L’Autorità del paciere

È stato stipulato presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, l’Accordo di adesione ad OTA-Italia, sottoscritto da Telecom Italia e da BT, Fastweb, Opitel, Tiscali, TWT, Vodafone, Wind ed infine AIIP e Assoprovider.
Con la sottoscrizione dell’Accordo, OTA-Italia, l’organismo presieduto da Guido Vannucchi e previsto dagli impegni Telecom su Open Access, diviene pienamente operativo e può iniziare a svolgere i compiti previsti dalla delibera istitutiva, ossia:
1) prevenire l’instaurarsi di potenziali controversie tecnico-operative tra gli operatori, facendo sì che Telecom Italia e gli altri gestori individuino ed affinino le modalità tecniche più adatte per fornire i servizi e i prodotti di rete fissa già esistenti ovvero quelli nuovi approvati dall’Agcom;
2) adoperarsi, nella sua funzione di mediazione, per individuare con la massima sollecitudine una soluzione conciliativa tra gli operatori alternativi (singolarmente o in gruppo) e Telecom Italia nelle situazioni di potenziale controversia. via CellularItalia

Sono troppo malizioso o in questo nuovo organismo c’è un pizzico di autocritica generale?

Numeri su numeri

Attenzione ai numeri. Non c’è di mezzo nessun concorso, ma solo qualche riflessione su alcune dichiarazioni dopo la ricerca del Ficora dove risulta che in Italia ci sono (forse) gli abbonamenti più cari d’Europa.

Cosa opinabile con mille fattori da valutare, ma che probabilmente qualcuno cerca di girare a proprio favore. A partire da un organismo (teoricamente) indipendente che è partito per la tangente:

[…] il Consiglio Nazionale degli Utenti replica alla ricerca dicendo che “lo studio datto conferma che la strada da seguire è quella di andare sempre più verso tariffe flat e abolire quelle a consumo” via Mondo3

Se non bastasse Tim attacca la ricerca finlandese affermando che – con il loro miglior piano flat – si spenderebbe meno della metà dei 200 euro calcolati per il profilo più oneroso. Quel che dice Bona è vero, peccato che i suoi clienti probabilmente usino un profilo tariffario “sbagliato” come dicono i numeri scandinavi. E visto che Tim sembra così decisa ad aiutare i suoi clienti a spendere meno perchè non tira fuori l’opzione BOP (Best Option Plan, automaticamente ai clienti abbonati viene fatturato il miglior piano telefonico in commercio rispetto al traffico effettuato nda) che Wind aveva “inventato” nel 1999?

Fabrizio Bona qualcosa del passato di quel gestore dovrebbe ricordarselo visto che lo ha gestito per diversi anni…

AgCom, segnali di vita

Leggo:

Sanzioni per 795 mila euro agli operatori di telecomunicazioni e definizione degli obblighi di Telecom Italia nel mercato dell’accesso alla rete fissa sono i provvedimenti decisi dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Il Consiglio dell’Agcom ha infatti approvato una proposta di delibera con la quale si definiscono gli obblighi di Telecom Italia nei mercati dell’accesso alla rete fissa. Il documento, afferma l’Agcom in una nota stampa, dovrà essere sottoposto a consultazione pubblica nazionale ed al parere della Commissione Europea e conferma i precedenti obblighi di Telecom Italia in materia di accesso alla rete, trasparenza dell’offerta, non discriminazione, controllo dei prezzi.

L’Agcom ha deciso in particolare di eliminare l’obbligo di price cap per il canone telefonico dovuto alla clientela finale e ha proposto nella consultazione che il meccanismo pluriennale di tariffe all’ingrosso della rete di accesso (unbundling) entri in vigore il 1° maggio 2010, con una decisione entro marzo 2010, all’esito di una valutazione approfondita dei costi, secondo le indicazioni della Commissione Europea. Fino all’adozione del nuovo modello, l’Autorità propone di lasciare invariato il costo dell’unbundling. Sono inoltre stati introdotti, prosegue l’Autorità, obblighi anche per nuovi servizi all’ingrosso (fibra spenta e cavidotti), per garantire un’effettiva competizione tra Telecom Italia e gli altri operatori di rete fissa.

