Roaming internazionale, giù la maschera

Lo preannuncio subito. Sono diffidente. Pubblico sia la notizia apparsa su “Cellular News” che il comunicato stampa di H3G, ma premetto la mia posizione. Le cifre citate sono comunque maggiori a quelle del 2003, non fatevi abbagliare dalla riduzione che in realtà è un semplice riposizionamento su un pricing che è stato in vigore a lungo seppur non in maniera uniforme. Infatti, fino a quella data – in primis i due gestori italiani nominati nell’articolo, Tim e Wind – non avevano sentito la necessità di ‘razionalizzare’ e ‘semplificare’ il traffico effettuato e ricevuto all’estero: una mossa che ebbe un concreto risultato per i clienti finali che ad oggi pagano cifre ben superiori rispetto a quelle di qualche anno fa. A tutto ciò si aggiunge la paradossale – come abbiamo enunciato anche su Mondo3 – posizione di 3 Italia, ultimo gestore entrato nel mercato italiano. Parte con il piede giusto con le tariffe di roaming più convienienti sul mercato e poi lo scorso anno aumenta ex abrupto quasi del 300% i prezzi applicati. Peccato che la data di aumento delle tariffe coincida con le riduzioni all’ingrosso di cui si parla nello stesso comunicato stampa. Buono da sapersi per i clienti 3, hanno iniziato a pagare di più quando sono diminuiti i costi industriali per il gestore. Alla faccia del consumatore.
Da non dimenticare inoltre la data scelta dai gestori nominati sull’articolo di “Cellular News” per il possibile repricing. Ottobre. L’estate forse è troppo ghiotta per abbassare le tariffe. Niente di nuovo, ormai non c’è più alcun limite alla faccia tosta nel mondo delle TLC.

European Mobile Operators To Lower Roaming Tariffs

LONDON -(Dow Jones)- Six mobile phone operators in Europe have Thursday agreed to halve the price of average wholesale roaming tariffs.
This is expected to result in a substantial reduction in the retail price of roaming services that allow customers to make and receive calls while travelling in the European Economic Area (EEA).
T- Mobile, Orange, Telecom Italia, Telenor, TeliaSonera and Wind, which together have customers representing almost 200 million EU mobile users, have agreed to cap the average wholesale rates they offer each other for providing roaming services at 45 Euro cents per minute from October 2006 and 36 Euro cents per minute from October 2007, lowering current wholesale rates by around half.
The operators commit to pass the benefits of these wholesale reductions on to customers through market-driven reductions in retail prices as fully and quickly as possible. This would pave the way for a reduction in average retail roaming tariffs in the EEA by around 50%.
An independent body will be appointed to audit the reductions in the average retail price of roaming voice services among this group of operators. At six monthly intervals, this independent body will publish an index, showing trends in retail prices at an EEA-wide level.
The group of operators, which provide services in almost all E.U. countries, will offer to apply the proposed wholesale cap on a reciprocal basis through agreements with other operators based in both in and outside Europe. A main advantage of this scheme, compared to the one proposed by the European Commission, is that it provides scope for competition on prices and services between mobile operators at both the wholesale and the retail level.
The group of operators have extended an invitation to all operators in the European Economic Area to sign the proposed code of conduct, and additional operators are expected to join prior to October 2006.
“We have always expressed an interest in reducing roaming costs and have done so for the benefit of our customers. We are therefore glad to be part of a comprehensive network operator initiative, which has declared to voluntarily reduce prices significantly. This makes it apparent that market forces in the mobile industry function and do not need regulatory intervention.” Rene Obermann, Chief Executive Officer T-Mobile International.
(END) Dow Jones Newswires

Il Gruppo 3 condivide le preoccupazioni dell’Unione Europea sulle tariffe di roaming internazionale
Il prezzo delle telefonate in roaming non dovrebbe superare i 25 €cent/minuto

