Tim “Ricarica Famiglia”, 5 euro a settimana e chiami in… casa

Non male la nuova offerta di “Ricarica Famiglia” di Tim, in pratica si spende 5 euro a settimana per parlare e inviare SMS gratis all’interno del gruppo famiglia (massimo 4 schede TIM), per un totale di 12 mesi dall’attivazione. I dettagli li trovate qua, intanto ne approfitto per un vecchio spot che richiama il rimpianto  servizio Unico di Wind. Per dire come certe buone cose spesso abbiano fatto altrettanto presto a scomparire dal mercato…

Google Street View a Firenze, atto II: privacy? Meglio del previsto

Ne avevo parlato ad agosto quando avevo avvistato l’auto di Google Street View per Firenze, ora ritorno sull’argomento. Specie dopo averne parlato della relativa privacy al GR di Lady Radio nelle scorse ore: chiedevo (o meglio speravo…) che le foto fossero offuscabili nei loro dettagli (faccia, targa di un auto, insegne etc. etc.).

Beh al primo controllo su Google Street View di Via Panicale a Firenze dove ero stato “intercettato” è andata meglio del previsto: le insegne si leggono, ma questa qui sotto è la mia foto.

Il mio viso come notate è offuscato come quello delle altre persone intorno (vedasi campo largo). Impossibile (o quasi) riconoscermi, bisogna ammetterlo.

Servizio quindi (quasi) promosso. Leggi tutto “Google Street View a Firenze, atto II: privacy? Meglio del previsto”

Uno squillo per essere richiamati, attenzione!

Ieri ho ricevuto diverse chiamate da un prefisso 319… che non è un normale cellulare.

Che gestore c’è dietro al prefisso 319?

La struttura del prefisso 3xx farebbe pensare a un numero mobile, il che non è concettualmente errato ma la numerazione 319 in realtà fa parte dei cosiddetti cellulari di natura specializzata (leggasi servizi satellitari) che, attualmente (anno 2008), usano il prefisso 310 (operatore Elsacom) o il prefisso 319 (operatore Intermatica). L’unica cosa da cui divergono rispetto numeri dei cellulari è il costo che è ben più alto: basti pensare che dalla rete fissa Telecom Italia (link non più raggiungibile, ndr) prevedono un importo alla risposta di 30 eurocent oltre ad un prezzo al minuto di 60 eurocent (prezzi IVA inclusa).

A cosa serve lo squillino?

Si possono fare solo IPOTESI: probabilmente sono figli della fame… di interconnessione. In questo caso non necessariamente da Intermatica, ma da parte di coloro che gestiscono il numero 319.3269012.

Ebbene sì, in questo caso in barba alla privacy lo pubblico per intero. Non penso che coloro che mi fanno “squillini” per offrirmi la possibilità di mandare un messaggio in segreteria a un utente terzo abbiano molto di cui contestarmi a livello legale, specie considerando che mi hanno contattato anche su una numerazione straniera!
Ah avvertenza necessaria: non chiamate quel numero, spendereste solo soldi inutili per ascoltare un altrettanto inutile IVR di un (super)inutile “servizio premium”. L’ho chiamato io per tutti, lasciate perdere e ignorate…

L’Unione Europea rimprovera l’Italia, l’Agcom non ci sta e Novari ce l’ha con entrambi

Titolo lungo, parzialmente contraddittorio, ma è quello che è emerso dalla lunga sfilza di dichiarazioni che hanno affollato il palcoscenico delle TLC europee ed italiane ieri pomeriggio.

Nonostante la “processione” italiana a Bruxelles, la reazione di Viviane Reding nei confronti della politica del nostro paese è stata dura. E perfino sarcastica. L’agguerrita commissaria ha, infatti, fatto notare che “in Italia si registra un tasso di penetrazione sul fronte della telefonia mobile del 148%. Cioè un telefonino e mezzo a persona. Un mercato, direi, che non ha bisogno di sostegni particolari, per cui le tariffe devono essere in linea con i costi“. E proprio sui costi si è scatenata la bagarre dei commenti. Un tutti contro tutti, poco edificante per il futuro delle TLC nazionali.

Stefano Mannoni, commissario Agcom, ha replicato affermando – al “Corriere delle Comunicazioni” – che ”le raccomandazioni Ue non ci hanno del tutto convinto: una riduzione drastica delle terminazioni all’ingrosso, come prospettata in ambito comunitario, non è necessariamente ribaltata su una corrispondente riduzione di quelle al dettaglio”. E dei prezzi all’ingrosso ha parlato proprio Vincenzo Novari che ha parlato a nome di H3G dicendo che ritiene spropositato il taglio delle tariffe.

