Wired, la soddisfazione di un… tweet

Mi tocca uscire dall’ambito della telefonia per parlare di una piccola (la prima…) soddisfazione via Twitter. Cosa è successo?

Niente di particolare. Ho scritto al direttore di Wired, Riccardo Luna, un tweet pubblico:

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Perchè l’ho scritto? Perchè odio dover staccare dalla prima di copertina di qualsiasi rivista l’etichetta dell’abbonamento: è vero che le nuove colle di solito evitano problemi, ma mi sono sempre chiesto perchè fosse “sprecato” questo spazio quando a disposizione c’è l’ultima pagina che solitamente è meno pregiata… beh, poco fa la risposta di Riccardo Luna.

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Chapeau, così le aziende e i giornali devono usare Twitter. Non che per Wired questo approccio diretto sia una novità, ma la speranza è che simili comportamenti coinvolgano anche tutti gli altri professionisti che stanno ‘cinguettando’ in rete…

Rimodulazioni e trasparenza: un’occasione mancata per 3

I più attenti mi diranno che le variazioni contrattuali verso il piano Tua9 di H3G non sono rimodulazioni. E’ vero, lo scrissi pure io nel primo caso di questa estate.

Si ripropone comunque, anche in queste ore, il fatto che altri clienti Zero5 cambieranno tariffa dal 1° ottobre. Non per loro scelta, ma per il loro comportamento. Almeno questo dice (più o meno giustamente) 3 nell’applicazione (più o meno ferrea) delle condizioni contrattuali.

Quel che manca ancora una volta è la trasparenza verso i propri clienti: visto che esiste nell’Area Clienti 3 la funzione “Visualizza Dettaglio aggregato” perchè essa stessa non viene messa in condizione di fornire le percentuali di utilizzo “conformi” al contratto?

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Le belle parole (vedi qui sopra il richiamo alla “massima trasparenza“, quasi un ossimoro per quel che viene evidenziato…) non bastano. Capisco il doversi accontentare, la buona volontà e tutto quello che mi sarà risposto, ma avere condizioni assai vincolanti e simili dati aggregati (con voci più generiche che non si può… tipo “Chiamate nazionali/Chiamate verso altri operatori mobili, nda) mi sa tanto di “vorrei ma non posso voglio(no)“.

Non credo infatti che sia impossibile, specie per un operatore telefonico, implementare nel 2009 una funzione che calcola la percentuale delle chiamate per singolo gestore a seconda dei minuti fatturati 😉

Si eviterebbero imho tante chiacchere inutili e l’abuso del Corecom che ormai deve rispondere a quelle banalità per cui i gestori preferiscono (più o meno inspiegabilmente) pagare degli avvocati piuttosto che investire poche migliaia di euro in vera trasparenza

Petizione all’UE per tariffe intracomunitarie pari all’Eurotariffa

Nel titolo scrivo pari all’Eurotariffa: in realtà sarebbe auspicabili anche minori visto che lo spirito del regolamento europeo parlava di portare il roaming intracomunitario a livelli competitivi ‘come quelli nazionali‘. In realtà il paradosso dell’Eurotariffacome già anticipato nei mesi scorsi e come sollevato da attenti consumatori a giro per il web – fa sì che in taluni mercati, Italia in primis, le tariffe SMS e voce verso i paesi UE/EAA (verso cui si applicano i sempre più convenienti prezzi comunitari) siano più care nei mercati nazionali piuttosto che in roaming.

Un paradosso non solo italiano, ma che trova nel nostro paese (teoricamente) la sponda delle due Autorità per risolverlo. Ma visto che, oltre che consumatori italiani, siamo anche cittadini europei pensavo di sollecitare anche la stessa Comunità Europea: come? Con una petizione.

Cosa è? Così risponde l’UE.

Uno dei diritti fondamentali dei cittadini europei:
qualsiasi cittadino può esercitare in qualsiasi momento il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo, individualmente o in associazione con altri, ai sensi dell’articolo 194 del trattato CE.

Qualsiasi cittadino dell’Unione europea o residente di uno Stato membro può presentare una petizione al Parlamento europeo, individualmente o in associazione con altri, su una materia che rientra nel campo d’attività dell’Unione europea e che lo concerne direttamente. Il diritto di petizione, garantito dal trattato, è riconosciuto anche alle società, organizzazioni o associazioni con sede sociale nell’Unione europea.

Una petizione può assumere la forma di una denuncia o di una richiesta e può fare riferimento a questioni d’interesse pubblico o privato.

