Parlare di internet in TV si può

Non so se qualcuno di voi abbia visto l’approfondimento di RTV38 alle 21. Ero uno degli ospiti, l’argomento era “Schiavi della tecnologia”.

La deriva su internet è stata inevitabile, tra l’altro molti ascoltatori – tra cui alcuni blogger ed appassionati della rete – hanno dato la propria esperienza su “cosa sia” la Rete a chi frequenta un media solitamente diffidente di internet.

Al di là dell’analisi di alcune questioni specifiche (l’ora tarda non aiuta), mi sono davvero sorpreso nel vedere che parlare di internet in TV si può. E che molti hanno seguito la discussione con passione: non saprò mai se i dati di ascolti avranno premiato o meno la scelta, sicuramente vado a letto soddisfatto della discussione. Un passo interessante dentro una tv (per di più locale). ‘Notte a tutti.

Attenti al Wangiri

Da alcuni amici mi arriva una segnalazione interessante che circola per vari addetti ai lavori, ossia che è stato indicato ai diversi operatori di TLC nazionali che sono in corso alcuni casi di frode attraverso il cellulare, il cui nome tecnico è “WANGIRI“.

Mai sentito questo nome, lo cerco su Wikipedia e trovo la voce che mi spiega tutto: Wangiri (literally, “One (ring) and cut”) is a Phone fraud that originated in Japan. The scam involves a computer using hundreds of phone lines to dial mobile phones numbers at random. The numbers appear as missed calls on the recipients mobile. Believing a legitimate call was cut off, or simply curious, users are enticed to call back. The numbers are either premium rated, or contain advertising message”.

Mi torna in mente qualcosa, già  molti lettori di questo blog si sono trovati squilli da numerazioni VAS.

Un fenomeno di cui – grazie a Google – ho scoperto si era già occupato Punto Informatico che scriveva nel lontano 2002: “[…] la Polizia Postale ha spiegato ieri ai giornalisti che gli utenti di telefonia mobile e fissa italiani non devono temere le truffe che invece stanno a quanto pare dilagando in Giappone.” In 8 anni le cose devono essere cambiate. E neanche di poco.

Riepologhiamo cosa accade: il truffatore si manifesta con i clienti mobili interessati facendo squilli a vuoto. Le persone contattato  – trovando la chiamata persa  o un messaggio in segreteria telefonica – in buona fede richiamano numerazioni VAS nazionali o internazionali, arrivando a spendere anche cifre importanti.

Tra le varie tecniche ne esiste, al momento, una abbastanza sofisticata: in alcuni casi, infatti, lo squillo arriva da una normale numerazione cellulare, ma richiamando il numero risponde un messaggio IVR che invita – a sua volta – a chiamare un altro numero, solitamente un 899.
Una numerazione ad oggi accertata – secondo alcune fonti – e sulla quale è stato chiesto il blocco alle autorità  competenti è la seguente, 899990679. Avete capito quanto vale una… terminazione?

Banda larga in provincia

Cerco di parlare di argomenti il più possibile vicini a tutti, ma talvolta cado nella mia territorialità. Mi piace farlo: ho già parlato dell’ADSL a Rosano che appassionò tanti amici vicini a me.

Stavolta vengo stimolato da altri contatti che mi chiedono sempre più spesso della situazione della banda larga a due passi dalla “mia” Rignano sull’Arno. Infatti, pur essendo nel 2010 ci sono ancora molte località senza una connessione internet decente. I più “fortunati” sono coperti dalla rete UMTS, ma tra latenza ed assenza di vere offerte flat si fa sentire. Specie per chi è andato ad abitare nelle sempre più popolose frazioni proveniendo dalla città. Non è più la campagna di un tempo, ma il digital divide forse rende il paragone più inclemente che nel passato.

In questo senso – incuriosito da una “vela” pubblicitaria nelle vicinanze di San Donato in Collina – ho scoperto l’offerta di Toscocom. Chi sono?

Leggo semplicemente dal (chiaro) sito: sono un gestore che sta portando la connettività attraverso la rete Wifi impiantando nelle località “prescelte” (ossia commercialmente appettibili e/o con almeno 20 contratti da attivare). I prezzi sono interessanti, però stavolta sono io a chiedere voi. L’avete provata? 😉 Se sì, sarebbe carino condividere l’esperienza tra i commenti!

L’assistenza by @3Italia: 2 minuti e 38 secondi

Oggi parte il nuovo sistema di assistenza clienti 133 di H3G.