Diametricalmente opposti a 3 Italia invece Tiscali, Fastweb e BT Italia i cui Amministratori Delegati hanno incontrato la stessa Reding ieri sera. Polemiche sempre rivolte ai costi di terminazione, stavolta i tre gestori hanno attaccato – parallelamente all’UE – i costi di interconnessione verso i cellulari affermando che “costituiscono un sussidio ingiustificato all’industria della telefonia mobile e creano una significativa alterazione della concorrenza nell’intero settore delle telecomunicazioni“.

Tutto questo mentre lo schema di rimodulazioni della telefonia mobile proposto da Agcom a maggio va avanti con un record imbattibile: è osteggiato allo stesso tempo dai gestori mobili, da quelli fissi e soprattutto dall’Unione Europea che tuona contro l’Italia: “Nel Trattato comunitario c’è un principio importante, che si applica a tutte le istituzioni europee e a tutte le autorità nazionali: il dovere di cooperazione leale. Io sono sempre pronta – ha affermato la Reding  – a cooperare lealmente con le autorità nazionali, ma mi attendo anche che queste ultime facciano lo stesso con me, specialmente quando hanno una chiara conoscenza dei piani della Commissione. Mi aspetto perciò dall’Agcom che cambi il suo approccio e che modifichi il proprio percorso di riduzione delle tariffe in linea con le metodologie di formazione dei costi e con il ‘timing’ raccomandato dalla Commissione secondo l’art.19 della direttiva quadro Ue: già oggi le tariffe di terminazione mobile in Italia sono fra le più alte d’Europa, e la situazione resterà invariata con queste proposte.”

Ora bisogna vedere come finirà, sicuramente l’Autorità Garante delle Comunicazioni deve ancora capire quale strada prendere. E soprattutto decidere da quale parte stare. Il futuro passa dalle loro mani e Mannoni che replica agli operatori dicendo che “non e’ corretto prendersela con il regolatore se il mercato riserva delusioni rispetto alle aspettative” sembra più in difficoltà dei gestori stessi…

SMS per aiutare gli altri… o l’eros?

Domanda irriverente quella titolo, ma è quella che viene leggendo l’analisi dell’ADUC sui numeri a valore aggiunto per gli SMS. Prendiamo il paradosso più evidente: sbagliando una sola cifra (un 4 al posto di un 5), anziche’ fare beneficenza, donando due euro all’associazione Save the children (al 48545) o alla comunita’ Amore e liberta’ (al 48544), ti ritrovi abbonato a The Club (al 48455), un servizio chat tramite sms in abbonamento (4 euro a settimana) che in passato ha indetto, tra l’altro, il concorso Tutti nudi. E’ solo un esempio, tra i tanti fa notare l’associazione dei consumatori.
Da notare, inoltre, che i fornitori di servizi erogati tramite sms a numeri inizianti per 48xxx, in particolare quelli che vendono loghi e suonerie, sono stati piu’ volte sanzionati dall’Antitrust per pubblicita’ ingannevole o condotta commerciale scorretta.
Questo capolavoro lo dobbiamo all’Agcom che nel recente Piano di numerazione ha previsto la possibilita’ per numeri che iniziano per 48 di essere utilizzati sia per donazioni tramite sms, sia per abbonarsi a servizi riservati solo ad adulti. Ripeto la domanda di quali diritti sia garante questa autorità… oltre alla poesia il Dott. Calabrò darà un’occhiata anche alla telefonia?

3, cosa sta succedendo al credito residuo?

Stavo leggendo nei giorni scorsi questo articolo dal titolo eloquente: “Attenzione alle sim dormienti“. Un pezzo in cui si spiega – partendo da una circostanziata segnalazione di www.sosconsumatori.it – come “determinati gestori approfittano delle “sim card” inutilizzate e lucrano sulle spalle degli utenti caricando su queste schede i costi dei servizi aggiuntivi e mai richiesti. Il sistema, che è semplice e apparentemente innocente, sta gabbando molti utenti in tutta l’Italia con degli addebiti molto salati a carico dei malcapitati mentre risulta molto efficace ed assai redditizio per le aziende telefoniche che lo praticano. Sulle sim card abbandonate si inviano quindi, in maniera estremamente subdola, messaggi contenenti il costo di servizi opzionali e/o aggiuntivi ai quali bisogna rispondere, entro una certa data, con un messaggio di conferma o rinuncia. Se il messaggio di rinuncia, inviato dal gestore sulla sim card dimenticata, non arriva in tempo l’addebito viene caricato automaticamente e il gioco è bello e fatto […]“.
Non faccio in tempo a dimenticarmi l’articolo che sul forum di Mondo3 appare questa discussione dal titolo altrettanto eloquente: “Peggio del 2007, mi hanno cancellato tutto il credito!!!“. E cosa viene fuori? Che a Giby ed altri utenti sono state “svuotate” letteralmente del credito alcune sim del gestore H3G tramite contenuti a sovrapprezzo (fino a 50 euro l’uno). Magari è un semplice errore del sistema, ma a pensare male spesso la si azzecca.

A questo punto non resta che aspettare la risposta di 3. Con pazienza.