A questo punto direi che, dopo la segnalazione per il CARO SMS alle autorità nazionali, si potrebbe scrivere assieme anche questo nuovo passaggio con il Parlamento Europeo. Che ne dite? 😉

Ancora sulle pratiche commerciali aggressive (e scorrette)

Avevo scritto tempo fa, su Mondo3, una riflessione sulle pratiche commerciali aggressive da parte di una sparuta (ma combattiva, nda) minoranza della rete commerciale dei vari gestori.

Oggi torniamo sull’argomento, grazie a una comunicazione diffusa da Aduc, dove si evidenza che a tutt’oggi il fenomeno è ben lungi dall’essersi fermato. Anzi.  Leggiamo assieme la denuncia pubblica di Alessandro Gallucci.

[…] non c’e’ mai fine alle sorprese. Quello che sta accadendo in molte citta’ italiane e’ grave ed illegale: segnalazioni ci arrivano da Lecce, Napoli, Palermo, Roma, Firenze, Bologna, Padova, Milano, Torino, etc.. cioe’ un po’ da tutta Italia.
Gli incaricati di questi gestori girano tra i palazzi della citta’ cercando di concludere contratti e lo fanno in modo molto discutibile dal punto di vista commerciale e del codice penale. Questi venditori, soprattutto nelle ore centrali della mattina quando in casa abitualmente ci sono solo anziani e casalinghe (soggetti tendenzialmente meno allertati contro le truffe), suonano al citofono condominiale e al classico “Chi e’?” rispondono con il ben piu’ classico “posta!“.
Un artificio che gli permette di entrare negli edifici e di girare piano per piano, porta per porta. Giunti sull’uscio dell’abitazione, dopo aver suonato ed ottenuto risposta, la domanda cambia ed il malcapitato di turno si sente dire: “Signore ma lei lo paga ancora il canone Telecom?”.
Un comportamento inqualificabilmente grave! L’art. 614 del codice penale punisce la violazione di domicilio con la reclusione fino a tre anni, anche quando ci si introduce con l’inganno nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi. In sostanza chiunque subisce un simile raggiro puo’ senza dubbio chiamare la polizia per sporgere querela, anche contro ignoti laddove non si riesca a identificare il venditore.
Il fatto che sia un fenomeno diffuso ci fa credere che non siano iniziative dei singoli venditori, ma strategia commerciale pianificata.
Noi intanto denunciamo il fenomeno perche’ ognuno stia attento e sappia che comportamenti del genere sono lesivi dei propri diritti, e invitiamo chiunque a segnalare e denunciare alle autorita’ di polizia la presenza di queste persone che illegalmente si introducono nei loro condomini e nelle loro abitazioni.

| via Aduc – Telefonia. Metodi commerciali truffaldini per rifilare i prodotti: e’ possibile denunciare

A volte arriva la redenzione dei gestori

Pochi mesi il trasferimento del credito di una sim Vodafone era stato così paradossale da non poter sembrare vero. Oggi, dopo vario tempo e una conciliazione al Corecom, noto che – oltre alla “portabilità del credito” tra gestori diversi – il gestore si è rinsavito e permette di inviare la modulistica per la restituzione del credito residuo anche via fax.

E pensare che con il sottoscritto si ostinavano a dire che dovevo farlo via posta ordinaria e che la mia modulistica via raccomandata A/R non era valida… speriamo che, nel suo piccolo, sia servita anche la mia esperienza passata.

Eurotariffa: costi minori, maggiori spese

Riflessione semplice quella di stamani sull’Eurotariffa.

I costi sono notevolmente diminuiti, i gestori hanno pianto lacrime e miseria ma probabilmente non ha calcolato – come invece hanno fatto alcuni amici sul forum di Mondo3, post 85 e ss. – che i prezzi finalmente ragionevoli del roaming internazionale in Europa abbia portato molti cittadini a spendere più di prima.

Io stesso guardavo il dettaglio del mio ultimo viaggio in roaming e lo confrontavo con quello dell’anno precedente nello stesso paese: a 50 ct. l’uno lo scorso anno ho mandato solo 3 SMS in una settimana, quest’anno la bellezza di 44. E per le chiamate ricevute idem: la tariffazione al secondoha fatto sì che rispondessi a quasi tutti i miei interlocutori che invece lo scorso anno hanno fatto spesso “amicizia” con il tono di occupato 😉

Andando alla fine dei conti: secondo voi il mio gestore è più contento quest’anno che ho speso 26 euro di roaming a “costi ridotti” o lo scorso quando ne ho spesi solo 6 ma a “costi folli”?

Mi sa che una simile valutazione andrà fatta anche per il caro SMS in Italia… o no? 😉