Pan per focaccia

Tele2 si lamenta che Wind è cattiva, Wind si lamenta che Tele2 è cattiva. Entrambe vengono multate, la morale però è triste: piangi tu, piango io ma intanto tutti e due freghiamo i consumatori.

Beh, permettemi la battuta, è molto Italia 2.0(09)

Ancora sulle pratiche commerciali aggressive (e scorrette)

Avevo scritto tempo fa, su Mondo3, una riflessione sulle pratiche commerciali aggressive da parte di una sparuta (ma combattiva, nda) minoranza della rete commerciale dei vari gestori.

Oggi torniamo sull’argomento, grazie a una comunicazione diffusa da Aduc, dove si evidenza che a tutt’oggi il fenomeno è ben lungi dall’essersi fermato. Anzi.  Leggiamo assieme la denuncia pubblica di Alessandro Gallucci.

[…] non c’e’ mai fine alle sorprese. Quello che sta accadendo in molte citta’ italiane e’ grave ed illegale: segnalazioni ci arrivano da Lecce, Napoli, Palermo, Roma, Firenze, Bologna, Padova, Milano, Torino, etc.. cioe’ un po’ da tutta Italia.
Gli incaricati di questi gestori girano tra i palazzi della citta’ cercando di concludere contratti e lo fanno in modo molto discutibile dal punto di vista commerciale e del codice penale. Questi venditori, soprattutto nelle ore centrali della mattina quando in casa abitualmente ci sono solo anziani e casalinghe (soggetti tendenzialmente meno allertati contro le truffe), suonano al citofono condominiale e al classico “Chi e’?” rispondono con il ben piu’ classico “posta!“.
Un artificio che gli permette di entrare negli edifici e di girare piano per piano, porta per porta. Giunti sull’uscio dell’abitazione, dopo aver suonato ed ottenuto risposta, la domanda cambia ed il malcapitato di turno si sente dire: “Signore ma lei lo paga ancora il canone Telecom?”.
Un comportamento inqualificabilmente grave! L’art. 614 del codice penale punisce la violazione di domicilio con la reclusione fino a tre anni, anche quando ci si introduce con l’inganno nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi. In sostanza chiunque subisce un simile raggiro puo’ senza dubbio chiamare la polizia per sporgere querela, anche contro ignoti laddove non si riesca a identificare il venditore.
Il fatto che sia un fenomeno diffuso ci fa credere che non siano iniziative dei singoli venditori, ma strategia commerciale pianificata.
Noi intanto denunciamo il fenomeno perche’ ognuno stia attento e sappia che comportamenti del genere sono lesivi dei propri diritti, e invitiamo chiunque a segnalare e denunciare alle autorita’ di polizia la presenza di queste persone che illegalmente si introducono nei loro condomini e nelle loro abitazioni.

| via Aduc – Telefonia. Metodi commerciali truffaldini per rifilare i prodotti: e’ possibile denunciare

Linea solo dati battuta da un’offerta “Tutto Incluso”

Le linee solo dati sono state ormai uccise dalla decisione AgCOM di “tassarle” con il canone obbligatorio: nel corso degli anni sono diventate sempre meno convenienti fino ad arrivare a un paradosso tariffario… infatti, finalmente anche nel mio paese sono arrivate le offerte di altri operatori per la rete fissa e la possibilità di avere una linea solo dati. Con questo risultato…

LINEA SOLO DATI

tiscalidati

LINEA “TUTTO INCLUSO” LIGHT

tiscalituttoincluso

(solo numero di telefono, chiamate in uscita con scatto alla risposta e 0 ct. al minuto)

In questo caso è Tiscali, ma non cambia molto con le altre varie offerte. Paradossale, no?

I nemici di internet (e non solo)

Alcuni dati interessanti arrivano da un’indagine su 2400 famiglie pubblicata da inviatospeciale.com.

Ci sono buoni numeri ed altri cattivi, partiamo dai secondi. Un italiano su due non si collega ad internet. Mai. Anzi il dato è ancora peggiore, sono ben 6 su 10 quelli che non lo fanno. E se ne vantano pure ,tanto che il 31,6% di queste persone dice di preferire il contatto diretto (con repubblica.it lo vedo difficile…), mentre il 7,6 non si fida. Infine gli onesti: un modesto 5,5% confessa di averci provato ma di non esserci riuscito. Quindi chi non utilizza internet lo fa perchè non ha le competenze, il 46 per cento, o perchè non gli interessa, non sa cosa sia, il 43 per cento, o perchè non gli interessano i contenuti, il 9 per cento.

Niente male, sicuramente è uno spunto di riflessione importante per capire che per molti il futuro non è dietro l’angolo. Andiamo a vedere però chi sul web ci va davvero: oltre ai lettori di questo blog, il 58,5 per cento di chi naviga lo fa quasi tutti i giorni per cercare informazioni e utilizzare la posta elettronica. Si collega da casa da casa all’ 84,5 per cento e con l’adsl. Solo il 9 per cento usa ancora la linea telefonica tradizionale, mentre il 6,4 la rete mobile. Una nicchia che cresce.

Anni ’80

Non è un revival musicale, ma telefonico. Ringrazio Enrico Grandi per la segnalazione, certo leggere che in soli 30 anni si sia passati dal consigliare a non prolungare inutilmente le conversazioni al televoto sulle cose più frivole del mondo purché si spenda è una brutta batosta…

Eutelia, la (brutta) storia continua

Licenziare è una scelta strategica? si chiedeva il senatore Achille Passoni il mese scorso sul suo blog riguardo alla vicenda Eutelia.

Pare di sì. Varie analisi tra cui quella di Quintarelli hanno fatto emergere un quadro piuttosto chiaro sulle intenzioni della società  aretina. Che dai 2000 licenziamenti è passata alla cassa integrazione per 24 mesi per 1950 dipendenti… capisco la differenza, ma nei fatti è quasi un sofismo. Anzi no, non lo è. Almeno per le casse dello Stato: visto che si diceva nel piano industriale di inizio marzo che c’era “un eccesso di 1950 unità  lavorative utilizzate nel settore It ” direi che Quintarelli aveva ragione sul fatto che i “2/3 della forza lavoro sarebbero circa lavoratore più lavoratore meno, il numero di coloro che sono frutto delle varie integrazioni societarie con l’acquisizione di altri competitor (NoiCom, etc etc).”

Stai a vedere che Eutelia ha eliminato comprato dapprima i suoi competitor e poi usa i soldi pubblici per sbarazzarsi de. pagare gli (ex) concorrenti e i dipendenti che non servono?

Se questa (cattiva) impressione fosse la realtà  saremmo di fronte a un nuovo brutto esempio.