Dall’Agcom anche una serie di sanzioni: 360 mila euro a Telecom Italia in tema di portabilità del numero mobile, perché l’operatore “nonostante le formali contestazioni dell’Agcom, ha continuato ad utilizzare, a fini commerciali e promozionali e senza soluzione di continuità con il passato, i dati dei propri clienti. Tutto ciò ha impedito o rallentato ingiustificatamente il corretto svolgimento delle procedure di portabilità“. Comportamenti scorretti degli operatori sono poi le motivazioni con le quali sono state decise altre sanzioni: per servizi non richiesti a Telecom Italia (116.000 euro), Opitel (116.000 euro), Wind (58.000 euro); l’Agcom ha sanzionato Vodafone ed Opitel per mancata ottemperanza ad un provvedimento temporaneo del Corecom (20.658 euro ciascuno), Telecom per mancata risposta scritta ad un reclamo (20.658 euro), il centro servizi Calypso per mancata trasparenza delle condizioni tariffarie (103.292 euro).

Buongiorno Ag.Com.! Tralascio i commenti sui valori assoluti degli importi delle sanzioni, ma almeno qualcosa sembra muoversi… anche se personalmente il fatto che ci siano gestori che non adempiono agli obblighi dei Corecom mi fa pensare che in questo paese qualcosa proprio non va.

Call Center migliori, utopia o no?

La notizia era un must di questa estate tanto che la Repubblica stessa titolava  Call center dei gestori telefonici inefficienti? Da agosto si cambia e scattano sanzioni per chi non fornisce servizi adeguati.

In effetti gli obblighi per i gestori sono aumentati in nome di una maggiore qualità e trasparenza del servizio; sono state introdotte nuove regole che impongono agli operatori:

  • a) esprimere in maniera chiara ed esaustiva le finalità del servizio fornito, nonché, in termini obiettivi, le prestazioni offerte e i prezzi applicati;
  • b) rendere disponibili in modo semplice le informazioni riguardo alle modalità ed ai canali di accesso al servizio;
  • c) garantire la correttezza delle informazioni fornite all’utente, ivi comprese le modalità di recesso e i diritti riconosciuti dalle carte dei servizi;
  • d) fornire all’inizio di ogni contatto almeno il codice identificativo;
  • e) adottare gentilezza e cortesia per tutta la durata del contatto e non chiudere il contatto sino a quando l’utente abbia necessità di avere informazioni inerenti al servizio erogato, salvo i casi di comportamenti scorretti o inopportuni dell’utente (in tali casi il contatto è chiuso previo preavviso);
  • f) fornire informazioni in italiano corrente, utilizzando un linguaggio corretto, chiaro e comprensibile, ripetendo – se necessario – le informazioni richieste dall’utente ed evitando l’uso di espressioni fuorvianti o di sigle e acronimi di non immediata comprensibilità;
  • g) tutti gli addetti debbono assicurare uniformità nelle risposte e nelle proposte contrattuali;
  • h) fornire informazioni precise e complete sulle modalità di presentazione dei reclami e sul termine per la definizione degli stessi, che non può essere comunque superiore a quarantacinque;
  • i) assicurare che sia assegnato un codice identificativo ad ogni reclamo  e che tale codice sia comunicato immediatamente all’utente, anche al fine di ottenere aggiornamenti sullo stato della procedura;
  • j) dotarsi di procedure di gestione delle segnalazioni o dei reclami che garantiscano all’utente di ricevere sempre una risposta adeguata entro i tempi contrattualmente definiti e indicati nelle carte dei servizi; nel caso in cui l’addetto non possa fornire in linea l’informazione, assicurare un risposta in differita non oltre il secondo giorno lavorativo successivo alla richiesta;
  • k) adottare sistemi di navigazione facilmente comprensibili, non eccessivamente complessi e ramificati, adeguati alle caratteristiche dell’offerta ed alle necessità informative, di assistenza e di reclamo degli utenti, ai quali, in tale ultimo caso, deve essere riconosciuta la possibilità di parlare in tempo reale con un addetto;
  • l) non utilizzare la funzione di identificazione della linea per rifiutare le chiamate in entrata del singolo utente, o per effettuare scelte discriminatorie all’interno della stessa categoria di utenza a parità di tipologia di richiesta.

