UNICA, l’ultimo battito della convergenza Telecom?

Scorporo di TIM dalle maglie di Telecom Italia, distinzione tra banda larga e altri settori… e cosa accade? Che all’improvviso senza alcun lancio pubblicitario Telecom Italia esce con un’offerta convergente senza precedenti: UNICA, ossia WI-FI e telefonia mobile assieme.
Una mossa davvero inaspettata in un momento in cui sembra che l’azienda ex monopolista di Stato stia andando in direzione opposta. Comunque vedere per credere: http://www.tim.it/showfile/18043.html . E’ un’offerta dedicata solo agli abbonati TIM ma di sicuro interesse. Riporto direttamente dal sito:

UNICA è la nuova offerta integrata con tecnologia Wi-Fi per i clienti TIM in abbonamento e i clienti Residenziali Telecom Italia che abbiano attivato l’offerta Alice Voce in modalità Wi-Fi.

Ti permette di chiamare GRATIS:
da casa con i tuoi telefoni fissi o con il telefonino TIM Unico, in modalità Wi-Fi
fuori casa con il telefonino TIM Unico, mediante rete GSM.

Una volta acquistato il Pack TIM Unico, che include il telefonino TIM Unico e modem ADSL 2+ autoinstallante Wi-FI, fino al 31 Dicembre 2006 puoi richiedere l’attivazione di Unica sul telefono fisso e sul tuo abbonamento TIM.
Puoi inoltre associare fino a 5 telefonini TIM Unico per singola linea telefonica base Telecom Italia.

Se non hai ancora attiva Alice Voce in modalità wi-fi, al momento dell’acquisto chiedi al Punto Vendita di attivarti l’offerta: potrai scegliere il profilo ADSL che preferisci, tra quelli disponibili.”

Telecom, cosa succede?

Telecom e Tim, due società da sempre vicine con una storia parallela che spesso si è sovraesposta. Società distinta, società unite, poi nuovamente distinte e poi unite per l’ennesima volta dalle decisioni dei manager di turno. Stavolta pare che prendano definitivamente due strade diverse, l’agenzia della REUTERS che riporto qua sotto è chiara. Cosa si cerchi invece di ottenere dalle prossime manovre no. O forse sì, comunque è inutile avventurarsi in teorie legate all’etica. Nel mondo delle TLC è parola sconosciuta.

Telecom Italia punta a media, studia vendita Tim

MILANO – Telecom Italia punta sulla convergenza tra banda larga e contenuti media ed è pronta a cedere tutto o una quota del capitale di Tim.
E’ questo il piano che il gruppo potrebbe discutere già al prossimo cda di lunedì, convocato per i risultati, secondo due fonti vicine alla vicenda.
“Già il cda di lunedì potrebbe presentare la riorganizzazione del gruppo Telecom”, dice una fonte vicina alla vicenda . “Per Tim è probabile si vada verso la societarizzazione finalizzata a una futura valorizzazione dell’asset”.
Una seconda fonte precisa che il gruppo punta “alla cessione di Tim”, senza specificare quale quota sarà messa sul mercato.
Prima della cessione Tim, ora fusa in Telecom, sarà trasformata in una società controllata al 100% dalla stessa Telecom, aggiunge.
“Il gruppo Telecom prosegue sulla strada della convergenza tra contenuti media e banda larga” continua la seconda fonte. “Con la cessione di Tim avrà le munizioni per crescere anche con acquisizioni. Da potenziale preda può diventare predatore”.
Telecom è in trattativa con News Corp di Rupert Murdoch per un accordo sulla distribuzione dei contenuti in Europa sulla piattaforma della società telefonica.
Una delle fonti stima il valore di Tim a 35 miliardi di euro. A fine 2004 Telecom ha lanciato un’opa sul flottante di Tim a 5,6 euro per azione per una valorizzazione della società di oltre 40 miliardi.
IMPATTO POSITIVO SU TUTTA LA CATENA
La decisione strategica che Telecom potrebbe fare a breve, una volta realizzata, avrebbe impatto positivo su tutta la filiera delle società del gruppo. La cessione di Tim e la strategia del gruppo che si muove verso la distribuzione di contenuti media sarebbe probabilmente in grado di spostare la valutazione di Telecom verso multipli più elevati.
Quelle delle società media sono il circa il doppio di quelli del settore telecomunicazioni.
Il valore di carico delle azioni Telecom in Olimpia, a marzo 2006, era pari a 4,23 euro, contro una prezzo di mercato di Telecom Italia, di 2,26 euro circa, venerdì.
Una riduzione del debito della società telefonica consentirebbe inoltre la distribuzione di maggiori dividendi, che potrebbero cominciare a remunerare l’investimento che il gruppo Pirelli ha fatto nella società telefonica, via Olimpia.
Per ora il dividendo Telecom Italia è in grado di coprire poco più dei costi del debito di Olimpia, che a sua volta non distribuisce cedole ai soci.
“Telecom Italia deve fare di necessità virtù”, dice Claudio Morsenchio, gestore di un fondo da 500 milioni di euro al Banco Emiliano Romagnolo. “Ha bisogno di cash per remunerare gli azionisti ed è troppo indebitato per accendere nuovo debito, specialmente ora con tassi in aumento”.
RESTA APERTA IPOTESI MURDOCH
Resta aperta l’ipotesi di un ingresso di News Corp di Rupert Murdoch in Olimpia, holding che detiene la quota di riferimento di Telecom Italia e che da ottobre sarà partecipata all’80% da Pirelli e al 20% dalla famiglia Benetton.
L’ingresso di Murdoch potrebbe avvenire con il conferimento di una quota di Sky Italia in Telecom Italia. In questo caso il gruppo Telecom potrebbe essere costretto a cedere Telecom Italia Media per ragioni antitrust.
Passerebbe in secondo piano l’idea di una cessione della rete fissa, che era tra le ipotesi su cui il mercato ha scommesso nelle ultime settimane.