C’è un gran parlare tra vari clienti di quale sarà la classe assegnata per il loro abbonamento o prepagata: io sono particolarmente sfortunato, il mio contratto (uno Zero7 Top) è con “due stelle”. Una pensioncina senza tante pretese in campo alberghiero. Quelle dove si attende il portiere per la camera diversi minuti se non è alla reception. E’ un esempio calzante (perfino troppo…), guardate cosa mi succede a mettermi nei panni dell’abbonato che ha bisogno di assistenza.

[audio:133.mp3]

Se avete avuto pazienza nell’ascoltare tutto vi sarete probabilmente appisolati. Comunque ho tenuto il conto del tempo trascorso: 2 minuti e 48 secondi di solo I.V.R.. Sì, un’eternità in mezzo alle voci guida (tra l’altro ascoltatele sempre fino in fondo, sono più utili di quanto non si pensa… in questo caso, se non l’avessi già saputo, sono stato informato che pagherà la bellezza di 33 ct. al minuto per risolvere i miei problemi).

Al di là del pagamento della stessa chiamata, non vi sembra giusto un attimino lungo questo percorso? 😉

Wifi sui treni, 6 anni dopo

Il Wifi sui treni sembra una grande novità . Ne parlano molti, arrivano anche i prezzi.

Peccato che, oltre ad appassionarmi di TLC, lo sia anche di ferrovia. Tanto che su questo blog il lontano 7 febbraio 2008 avevo già  trattato l’argomento che l’A.D. delle Ferrovie, Moretti, ha tirato fuori ieri come un servizio mai visto.

Scrivevo, auspicandomi l’arrivo in Italia quanto prima, che in un paese perfino come gli Stati Uniti si stava introducendo il Wifi sui treni. Niente contro gli USA, ma il loro trasporto ferroviario è incomparabile con quello europeo.

Nello stesso post scrivevo (già nel 2008, lo ripeto) che “…in teoria tutto è partito nel 2004 con gli esperimenti di FS. Esiste anche una cartina di copertura del servizio, purtroppo è puramente virtuale. Testimoni i passeggeri della Firenze – Roma, che di WiFi in treno non ne hanno mai visto l’ombra“.

Nel 2010 quindisi vende un prodotto in circolazione da oltre un lustro?

Per carità , ben venga il Wifi sui treni italiani. Lo aspetto a gloria. Magari essere un po’ più  al passo con i tempi e con quanto si sta finanziando da tempo non sarebbe male.

Il popolo del televoto, da Sanremo al portafoglio…

Il Festival di Sanremo è bello perchè fa parlare di se’, dicono i suoi estimatori. Al contrario chi non lo sopporta usa lo stesso tono per denigrarlo.

Di sicuro qui non parlo di musica. Non ne ho le minime competenze. Invece uso l’edizione 2010 del Festival per parlare del televoto. Non è la prima volta che lo faccio. Uno perché l’oggetto pare smuovere grossi interesse commerciali (sia nelle TLC che nelle varie iniziative correlate), due perché di fatto non se ne sa niente.

I numeri a valore aggiunto

Raramente escono dati (talvolta deprimenti come il calcolo spannometrico di quanto probabilmente il GF incassi più degli SMS di beneficenza), altrettanto raramente sono esaminati i vari aspetti in cui viene nominato il televoto. Di sicuro non sono usciti quelli di Sanremo, la Rai promette di “ragionare sul Televoto assieme” ma i numeri non ci sono.

Eppure quei numeri devono uscire. Uno per dare credibilità stessa al sistema, due per conoscere i dati assoluti dei messaggini inviati, tre per (far) capire perché il blocco delle numerazioni in decade 4 dai cellulari sarà solo su base volontaria. Già il terzo punto dovrebbe aprire gli occhi a molti di coloro che leggono queste poche righe per fare una riflessione assieme: a chi giova tenere i dati nascosti di tutto questo sistema?

Forse c’è un conflitto di interessi tra gli stessi operatori telefonici (che prendono una sostanziosa % per il disturbo, nda) e le società terze che magari, in barba a direttive ed etica, incassano anche dozzine di euro da adolescenti che (sempre in pura linea teorica) manco sarebbero autorizzati ad utilizzare questi contenuti VAS?

Al di là della vittoria di X o della sconfitta di Y, spero che – comprese alcune richieste alla GdF – si inizi invece a ragionare su quanto costano e quanta poca trasparenza regalino al contempo.

Qui si rischia di avere persone che, in perfetta buona fede, spendono anche 20 euro per sostenere un cantante o un amico senza poi sapere se quei 10 voti sono stati realmente conteggiati…