Il Gruppo 3, leader mondiale dell’UMTS, ha annunciato oggi il proprio supporto all’iniziativa dell’ERG (European Regulators Group), volta ad introdurre una regolamentazione sulle tariffe del roaming internazionale all’interno dell’Unione Europea.
Il Gruppo 3 condivide l’opinione del Commissario Europeo Reding, secondo cui i prezzi delle telefonate in roaming internazionale per i consumatori sono troppo alti. Il Gruppo 3 ritiene che i prezzi al dettaglio del roaming internazionale siano elevati a causa dei prezzi eccessivi ed ingiustificati praticati sul mercato all’ingrosso. Gli operatori incumbent continuano ad applicare prezzi all’ingrosso elevati, costringendo gli operatori concorrenti ad applicare prezzi al dettaglio più alti.
Il Gruppo 3, sin dal lancio europeo del marchio 3 nel 2003, si è distinto per l’applicazione ai consumatori che viaggiano in Europa di un prezzo di roaming più equo.
Dalla metà del 2005, il Gruppo 3 ha offerto all’ingrosso una tariffa di roaming internazionale di 0,25 €/min agli operatori mobili europei, sulla base di accordi di reciprocità. Tutti gli operatori cui è stato proposto l’accordo, ad eccezione di due, hanno accettato. Alla luce di tutto ciò, le riduzioni di prezzo annunciate da parte di altri operatori mobili sono ancora lontane dal rappresentare un’offerta equa per i consumatori.
Christian Salbaing, Managing Director Europe Telecommunications del Gruppo 3, ha commentato: “I clienti 3 possono effettuare chiamate in roaming internazionale in oltre 150 Paesi, sia sulla rete di terza generazione del Gruppo 3, sia su quella GSM. Quando non sono sotto copertura diretta della rete 3, però, i clienti devono pagare i prezzi ingiustificati imposti al Gruppo 3 dagli altri operatori per l’uso della rete. Crediamo che l’industria delle telecomunicazioni debba farsi carico delle preoccupazioni espresse dall’Unione Europea e dai consumatori, tagliando drasticamente i prezzi all’ingrosso per il traffico in roaming internazionale. La riduzione delle tariffe all’ingrosso porterà ad una maggiore concorrenza e dunque ad avere prezzi al dettaglio minori. Siamo convinti che i tagli dei prezzi debbano essere applicati anche alle tariffe dei servizi dati”.
Il Gruppo 3 preferirebbe una maggior concorrenza sul mercato all’ingrosso del roaming internazionale, senza necessità di interventi regolatori dell’Unione Europea. La mancanza di tagli spontanei alle tariffe di roaming internazionale da parte degli operatori rende però necessario, come auspicato dall’ERG, un intervento regolamentare sulle tariffe all’ingrosso. Il Gruppo 3 ritiene che l’imposizione di un prezzo massimo all’ingrosso di 25 €cent/min per le chiamate in roaming si tradurrebbe in tempi brevi in una significativa riduzione dei prezzi per i consumatori finali.

La “trappola” dei CallCenter.

Anche il Difensore Civico della Provincia di Genova è caduto nella trappola dei Call-Center e, disperato, dice basta!Insomma, anche un difensore civico si blocca di fronte alle barricate dei dirigenti (ma esistono?) e non riesce a conferire se non con i cordialissimi operatori di call center.

Riporto integralmente il comunicato stampa, molto interessante da leggere fino in fondo:

I casi di cittadini alle prese con la giungla delle Concessionarie telefoniche stanno aumentando in modo preoccupante.
Impossibile per l’utente difendere i propri diritti, assolutamente inutile cercare un contatto con funzionari o dirigenti delle diverse aziende, isolati dal mondo circostante, attraverso l’insieme di “Call-Center” ai quali si deve rivolgere il cittadino-utente.
Un esempio concreto può rendere più chiara la situazione.

Due docenti si sono rivolti al mio Ufficio rappresentandomi il loro caso.
Alla fine di aprile, dopo molte insistenze, Telecom S.p.A. inviò propri incaricati per convincere gli utenti ad usare una nuova formula (Alice) per l’utilizzo di internet.
Non interessati alle nuove proposte, i soggetti istanti erano convinti che la questione fosse chiusa, ma da quel momento iniziano i “guai”. In data 3 maggio, il collegamento con internet viene interrotto, con evidente danno per i cittadini-utenti.