Agcom definisce costi chiamate da cellulari a servizio “12”

Il consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha adottato il provvedimento finale relativo alle misure cautelari per la riduzione delle tariffe di originazione praticate dagli operatori di rete mobile per le chiamate fatte dai propri clienti verso i servizi informazioni abbonati (12xy, 892uuu).
L’Autorità – spiega un comunicato dell’Agcom – ha disposto che la tariffa di originazione dovuta dai fornitori di servizi informazione abbonati ai quattro operatori mobili possa essere al massimo uguale al doppio della corrispondente tariffa di terminazione, con una consistente riduzione degli attuali prezzi.
Il risparmio conseguito dai fornitori dei servizi di informazione abbonati si rifletterà sui prezzi applicati dagli stessi fornitori alla propria clientela. In tal senso l’Autorità ha avviato un’attività di monitoraggio per garantire che vi sia un effettivo risparmio per i consumatori.
Le misure adottate dall’Agcom dovranno essere confermate entro la fine di gennaio 2007, quando è prevista la conclusione dell’analisi del mercato.  (Apcom)

Iniziativa “SMS a prezzo di costo per i sordi”

E’ in corso da alcuni mesi, ma ho piacere a pubblicizzare nuovamente l’iniziativa dell’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI con cui si chiede che i servizi essenziali per una “comunicazione indipendente” dei sordi (SMS, ma anche MM, e Videochiamate) siano forniti ad un prezzo di costo o con tariffazione forfetaria (flat), in ottemperanza a quanto previsto da norme nazionali e comunitarie.

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“Solo per te” era ingannevole

Si è dovuto attendere un anno, ma quel che era emerso sul forum di Mondo3 e non solo è stato ratificato il mese scorso dalla AG.CM. (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato). La sentenza è chiara ed univoca, dispiace solo che l’iniqua multa non possa assolutamente ripagare la ‘presa in giro’ di migliaia di clienti H3G che hanno seguito la telenovela della promozione via MMS con tanto di beffa finale.

Comunque questo è il testo integrale della sentenza:

PI5106 – H3G-SOLO PER TE
Provvedimento n. 15819

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“Forza Viviane”

Riporto un testo del mese scorso apparso sul “Manifesto” dove l’autore prende una posizione forte contro alcuni (falsi) equilibri che si sono creati nelle TLC.

Molti dei temi tirati in ballo dal giornalista sono ottimi spunti di dibattito e vertono su concetti che già su questo BLOG ho cercato di confutare. Specialmente quello relativo alla funzione dell’AG.COM., un organismo che viene visto dal consumatore finale sempre più come un orpello del sistema piuttosto che un vero organo di controllo. Difficile dare torto a chi la pensa così. Le multe contro gli operatori sono, infatti, sempre tardive e di importi irrilevanti. Irrilevanti per un cittadino comune, figuriamoci per società con capitalizzazioni di decine di milioni di euro.
Comunque al riguardo ci sono due filosofie di pensiero diverse, da ricordare che non c’è solo il mercato ma anche i consumatori di mezzo. Cosa che pare molto difficile da capire per molti. Tranne per chi consumatore lo è davvero.

Forza Viviane (Reding)
di Franco Carlini Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)
13 luglio 2006
Sembra crederci il ministro Gentiloni all’idea che la politica si faccia interagendo, ovvero proponendo un’agenda, ascoltando e discutendo. Lo conferma il sito del ministero delle Comunicazioni www.comunicazioni.it, che ora si apre con una pagina di accoglienza dove viene annunciata una imminente riprogettazione del sito stesso. Lo scopo, scrive il ministro, è di farne un luogo non solo istituzionale, ma anche «di scambio di informazioni a tutti i livelli». Vanno in questa direzione la possibilità di iscriversi a una newsletterelettronica del ministero, segnalando gli argomenti di interesse, un breve sondaggio sulle caratteristiche il nuovo sito dovrebbe avere, e l’apertura di una forum di discussione pubblica sul contratto di servizio Rai: questo è il patto triennale in base alla quale lo stato chiede e la Rai si impegna a gestire il servizio pubblico radiotelevisivo con definiti criteri e obbiettivi. La consultazione avviene sia con audizioni pubbliche dei soggetti interessati che con liberi interventi nel forumdigitale.
Dallo stesso sito, nelle pagine interne, si viene a conoscenza di una presa di posizione del ministro che non era scontata. Secondo Gentiloni il tempo della regolazione non è affatto finito, diversamente da quanto sostengono le aziende ex monopoliste, Deutsche Telecom prima di tutte, ma anche Telecom Italia. La discussione si sta sviluppando in America, a proposito della neutralità della rete (vedi scheda in queste pagine), ma avviene anche in sede europea, guidata dalla commissaria per la Società dell’Informazione e i Media. L’esponente politica lussemburghese nelle settimane scorse è stata sprezzantemente definita dal Corriere Economia
«la giornalista Viviane Reding», quasi a volerne segnalare una scarsa competenza. Il giornalista autore del commento, che viene da una luminosa carriera alla Stet e in Alcatel, ha preso posizione a favore della deregolazione: tutti siano liberi di correre verso le nuove tecnologie e le Autorità intervengano solo a posteriori, nel caso di abusi. A favore di regole stabilite preventivamente ( ex ante, come dicono i giuristi) sta il fatto che un po’ ovunque gli ex monopolisti stanno approfittando del loro storico controllo sulle reti tlc per offrire in anticipo banda larga, telefonia internet e multimedialità, senza garantire pari condizioni di accesso ai concorrenti, la cosiddetta replicabilità delle offerte.