Le suonerie trillano per due anni

Il titolo è fuorviante. Lo so. E soprattutto ora farò affidamento a chi ha buona memoria.

Correva l’anno 2008, all’epoca le sanzioni dell’Antitrust facevano ancora notizia. Arrivò, prima di una lunga serie, una sanzione contro le suonerie di Zero9 con una condanna che toccò, oltre all’azienda che distribuiva i contenuti, anche i gestori mobili.

Gli operatori non la presero bene. Si arriva alla decisione del Tar del Lazio: sembrava un sostanziale passo indietro. I legali di Telecom e Wind, infatti, avevano sostenuto l’illegittimità dell’estensione del concetto di operatore pubblicitario alle società telefoniche. Non in maniera troppo convinta – avevo scritto – se uno degli avvocati, Antonio Lirosi, al Messaggero parla di «un successo clamoroso».

Beh, siamo nel 2010 ed ancora non siamo arrivati alla fine. Leggo infatti che Telecom, Wind e Vodafone, come apprende Radiocor, hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro le multe per pratiche commerciali scorrette, inflitte loro dall’Antitrust il 21 agosto 2008 in relazione alla diffusione di un messaggio pubblicitario per loghi e suonerie. Da parte loro, TIM, Wind e Vodafone, nei rispettivi ricorsi, chiedono l’annullamento totale delle multe in quanto le loro condotte non andrebbero qualificate come omissive e non ci sarebbe corresponsabilita’ nella pratica commerciale scorretta.

Certo, un operatore telefonico non sa che ci guadagna dalla condotta scorretta altrui sulla propria rete… molto credibile, il problema è che potrebbe essere pure considerato vero.

Le segnalazioni servono

antitrust-segnalazioneLo dico sempre, forse fin troppo spesso.
Se qualcosa non vi torna segnalatelo alle Autorità di settore, AG.COM. ed Antitrust.

Talvolta si hanno delle delusioni, non ci sono le risposte che ci si aspettano. Altre volte si ricevono comunicazioni come quella che ho appena fotografato. L’Antitrust mi informa che una mia segnalazione relativa a una retention (finalmente scomparse) di Vodafone non mantenuta è servita per sanzionare il gestore di 230.000 euro.

Beh, questo è un bel regalo di Natale… la soddisfazione di aver fatto qualcosa di utile.

Accadeva un anno fa (o quasi)

Un anno fa (o quasi) scrivevo del mancato trasferimento del credito residuo di Vodafone. Credito che poi sarebbe stato trasferito dopo 69 giorni.

Ovviamente con fax dietro fax compreso quello sulla richiesta di risarcimento per una risposta tardiva di ben 24 giorni sui massimi 45 che prevede la carta dei servizi.

La richiesta originaria era di novembre 2008, ottengo il tutto a 2009 inoltrato mentre il rimborso, ottenuto tramite conciliazione, per la ritardata operazione è stato deciso due giorni fa.

Considerato che l’assegno è previsto entro 90 gg. vi sembrano normali 15 mesi per chiudere semplicemente una richiesta d’assistenza standardizzata dallo stesso gestore?

Ovviamente, oggi è Vodafone e domani è chiunque altro. Ma se quello delle TLC è il mercato più concorrenziale ed aperto nel nostro panorama, il bianco della neve odierna è offuscato da neri presagi sui diritti dei consumatori… anche perché so benissimo di essere una mosca bianca nell’avere così tanta pazienza (e perché no, tempo a disposizione) per semplici ma importanti battaglie di principio.

Vodafone, problemi e ritardi

Ho un problema con il numero fisso Vodafone dal suo primo giorno di funzionamento. Ho segnalato il tutto a luglio, mai avuto una risposta dal 190. Tanto che il 22 settembre ho richiesto al Corecom Toscana il tentativo obbligatorio di conciliazione dato che dal Servizio Clienti  Vodafone non ho mai avuto notizie di una pronta risoluzione della pratica. In realtà – oltre a questo inconveniente – sono in attesa anche di un rimborso di un’altra pratica addirittura da febbraio scorso (ossia 8 mesi fa!): almeno a livello personale posso dire che da Vodafone ho tutto tranne che… risposte.

Beh, siamo ad inizio ottobre e non avendo avuto date oggi chiamo il (solitamente solerte) Corecom regionale: “Sì, sig. Andrea ci scusi ma Vodafone ha così tante pendenze qui a Firenze che prima del 2010 non riusciamo a fissare una data…“. Così tante da non avere tempo fino ad anno nuovo, alla faccia dello slogan la qualità si paga 😉

Ah, con altri gestori la coda è ben più corta. Saranno ancora così contenti i solitamente raggianti clienti Vodafone? Almeno in Toscana PARE di no.

Internet Vodafone, sempre più limiti

Ai navigatori a cui non bastavano nè i limiti di velocità per il servizio internet Vodafone nè le limitazioni sull’uso di chat e quant’altro dell’offerta Internet Card arriva anche la comunicazione in fattura:

4. Modifica condizioni contrattuali per traffico VOIP (Voice Over Internet Protocol)

A partire dal 20 Novembre 2009, l’utilizzo di applicazioni VOIP (Voice Over Internet Protocol) in alcuni piani tariffari che consentono la connessione ad internet in mobilità con PC o tramite determinati telefoni (per esempio Blackberry, I-Phone, Smartphone) sarà soggetto a limitazioni e a nuove condizioni.

Per verificare i dettagli delle nuove condizioni e controllare se il Suo piano tariffario subirà delle modifiche, consulti il sito www.vodafone.it nell’area business all’interno della sezione “Servizi”; dal 20 Novembre vi troverà inoltre anche l’elenco di tutte offerte disponibili che consentiranno l’uso delle applicazioni VOIP. Nessuna limitazione sarà invece apportata sui servizi di rete fissa ADSL.

5. Uso equo del servizio Internet in mobilità

Allo scopo di salvaguardare la qualità del servizio Internet a vantaggio di tutti i Clienti, la velocità massima di connessione alle applicazioni definite “Peer to Peer (P2P)” e/o “File Sharing” potrà essere limitata negli orari di picco compresi fra le 7 e le 22 di tutti i giorni della  settimana. Si specifica che nessuna variazione di velocità sarà apportata alla navigazione Web standard (per esempio: Browser Internet Explorer, Firefox, Safari). Per maggiori informazioni e dettagli la invitiamo a consultare il sito www.vodafone.it, all’interno della sezione “Dati in Mobilità“.

Risultato? Pressoché tutta la clientela “impattata” (ossia, colpita nel gergo dei gestori) e con un gestore che ha tutt’altro che voglia di fornire un servizio internet a 360° ai suoi clienti. E di certo, come è stato fatto notare, vietare Skype non è certo un modo per evitare un abuso della rete… come per le chat è solo un modo per evitare limitare i danni. Con effetti che nel lungo periodo tutto questo sia un pericoloso boomerang

| via WindWorld Forum