Da quel momento comincia il calvario alla disperata ed inutile ricerca di stabilire un contatto con qualche persona in grado di risolvere il problema. Contattati naturalmente tutti i “Call-Center” indicati da Telecom S.p.A., con qualche promessa, non mantenuta, di ripristino del collegamento internet nelle 48 ore successive alle diverse chiamate.
Ma, improvvisamente, qualcosa di nuovo è accaduto, non il ripristino del funzionamento di internet, bensì l’interruzione del collegamento telefonico.
Infatti, dal 26 di maggio anche la linea telefonica è interrotta, lasciando nel più completo isolamento gli utenti in questione.

Di fronte a tale situazione, questa mattina, per 3 ore personalmente ho telefonato a tutti i numeri indicati da Telecom S.p.A., dalla Sede Legale a Milano, alla sede secondaria a Roma, al servizio clienti residenziali.
Tutto inutile, malgrado la cortesia degli addetti ai “Call-Center”, impossibile essere messi in contatto con qualche dirigente o funzionario, nella migliore delle ipotesi una inutile attesa di avere il contatto promesso.

Casi di questo genere si stanno purtroppo moltiplicando, siamo ormai non solo alla violazione dei più elementari diritti dei cittadini-utenti, ma a veri e propri danni economici e morali che dovrebbero essere risarciti.
Mi auguro che gli Organi cui spetta il compito di garantire gli interessi del Cittadino-utente, pongano un limite all’arroganza dì queste aziende, e siano garantiti la dignità e l’interesse dell’utente.

Vodafone, previste perdite record

Arun Sarin, il numero uno di Vodafone, quando questa settimana darà annuncio agli azionisti delle perdite record registrate dal gruppo, pari a circa 20 miliardi di sterline, avrà anche il compito di spiegare quali strategie saranno adottate nei prossimi mesi per arginare il calo dei profitti, dovuto alla saturazione e alla concorrenza del mercato della telefonia mobile e alla diffusione della telefonia VOIP.

Il gruppo telefonico ha già annunciato il mese scorso di volersi riorganizzare in tre differenti divisioni per guadagnare competitività sul mercato, gli analisti prevedono inoltre altre contromisure, come un taglio di diverse migliaia di posti di lavoro e l’esternalizzazione in alcuni paesi delle operazioni di fatturazione e di customer care. Dopo la cessione delle proprie attività giapponesi a Softbank, a detta degli analisti altri 60 miliardi di sterline potrebbero entrare nelle casse di Vodafone dalla vendita della quota del 45 per cento dell’operatore mobile statunitense Verizon.

…e risposta

Roma, 18:25

UMTS: CALVI (DS), CAMPANELLA SARA’ QUERELATO PER CALUNNIA“Si tratta evidentemente di una dichiarazione calunniosa che trovera’ immediatamente una risposta giudiziaria”. Cosi’ il senatore dei Ds Guido Calvi (avvocato di Massimo D’Alema) commenta le dichiarazioni del pentito Francesco Campanella che ha parlato di una confidenza che gli sarebbe stata fatta da Clemente Mastella a proposito di un passaggio di denaro che avrebbe ‘avvicinato’ l’ex ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale (Margherita) all’attuale ministro degli Esteri Massimo D’Alema. Il senatore di Ds, che annuncia una querela per calunnia nei confronti del collaboratore di giustizia, poi aggiunge: “bene ha fatto il presidente della Corte di Assise di Palermo a interrompere la dichiarazione che avrebbe consentito il proseguimento del reato che si stava consumando. Non e’ la prima volta – afferma ancora Calvi – che i c.d. pentiti si lascino andare a dichiarazioni che reputano compiacenti ma che poi si risolvono in una denuncia e una condanna per calunnia”. Repubblica.it

