da 19,89 euro al mese), il Wimax – seppur lento come un motore diesel di prima generazione – sta continuando a crescere dopo i primi vagiti.

AriaDSL, il Wimax prende forma (e che prezzi!)

Dopo l’assegnazione delle licenze per il WiMAX su tutto il territorio nazionale, la speranza di molti è avere una rete all’altezza.

Anche se la struttura tecnica è  in fase di costruzione, AriaDSL ha lanciato la sua prima proposta commerciale.

WiMAX by AriaDSL

Per 34,95 eurol mese, infatti, si potrà  usufruire della rete WiMAX con una velocità di 4 Mbit sia in download che upload e con una banda minima garantita di 180 Kbit/s. Volendo si può scegliere anche la versione da 2 Mbit per 23,95 €. Aggiungendo altri 4 € al mese, invece, si può avere anche il VoIP incluso nel prezzo per telefonare tutti i fissi nazionali ed esteri (30 paesi nel mondo) illimitatamente e senza scatto alla risposta. In questo caso potremo utilizzare il telefono di casa che già possediamo e richiedere un nuovo numero telefonico o la portabilità del vecchio numero, il tutto senza dover pagare il canone di Telecom.

Rubo la parola, oltre che la struttura, del post a MobileBlog. Beh ora attendiamo le offerte degli altri operatori, sperando che la concorrenza possa rendere le tariffe molto più convenienti.

[via BlogVOIP]

Il WiMax non fa (più) schifo

Contrordine. O meglio, rispetto a quanto già  detto nei giorni scorsi anche su testate autorevoli forse è stato trovato il “colpevole”.

Colui che ha lanciato il sasso, ovvero l’A.D. di Buzz Broadband, ha ricevuto una circostanziata risposta da Airspan in cui si evidenziano alcuni problemi propri relativi alla rete della stessa azienda piuttosto che alla tecnologia WiMax:  […] In the case of Mr. Freeman company Buzz Broadband, we exhausted all avenues to help this customer re-engineer their core network and resolve these service issues. In the end, with Mr. Freeman rejecting help from the outside, the technical and financial resources of Buzz Broadband were not sufficient to deploy a functioning network to the satisfaction of its customers. We regret the distress caused by Buzz poor network architecture decisions to the customers in need of Broadband Internet access and VoIP services.
It is unfortunate that Mr. Freeman felt the need to broadcast his difficulties in such a public fashion. WiMAX has proven to be enormously successful from a technical standpoint, and Buzz allegations, even when so easily dismissed, are a distraction to the WiMAX industry and ultimately a disservice to the millions of satisfied broadband wireless access consumers worldwide.[…]

[via Commsday.com]

Il WiMax fa schifo

E ora? Il tutto arriva da persona più che autorevole. Secondo Buzz Broadband, provider che per primo ne ha fatto impiego in Australia, infatti il WiMax sarebbe “un vero disastro” che “ha miseramente fallito“.

Gart Freeman, CEO dell’azienda, nel partecipare ad una conferenza internazionale sul WiMax tenutasi a Bangkok, ha lasciato senza fiato un’audience sintonizzata su pareri totalmente diversi. Secondo Freeman, le performance del WiMax in assenza di visibilità  ottica, sono “inesistenti già a soli due Km dalla stazione radio base, le prestazioni in ambienti interni decadono già a 400 metri e la latenza raggiunge i 1000 millisecondi“.

[via Punto Informatico]

Paese che vai, banda larga che trovi

La banda larga per tutti. Se ne parla molto, soprattutto in Italia. Molte parole, pochi fatti. Ma non è così ovunque.

Apprendo da “Repubblica” che “[…] Cinque anni per recuperare il terreno perduto, cinque anni per passare dalla qualifica di asino a quella di primo della classe: la Francia è il paese europeo che offre al più gran numero di suoi cittadini l’accesso alla banda larga. A fine 2007, il 98,3 per cento dei francesi (contro il 50% nel 2003) poteva chiedere un abbonamento Adsl; la sparuta pattuglia dei dimenticati sarà  servita in primavera grazie al satellite.

Una percentuale superiore a quella tedesca (93%), spagnola (90%) e italiana (60%). Un exploit non da poco, se si considera la struttura del paese : la Francia metropolitana, cioé senza i dipartimenti d’Oltremare, ha una superficie di quasi 550 mila chilometri quadrati (l’Italia qualcosa più della metà, 301 mila chilometri quadrati). Fornire a tutti l’Adsl era una scommessa, tanto più che in passato le telecomunicazioni non sono state il settore più forte del paese : il decollo della telefonia fissa è avvenuto con molto ritardo, i telefonini hanno faticato ad imporsi. […]”/p>

Quindi, mentre la Francia vola, la vicina San Marino prova a seguirla.

L’Azzurra Repubblica da sempre soffre le carenze strutturali proprie dell’Italia (monopolio Telecom et simialia), ma con l’apertura della concorrenza le cose stanno cambiando. Evitando di dover passare dalla (satura) rete fissa Telecom il nuovo gestore San Marino Telecom prende la strada della copertura senza fili.

Un comunicato stampa, infatti, promuove una soluzione wireless per la banda larga a firma di Prima. Il prodotto ha un nome (WiFast) che è un chiaro riferimento a quel Wimax che potrebbe arrivare presto anche in Italia. Intanto buon Digital Divide a tutti.