Sarà che è settembre, ma io di questo lungo elenco dalla A) alla L) ho visto (parzialmente) l’applicazione dei soli punti E, F e H. Non è un po’ poco? Anche a prescindere dell’intervento dell’Autorità il quadro generale dei call center è decisamente deludente…

L’elenco delle carte servizi

Piccolo aggiornamento che può essere utile a molti di voi.

Spesso, infatti, è un problema trovare la carta dei servizi del proprio operatore telefonico, fisso e mobile, o del fornitore dei servizi televisivi a pagamento. Dal 10 agosto scorso invece AgCom, in barba alle vacanze in corso, ha pubblicato un’utile pagina dove racchiude tutte le carte dei servizi dei gestori italiani: www.agcom.it/default.aspx?message=viewdocument&DocID=3357.

Tim, Wind, H3G, Vodafone, Sky, Mediaset Premium, Telecom Italia, Tiscali, Fastweb… non manca nessuno all’appello!

La visualizzazione web non è delle migliori, ma l’intento è lodevole. Se ora si trovassero anche le versioni meno recenti per i clienti più “anziani” sarebbe perfetto. O meglio, un servizio degno da autorità garante delle comunicazioni.

Prezzi SMS più convenienti? Proviamoci!

Mentre ieri “festeggiavo” l’entrata in vigore dell’Eurotariffa, ho ritrovato un mio recente post sulla volontà delle nostre Autorithy di risolvere il paradosso tariffario che stiamo vivendo con chiamate ed SMS internazionali a un costo minore di quelli… nazionali.

“Sms troppo costosi giro di vite delle Authority”

L’analisi (di AGCOM e AGCM, nda) sottolinea, a questo punto, un paradosso. Dal primo luglio, per volontà della Commissione europea, il costo di un Sms tra Parigi e Roma, oppure tra Atene e Berlino non potrà superare gli 11 centesimi. Una beffa, insomma, è alle viste: scambiarsi un messaggino tra Oslo e Marsiglia costerà meno che tra Benevento e Ascoli. Proprio per questo, il Garante delle Comunicazioni propone di intervenire subito perché il prezzo massimo dell’Sms italiano non si riveli superiore rispetto a quello tra nazioni comunitarie.

Altro problema. Le società italiane della telefonia mobile riconoscono che il prezzo massimo dei loro Sms è sempre pari a 15 centesimi di euro. Ma se questo è vero, le società italiane non hanno forse stretto un patto sotterraneo? Non si sono forse accordate per imporre (sempre al 25% di italiani) tutte lo stesso prezzo? Spetta all’Antitrust, nella riunione di oggi, valutare questa criticità concorrenziale.

Le parole citate qua sopra sono quelle del bel pezzo di Aldo Fontanarosa che riprendeva i buoni propositi di AgCM e AgCOM, le due autorità a cui ho scritto ieri. Cosa ho scritto loro? Ve lo allego* qua sotto: comunque è semplicemente la segnalazione di un mero consumatore – quale io sono – che non tollera le tariffe per le telefonate internazionali e SMS che sono in genere più care in Italia che a giro per l’Unione.

* SCARICA IL .DOC CON IL TESTO DELLA SEGNALAZIONE

NB: il testo può contenere refusi ed è tranquillamente modificabile secondo le esigenze di chiunque.

Se volete inoltrarla anche voi ci sono tutti i riferimenti 😉