Licenze UMTS: botta e…

Palermo, 18:08

UMTS: PENTITO CAMPANELLA CHIAMA IN CAUSA MASTELLA-D’ALEMA In una dichiarazione resa ai pubblici ministeri e finora coperta da omissis, il pentito di Villabate Francesco Campanella parla di una confidenza che gli sarebbe stata fatta da Clemente Mastella, a proposito di un passaggio di denaro che avrebbe ‘avvicinato’ l’ex ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale (Margherita) all’attuale ministro degli Esteri Massimo D’Alema. Il presunto versamento di denaro sarebbe legato alle questioni delle licenze per la telefonia Umts, risalenti ai governi del centrosinistra della legislatura ’96-2001, quando D’Alema fu presidente del Consiglio. La circostanza e’ emersa nel corso della deposizione di Campanella oggi in aula al processo che vede tra gli imputati il deputato nazionale di Forza Italia Gaspare Giudice. I difensori di uno degli altri imputati, il presunto boss di Villabate Nino Mandala’, hanno cercato di porre la domanda diretta al collaboratore di giustizia, ma il presidente della terza sezione del Tribunale, Angelo Monteleone, non l’ha ammessa, sostenendo che non fosse pertinente agli argomenti del dibattimento. Nel verbale del 27 settembre 2005, Campanella sostiene di avere parlato della vicenda con il suo amico Franco Bruno, gia’ capo di gabinetto del sottosegretario alla Giustizia Marianna Li Calzi (Udeur): “Con Bruno commentavamo insieme la vicenda dell’Umts – aveva dichiarato Campanella – che era una vicenda che aveva avvicinato, per motivi di denaro e quindi di presunte tangenti, l’onorevole Cardinale all’onorevole D’Alema. Tra l’altro Franco Bruno era presente a quella cena in cui Mastella ci chiedeva di convincere Cuffaro a diventare ministro (del centrosinistra, ndr) proprio perche’ aveva perso il controllo di Cardinale, che ormai era nelle mani di D’Alema”. Repubblica.it

Germania: lecito bloccare i telefonini

Germania: lecito bloccare i telefonini

Un controverso aggiornamento alle leggi sulle telecomunicazioni viene portato avanti in questi giorni dal Governo tedesco, con un provvedimento che per la prima volta renderebbe legali in Germania i mobile phone jammer , apparecchi studiati per impedire in ambienti circoscritti l’uso del telefonino. Stando a quanto riportato dal servizio di informazione di Heise Online, l’idea è prima di tutto quella di schermare le prigioni. Fonti governative affermano infatti che sono molti i galeotti che, grazie a cellulari spacciati sottobanco all’interno delle carceri, riescono a mantenere attive le connessioni criminose con l’esterno. Un fenomeno, peraltro, di cui si è parlato in molte occasioni anche in Italia. A detta delle autorità si sono rivelati peraltro infruttuosi i tentativi di individuare i cellulari attivi nelle carceri, già condotti in passato dalla polizia penitenziaria. Ma non ci si vuole fermare alle prigioni. Il progetto governativo prevede infatti che sistemi di jamming possano essere impiegati anche in altri ambiti, e viene fatto l’esempio di stadi o di luoghi dove si diano appuntamento un altissimo numero di persone: in questo caso la schermatura sarebbe giustificata da ragioni di sicurezza. Va detto che nella maggiorparte dei paesi occidentali i jammer sono esplicitamente vietati per molte diverse ragioni. Si va dalla necessità di garantire la copertura delle chiamate di emergenza sino al disturbo che questi apparecchi possono provocare ad altri servizi veicolati su frequenze adiacenti a quelle bloccate. A dirsi contraria, però, è proprio l’industria della telefonia. Bitkom ad esempio critica la proposta sul piano tecnologico : gli esperti ritengono infatti che per coprire l’area di uno stadio ci vorrebbe una tale potenza che i jammer finirebbero per impedire telefonate anche al di fuori di quelle aree, e porterebbero anche ad una sostanziale instabilità delle reti. The Register osserva che proprio in questi giorni le autorità australiane hanno bocciato la proposta di installare phone jammer nelle prigioni di massima sicurezza perché a loro parere bloccherebbero anche conversazioni del tutto legittime. A godere invece dei phone jammer da qualche tempo è un nugolo di sale cinematografiche neozelandesi nelle quali sono stati installati a titolo sperimentale, per “far fuori” chi disturba. Una misura già proposta anche negli Stati Uniti e con molte limitazioni approvata in Francia.